FA Cup, la storia di Murray Wallace: da lavapiatti a eroe della qualificazione Millwall

Calcio

Nel quarto turno di FA Cup i Lions strappano il passaggio del turno in pieno recupero sull'Everton. Il più classico dei giant killing porta la firma di un difensore centrale scozzese, che da ragazzino scrostava noodles dai piatti di un ristorante cinese

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Quando si parla di storie di rivincita il calcio è sempre teatro affascinante. Gabriel Jesus nel Mondiale del 2014 era un ragazzino che dipingeva le strade di verde-oro per accogliere i tifosi da tutto il mondo, oggi gioca e segna nel City spettacolo di Guardiola. Firmino fu bloccato dai controlli sull'immigrazione e rispedito in Sudamerica. Cuadrado da bambino si nascondeva sotto il letto per sfuggire alla guerriglia in Colombia. Bacca faceva il pescatore, Modric scappò dalla guerra e Vardy lavorava in fabbrica. Alla lista ora si aggiunge anche il semi sconosciuto Murray Wallace, che a 15 anni faceva il lavapiatti di un ritornante cinese di Glasgow, mentre oggi segna il gol partita al 94' che manda il Millwall in paradiso.

Lions dentro, Hammers fuori qualche ora dopo, eliminati dall'ancor più piccolo Wimbledon. Mai vittoria fu più dolce per il Millwall, che ha assistito all'eliminazione degli odiati rivali (il West Ham) già da qualificata al quinto turno di FA Cup a discapito dell'Everton. Tra i Toffeemen e la squadra di Murray Wallace c'è una divisione di mezzo, eppure la vittoria - nello storico The Den - l'hanno portata a casa i leoni in maglia blu, che in campionato lottano per non sprofondare di nuovo in League One, ma che nella coppa più antica della storia del calcio (la prima edizione è targata 1871) hanno compiuto il più classico dei giant killing. Il merito va all'orgoglio di quelle formazioni per cui l'FA Cup è ancora un sogno ad occhi aperti, e spesso mettono in campo più cuore delle big d'Inghilterra. Doppio vantaggio Everton e doppio pari Millwall, prima della zampata decisiva proprio di Wallace.

Ma chi è Murray Wallace? Un roccioso difensore centrale scozzese classe 1993. Quasi un metro e novanta di altezza e un passato tra Scunthorpe e Falkirk. Divisioni inferiori del Regno Unito dove lui continua a giocare, dopo che a 15 anni - come riporta il Daily Mail ricapitolando la sua storia - lavava via noodles incrostati da piatti già consumati di un ristorante cinese con base a Glasgow. Poche sterline e tanta fatica sui campi da calcio. Ora un gol cancella tutto, e nel borgo di Lewisham è già un idolo per tutti.