Neymar, gol e fischi: "Ora giocare in casa sarà come giocare in trasferta"

Ligue 1
(Getty)

L'attaccante brasiliano ha risposto ai fischi segnando il gol vittoria in rovesciata: "In estate volevo andare al Barcellona, ma è acqua passata. Ora sono qui e darò tutto per il PSG. I tifosi non mi vogliono? Va bene, ma chiedo loro di sostenere i miei compagni. Ora so che ogni volta che giocherò in casa sarà come giocare in trasferta"

PSG-STRASBURGO 1-0, LA DECIDE NEYMAR IN ROVESCIATA

NEYMAR, DURO COMUNICATO DEI TIFOSI DEL PSG

DAL 20 SETTEMBRE DAZN1 SUL CANALE 209 DI SKY: LA GUIDA

Segna in rovesciata, porta tre punti nelle casse del PSG e mette da parte i contrasti con i tifosi, che lo hanno accolto con tanti fischi. Al fischio finale della partita vinta dalla sua squadra per 1-0 sullo Strasburgo è tempo di tornare a parlare dopo un gol per Neymar: "Abbiamo affrontato una squadra che ha badato a difendersi e tentare di ripartire. Hanno giocato una buona partita, ma alla fine siamo riusciti a segnare e conquistare tre punti". Le principali attenzioni, più che alla classifica e ai 12 punti dopo cinque turni della squadra di Tuchel, sono però state riservate alla calda estate vissuta dall'attaccante brasiliano.

"Tutti sanno che ho provato a lasciare il PSG"

In sala stampa Neymar non si è nascosto: "Tutti sanno che il mio desiderio in estate era quello di lasciare questa squadra - le sue parole - non voglio però entrare nei dettagli di quella che è stata la trattativa col Barcellona. Capisco che per i tifosi sia difficile accettarlo, se vogliono fischiarmi non c'è problema. Per me è una storia ormai alle spalle, sono rimasto qui e darò tutto per il Psg per l’intera stagione. Voglio essere felice e vincere qui. I numeri migliori della mia carriera sono arrivati con questa maglia sulle spalle, la mia testa è concentrata solo su questo progetto".

"Ora so che giocare in casa sarà come giocare in trasferta"

L'attaccante, che a Parigi ha dato il via alla sua terza stagione nel club, si è soffermato sui fischi dei tifosi nei suoi confronti: "Non so bene chi urlava il mio nome, chi mi fischiava e chi mi sosteneva. Diciamo che ora so che ogni volta che giocherò in casa sarà come giocare in trasferta. Io penso solo a me stesso e ad aiutare la squadra per 90 minuti. Se i tifosi non mi vogliono - l'appello dell'ex Barcellona - va bene, ma a loro chiedo di sostenere gli altri giocatori. Per il bene della squadra è giusto che i miei compagni di squadra non siano coinvolti in questa situazione".