Italia-Serbia, Datome: "Finora avevo fatto schifo, oggi una partita da Nazionale"

IL CAPITANO

Non stava giocando un gran Mondiale Gigi Datome finora, ma nella partita più importante è andato per la prima volta in doppia cifra e ha lanciato la rimonta: "Bisogna continuare a tirare e i compagni per fortuna mi passano ancora la palla". L'ammissione: "Ognuno ha dato il suo mattoncino e Fontecchio quello più grosso". L'esterno dei Jazz: "Tutto parte dalla difesa, sotto di 16 ho trovato qualcosa dentro di me"

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Simone Fontecchio e Gigi Datome, la star e il capitano. Quando l'Italia, a poco più di tre minuti dalla fine del terzo quarto, stava perdendo 60-44 contro la Serbia, sono stati loro due a prendere per mano i compagni e a segnare le prodezze, i punti, i canestri che hanno riaperto la sfida e hanno dato slancio agli azzurri nell'ultimo periodo. Incredibili i 10 punti di Datome a cavallo tra i due quarti finali: "Avevo fatto schifo finora, ma i tiri si devono prendere se sono buoni e a quanto pare i compagni hanno fiducia in me. Godiamocela perché è stata una grande partita, da Nazionale, contro una grande squadra". Datome individua i fattori che hanno fatto la differenza: "In difesa stavamo facendo fatica, ma con equilibrio ci siamo ripresi, non abbiamo più sofferto a rimbalzo, le guardie hanno tenuto bene Bogdanovic, Melli è stato ottimo contro Milutinov. Siamo andati in bonus presto alla fine per colpa di qualche fallo rivedibile, ma alla fine tutti hanno messo il loro mattoncino e, certo, Simone (Fontecchio, ndr) quello più grosso di tutti".

Fontecchio: "Parte sempre tutto dalla difesa"

Il diretto interessato però si schernisce ai microfoni di Sky: "Mi ringraziate? Ma no, un grazie al pubblico che ci ha supportato nelle prime tre partite. Qualche insulto è arrivato, ma sono molte di più le persone che ci incoraggiano e che ci danno la forza di affrontare sfide come questa". Nel momento in cui l'Italia sembrava sul punto di crollare, Fontecchio ha segnato i 7 punti consecutivi (30 alla fine) che hanno evitato il naufragio: "Sotto di 16 punti ho provato a trovare qualcosa dentro di me, poi quando inizi a segnare i primi tiri, il canestro si allarga". Il miglior realizzatore del match è però consapevole che la rimonta è iniziata dall'altra parte del campo: "Parte sempre tutto da quanta forza ci metti in difesa, se inizia ad andare tutto bene lì prendi fiducia e oggi si è visto. Contro Portorico la vittoria potrebbe non bastare? (in caso di arrivo a pari punte di più squadre, valgono gli scontri diretti e la differenza canestri nella classifica avulsa, ndr). Intanto vinciamo, che è quello che possiamo fare, poi vediamo”. Il pensiero finale: "La dedica è per la mia famiglia, la mia moglie e mia figlia, faccio tutto questo per loro".