Iran, squadra femminile di basket senza velo per protesta

#MahsaAmini

Una foto senza velo per protesta. La squadra di basket del Canco ha posato senza hijab: 16 donne, tra giocatrici e staff tecnico. Il post dell'allenatrice: "Non nasconderti. Alzati, tieni la testa alta e mostra loro cosa sai fare. Digli che sei potente e capace. Che sei una donna libera"

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Non solo Mondiali. Non solo i calciatori a sostegno della protesta di donne e giovani in Iran. Lo sport si schiera contro la repressione nella Repubblica Islamica, e una squadra di basket femminile iraniana, la Canco Canada BC, posta la foto di tutto il gruppo al completo a volto scoperto. "Insegna a tua figlia che i cosiddetti 'ruoli di genere' non sono altro che sciocchezze", il messaggio postato sul profilo Instagram dell'allenatrice Farzaneh Jamami. "Sei preziosa e insostituibile. Se ti viene detto il contrario, non crederci. Non nasconderti. Alzati, tieni la testa alta e mostra loro quello che hai! Dì loro che sei forte e potente. Sei una donna libera". E a seguire l'hashtag #MahsaAmini.

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Ma anche dal pugilato iraniano arrivano segnali di dissenso. Il presidente della Federboxe locale, che si trova in Spagna dove si stanno svolgendo i mondiali juniores, ha annunciato la sua decisione di non tornare in Iran. Con questo gesto vuole sostenere il movimento di protesta innescato nel suo paese dalla morte in prigione, lo scorso 16 settembre, di Mahsa Amini. La ragazza, 22enne, era stata arrestata per aver infranto il rigido codice di abbigliamento femminile del paese.  "Ho deciso di non tornare in Iran, per essere la voce di coloro che non vengono ascoltati dalle autorità. Soprattutto la popolazione del Sistan-Balochistan dove sono state uccise dozzine di persone innocenti (80 secondo alcune Ong)", ha detto Hossein Souri in un video. "Non potrei più servire. nel mio amato paese, un sistema che versa con facilità il sangue degli esseri umani".

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