Aston Villa, flop in Championship: i tifosi lanciano un cavolo a Steve Bruce. E il club lo esonera

Calcio

Singolare protesta dei tifosi dell’Aston Villa dopo al terza partita consecutiva senza vittorie e il dodicesimo posto in campionato: lanciato un cavolo in campo. Nel mirino l’allenatore Steve Bruce, poi esonerato dalla società

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E dire che lo scorso anno la Premier era sfuggita proprio all’atto finale dei playoff. 1-0 del Fulham: loro nell’Olimpo del calcio inglese a Aston Villa (anche di John Terry) condannato ancora alla Championsip. L’allenatore? Steve Bruce, leggenda da calciatore del Manchester United e in carica sulla panchina dei Villans dal 2016. Un dodicesimo posto al primo anno freschi di retrocessione e poi il ritorno tra le big solo sfiorato per quella che è storicamente la quinta squadra più gloriosa della nazione (in bacheca anche una Coppa dei Campioni) alle spalle solo di Liverpool, Man United, Chelsea e Arsenal. Forse allora la protesta per l’inizio di stagione poco positivo si spiega tutta così: quel palato fine dei suoi tifosi che vogliono tornare a vedere la squadra, quantomeno, nel massimo livello del calcio nazionale. L’inizio dell’annata è ottimo: due vinte su due, poi qualcosa si inceppa, arrivano i tre punti soltanto in una delle seguenti nove giocate e, alla fine, anche l'esonero. Bruce out, a ventiquattro ore dalla singolare protesta dei tifosi contro di lui. La Championship attualmente dice dodicesimo posto, ma anche appena un -7 dalla vetta e un -2 dalla zona playoff, in una classifica cortissima che vede la bellezza di undici squadre racchiuse nell’arco di tre punti. Quello che non convinceva la società erano però le prestazioni, e i risultati. E l’ultimo 3-3 contro il Preston, che ha scatenato le ire dei tifosi oltreché del club, è stata anche l'ultima panchina di Bruce a Birmingham.

Cavolo amaro

“L’unica cosa certa? Mi batterò - aveva detto l'ormai ex dei Villans Steve Bruce nel post partita commentando l’accaduto: un cavolo spedito verso la sua panchina (che fortunatamente non l’ha colpito) -. Questa è sempre stata la mia filosofia. L'unica cosa che ho sempre avuto è stata la determinazione di rimboccarmi le maniche e lottare. Il cavolo? Sfortunatamente questo tipo di reazioni possono succedere nella società in cui ci troviamo a vivere oggi. Trovo il tutto estremamente irrispettoso, e il peggio è che è successo addirittura prima che iniziassimo a giocare" - riportava il Daily Mail. La polizia sta attualmente indagando per trovare i responsabili.

Il cavolo lanciato verso la panchina di Steve Bruce prima di Aston Villa-Preston (foto BPM MEDIA/Daily Mail)

Ufficiale l'esonero

Il club, il giorno dopo il pari contro il Preston (con tanto di rigore fallito al 96' da Whelan che avrebbe potuto consegnare a Bruce un'altra settimana in panchina) ha allora annunciato ufficialmente l'esonero. Contratto risolto, il suo e quello degli assistenti Colin Calderwood, Steve Agnew, Stephen Clemence e Gary Walsh. "Vorremmo sottolineare la nostra gratitudine a Steve e a tutto il suo team per il duro lavoro e l'impegno dimostrato - recita il comunicato ufficiale. - Il processo di reclutamento del nuovo manager è già iniziato. Nel frattempo, Kevin MacDonald, manager di Aston Villa U23, sarà responsabile della squadra per la prossima sfida contro il Millwall di sabato". 

Sassi, urina e freccette

La notizia della signolare protesta dei tifosi che poi ha portato anche all'esonero di Bruce aveva evidentemente già fatto il giro della nazione, quantomeno per la singolarità del gesto. Sull’accaduto era intervenuto anche David Seaman, lo storico portiere “con la coda di cavallo” dell’Arsenal e della nazionale inglese. Ai microfoni a talkSPORT proprio Seaman ha raccontato spieacevoli aneddoti sulla sua carriera che lo avvicinano a Bruce. “Cosa mi hanno lanciato quando giocavo? Preservativi pieni di urina, bottiglie piene di urina, fuochi d'artificio, sassi e anche tante monete. Ma la cosa peggiore che mi sia mai stata lanciata era una freccetta, che fortunatamente non mi ha colpito”. Rimanendo in tema, ancora più strana è la vicenda raccontata dall’ex attaccante del Liverpool e della nazionale gallese Dean Saunders: “Da cosa fui colpito una volta? Una pecora gonfiabile”.