Lo ha annunciato l'attaccante classe '84: "Non è stata una decisione facile, ma mi sento ancora di poter dare tanto". Torres ha vissuto due esperienze distinte con la maglia biancorossa: a 18 anni ha fatto il suo esordio, nel 2015 il suo ritorno a casa dopo l'avventura quasi decennale tra Liverpool, Chelsea e Milan
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Fernando Torres lascia l'Atletico Madrid. Ad annunciarlo è stato lo stesso giocatore, comunicando con dispiacere la decisione di abbandonare la squadra per la quale ha sempre tifato, quella che l'ha lanciato nel grande calcio, dopo 10 anni. I trofei Torres li ha conquistati tutti altrove, ma il suo cuore è sempre stato a Madrid. Con i Colchoneros a 18 anni ha fatto il suo esordio da professionista, un anno dopo era già capitano. Poi tantissimi gol, 82 in 214 partite, nella prima esperienza in maglia biancorossa. Dunque il trasferimento in Premier, dove ha fatto innamorare i tifosi del Liverpool. Meno bene è andata invece la sua avventura con il Chelsea, almeno dal punto di vista personale. Con i Blues in generale ha infatti ha messo in palmares sia la Champions che l'Europa League, prima di decidere di far ritorno a casa sua nel gennaio 2015 dopo sei mesi da comparsa in Italia, al Milan. Tutto senza dimenticare le gioie in Nazionale, con l'Europeo 2008 deciso da una sua rete in finale contro la Germania, e poi ancora la vittoria del Mondiale in Sudafrica e del secondo campionato europeo di fila. Ora però è arrivato il momento di mettere fine alla sua relazione con l'Atletico: "Non è stata una decisione facile - ha spiegato El Nino -. Per me è molto difficile dire addio per la seconda volta, perché la mia idea era ritirarmi qui, ma le cose non vanno sempre come desideri. Mi sentivo però in dovere di dirlo in anticipo ai miei tifosi. Abbiamo ancora un mese da passare insieme e dobbiamo godercelo. Devono sostenere la squadra e speriamo che alla fine arrivi anche un trofeo".
"Nessun problema con Simeone, ma mi sento ancora in forma per giocare"
Torres ha raccontato i motivi che lo hanno portato a questa scelta: "Mi sento fisicamente e mentalmente ancora in grado di continuare a giocare - ha aggiunto l'attaccante spagnolo -. Mi sento molto bene e cercherò di trovare spazio altrove. Prima o poi questo momento doveva arrivare. Il club si è impegnato a lasciarmi tranquillo fino a quando non ho preso la mia decisione, ho apprezzato molto il gesto e li ringrazio. Mi sono confrontato con la realtà che sto vivendo e le possibilità di mettermi in luce qui, che sono molte poche, quindi è arrivato il tempo di lasciare il posto agli altri. Sento di poter giocare ancora a buoni livelli e voglio continuare a farlo. Problemi con Simeone? Il mio rapporto con lui è normale, né cattivo e né buono. Ma non scatenerò mai lotte interne, perché all'Atletico siamo in pochi rispetto agli altri e dobbiamo restare uniti. Tutto ciò che viene detto all'esterno su possibili fratture interne è solo dannoso. Per questo ho preferito avere una faccia a faccia con lui privatamente e non di fronte ai media. Non ci sono problemi tra me e l'allenatore, questa è una decisione esclusivamente mia". Sul futuro invece le idee sono meno chiare: "Non ho una squadra per cui ho già firmato, né un torneo di riferimento - ha affermato Fernando Torres -. Non era uno scenario che mi ero preposto prima d'ora. Adesso ascolteremo le proposte e ci prenderemo del tempo per scegliere la soluzione migliore". Sul possibile terzo ritorno all'Atletico infine ha concluso: "Sono troppo attaccato a questa società per dirà che non accadrà prima o poi. Attualmente mi sento ancora un calciatore, ma vorrei avere l'opportunità di tornare in futuro e contribuire con tutto ciò che può essere migliorato in questo club, che è ancora molto. Ho visto strutture che ti permettono di crescere rapidamente e globalmente, sono esperienze che speriamo servano per aiutare l'Atletico".