Belinelli e l'ipotesi ritiro: "Ho paura di smettere, vorrei non succedesse mai"

Basket

Marco Belinelli si è aperto a Vogue Italia esprimendo la paura di ritirarsi dal mondo del  basket: "Ho paura di smettere, perché dopo non so cosa farò". Il cestista di 38 anni della Virtus Bologna ha parlato della sua esperienza in America, il distacco da Bologna e la voglia di dimostrare che è ancora un tassello importante per la squadra. L'occasione per dimostrarlo è giovedì 10 alle ore 20.00 con il secondo turno di Eurolega a casa dell'Asvel

IL CALENDARIO DELLE ITALIANE IN EUROLEGA

 

"Vorrei che non succedesse mai", sono le parole di Marco Belinelli quando gli viene chiesto del momento del suo ritiro. Il cestista con Vogue Italia si è ritrovato a ragionare sul post carriera, non riuscendo però a pensare concretamente a cosa farà dopo, preferendo allora ripercorrere a ritroso il suo percorso cestistico e di vita. Il primo passaggio è dedicato alla sua esperienza in America e con i San Antonio Spurs: "Gli Stati Uniti mi hanno dato tanto, mi hanno fatto conoscere tante persone, mi hanno aperto. Ci sono stato bene, anche se ogni volta che venivo via da Bologna piangevo. All'inizio ero muto proprio. Non mi sentivo in diritto di parlare, finché non ho vinto. Dicevano che non avessi il fisico né il carattere, che non ero abbastanza aggressivo. Non ho risposto a parole ma coi fatti sul campo". E i fatti hanno parlato chiaramente, perchè Belinelli rimane il primo e unico italiano ad aver vinto un titolo NBA. Questo avveniva nel 2014, adesso a 38 anni veste la maglia della Virtus Bologna e non sembra che la voglia di giocare e di vincere sia venuta meno: "Voglio far vedere in ogni allenamento che sono ancora capace di aiutare la squadra a vincere. La scorsa stagione ci sono riuscito, ho avuto la forza di dimostrare che potevo essere ancora importante".

Belinelli: "Dovremmo fare qualcosa di più per i diritti delle donne"

Belinelli dell'America si ricorda anche un'altra cosa: "Ero lì nel periodo del 'Black Lives Matter' e ho visto che i campioni dello sport là si fanno molti meno problemi a esporsi pubblicamente. Il problema del razzismo lì è più grande. Qui dovremmo fare qualcosa di più per i diritti delle donne, perché il mondo sia più giusto e sicuro per loro".