Lo spagnolo ha ricevuto il riconoscimento per la fondazione di Common Goal, ente benefico che raccoglie donazioni dei calciatori che versano l'1% dello stipendio per associazioni benefiche. Anche Giorgio Chiellini e il presidente dell'UEFA hanno aderito all'iniziativa
Rendere il mondo un posto migliore attraverso il calcio è possibile, ed è anche semplice. Lo scorso 4 agosto, Juan Mata ha fondato Common Goal, un ente che si occupa di raccogliere l’1% dello stipendio versato dai calciatori e destinarlo alle associazioni che si occupano della diffusione del calcio nei luoghi più poveri del pianeta. Questo progetto rivoluzionario ha cominciato a ricevere tante adesioni, riuscendo a dare un contributo significativo alla causa e che in futuro potrebbe aumentare in modo sensibile. Per la portata di questa idea, il Guardian ha deciso di premiare lo spagnolo come ‘Calciatore dell’anno 2017’. “Sono lieto di accettare questo premio a nome di tutti noi che condividono la convinzione che il calcio può rendere il mondo un posto migliore. E' un'idea semplicissima ma alcune delle migliori idee sono semplici e, quando si parla di calcio, la potenza del gioco è incredibile. Chiunque comprenda il calcio saprà perché siamo così fiduciosi e ambiziosi quando si parla di Common Goal” ha commentato dopo la notizia.
Pisacane prima di lui
Nel 2016 la testata inglese scelse il nostro Fabio Pisacane come giocatore dell’anno. Il difensore napoletano del Cagliari ha sconfitto da adolescente una rarissima malattia che ne avrebbe dovuto compromettere una carriera agonistica, la sindrome di Guillain-Barré. Andando anche oltre le diagnosi mediche, Pisacane ha proseguito la sua avventura di calciatore e in Serie C ha denunciato un tentativo di combine, dando il via ad un’inchiesta che ha permesso di risalire ad un giro enorme di calcioscommesse. Nella passata stagione, ha esordito in Serie A con i rossoblu, riuscendo così a coronare il sogno di una vita intera. Le sue lacrime di commozione al termine della gara hanno fatto il giro del mondo, facendo conoscere al mondo la sua storia incredibile che le maggiori istituzioni del calcio hanno preso ad esempio nella formazione dei calciatori di domani.
Cos’è Common Goal
Common Goal è stato lanciato all’inizio dello scorso mese di agosto. “Con più di tre miliardi di fan, il calcio è il fenomeno sociale più grande del mondo. Nessun altro sport può vantare tutto questo seguito, o può raggiungerlo, o arrivare al suo significato culturale. Immaginate di unire tutto il mondo del calcio in una visione sociale comune. Immaginate l'impatto che possiamo avere e le vite che possiamo cambiare. Attraverso Common Goal è questo il traguardo che vogliamo raggiungere. E vogliamo che ne facciate parte” si legge sul sito ufficiale. Sempre all’interno del portale, è possibile capire bene qual è la mission: “Stiamo unendo il mondo dei calciatori dietro una donazione che a nostra volta doneremo. L'idea è semplice: i giocatori detraggono un minimo 1% dal proprio stipendio in favore di un fondo collettivo. Noi ci occupiamo di piazzare queste risorse alle associazioni di beneficenza del calcio che creano il più grande impatto per la popolazione mondiale”. E’ possibile sostenere Common Goal attraverso delle donazioni o acquistando il loro merchandising; inoltre, può fornire anche un’opportunità di lavoro.
Le adesioni
Tantissimi giocatori hanno condiviso la visione filantropica di Mata, e hanno subito reso nota l’adesione entusiastica al progetto. Tra questi, c’è anche Giorgio Chiellini. Ma la squadra di Common Goal vanta molti altri sostenitori. Hummels, Gnabry, Kagawa, Schmeichel, Aogo sono i calciatori più importanti a far parte dell’iniziativa, che vanta anche altre personalità legate al calcio. Come Julian Nagelsmann, allenatore dell’Hoffenheim, e Aleksander Ceferin, presidente della UEFA.