La rivincita di TJ Shorts: la storia di un ragazzo nel quale quasi nessuno ha creduto

Rileggere oggi il primo post Instagram di TJ Shorts fa un certo effetto. “Started from the bottom now we champs”: partiti dal fondo, ora siamo campioni. Era il 2013, Timothy non aveva ancora 16 anni e aveva appena vinto il campionato con la squadra del suo liceo, la Tustin High School, in California. Dodici anni più tardi, quelle parole risuonano incredibilmente attuali. E rappresentano bene le difficoltà che TJ ha dovuto affrontare durante il suo percorso. Ignorato dai principali college americani, non scelto al Draft Nba 2019 e costretto a iniziare la carriera in Lettonia , ha guidato Parigi al primo titolo della sua storia, ricevendo anche il titolo di Mvp delle finali. Started from the bottom now we champs. Again. Perché la storia di TJ Shorts è sempre stata così. Cresciuto lontano dai riflettori, ha dovuto combattere contro i pregiudizi legati al suo fisico: alto solamente 175 cm, si è spesso visto chiudere la porta in faccia. “Era sempre la stessa cosa: ‘È troppo piccolo’. Ma io so di cosa sono capace e ho sempre avuto piena fiducia in me stesso” ha ripetuto più volte. E dopo tre anni di gavetta – uno a Ventspils, in Lettonia, poi in Germania ad Amburgo e Crailsheim – si è fatto conoscere al grande pubblico europeo prima con la maglia del Telekom Bonn, vincendo da protagonista la Champions League 2023, e poi con il passaggio a Parigi. Con cui due stagioni fa ha conquistato l’Eurocup – con tanto di Mvp sia della regular season che delle finali – la scorsa la Coppa di Francia e lo scudetto, ovviamente da miglior giocatore del campionato . “Non ho parole, abbiamo lavorato tutta la stagione per questo – ha affermato dopo la premiazione –. È il mio primo titolo nazionale, significa molto per me”. Il prossimo anno vestirà la maglia del Panathinaikos, portando atletismo, visione e leadership alla corte di coach Ataman. Anche se non c’è ancora stata la presentazione ufficiale, TJ porterà ancora una volta il numero 0 sulle spalle. Un numero significativo, che gli ricorda le zero squadre che avevano creduto in lui: dopo l’high school, infatti, nessun college di ‘Division I’ gli offrì una borsa di studio. Shorts giocò quindi due anni al Saddleback College di Mission Viejo prima di passare a UC Davis. Finito il percorso universitario, nessuno bussò alla sua porta. Così, dopo aver fatto alcuni provini in Cina, il suo agente gli comunicò l’offerta dalla Lettonia: “Sono andato, ho fatto vedere quello che sapevo fare e mi confermarono”. Adesso, sei anni dopo, è uno dei giocatori più forti e decisivi d’Europa. Cresciuto guardando Chris Paul e Tyrese Rice , TJ Shorts fa del pick and roll uno dei suoi punti di forza: abile nelle letture, è bravissimo a creare sia per sé che per i compagni. E i numeri lo dimostrano: nella scorsa stagione di Eurolega – la prima in carriera – ha registrato 19 punti e 7,3 assist di media, vincendo l’Mvp del mese di novembre e venendo selezionato per l’All-Euroleague First Team. Nelle finali scudetto francesi contro Monaco, invece, ha viaggiato a 23,6 punti e 6,6 assist a partita: nella decisiva gara 5, in particolare, ha trascinato Parigi mettendo a referto 27 punti, 10 assist e 7 rimbalzi. Numeri da fenomeno che dimostrano che tipo di giocatore sia diventato. Dal 2022, dopo aver ricevuto la cittadinanza, gioca per la nazionale macedone: “Ammetto di non sapere molto su questo Paese – ha dichiarato in un’intervista dopo la prima convocazione -, ma sto iniziando a imparare e continuerò a migliorare per adattarmi al nuovo ambiente”. Ad agosto giocherà alcune partite valide per le pre-qualificazioni al Mondiale del 2027, competizione a cui la Macedonia del Nord non ha mai partecipato. Inutile dire che TJ Shorts proverà, ancora una volta, a trascinare i compagni verso un traguardo storico.

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La rivincita di TJ Shorts: la storia di un ragazzo nel quale quasi nessuno ha creduto

Gabriele Lussu