Manchester United, Solskjaer si presenta: "Voglio restituire il sorriso ai giocatori"

Premier League

Il neo allenatore del Manchester United si presenta ai microfoni ufficiali del club: "Che bello tornare! Mi godrò questo viaggio di sei mesi e farò divertire i tifosi"

PREMIER, IL PROGRAMMA DELLA 18^ GIORNATA

SOLSKJAER ALLO UNITED: L'EROE DEL '99 È TORNATO

Parola d'ordine: ricominciare. Il Manchester United, dopo aver esonerato José Mourinho e accumulato un ritardo di 19 punti dalla testa della classifica, ha deciso di ripartire da una sua vecchia gloria: Ole Gunnar Solskjaer. L'allenatore norvegese, in attesa del debutto ufficiale a Cardiff, si è presentato ai microfoni ufficiali del club. "È fantastico essere qui. Sembra di tornare a casa. Sono stati giorni tempestosi, molto frenetici, ma è bello rivedere tutti - ha detto -. Mi godrò questo viaggio di sei mesi rimanendo sempre me stesso. Il club sta lavorando per trovare il prossimo manager, quindi nel frattempo ci sarò io, insieme a Mick, Kieran e Michael. I giocatori si divertiranno di nuovo a giocare a calcio. La quantità di partite in arrivo non è un problema perché abbiamo giocatori di qualità e avranno la possibilità di dimostrare che sono giocatori da Manchester. Vogliamo vincere e il mio lavoro è aiutare i giocatori a farlo. Voglio vederli mettere in pratica il calcio che sanno fare. Tutti avranno una possibilità perché effettuerò delle rotazioni. Naturalmente dovrò iniziare da qualche parte, ho visto le ultime partite e sceglierò una squadra. Poi vedremo in avanti. Abbiamo un ottimo staff alle spalle. I match-analyst stavano guardando il Cardiff questa mattina, io ho visto le squadre e ho visto la Premier League. Dobbiamo concentrarci su di noi, non sugli avversari: quelli che vengono dopo".

"Mi ispiro a Ferguson"

Solskjaer si è poi soffermato sul suo modo di allenare e sugli uomini chiave che lo aiuteranno a riportare lo United ai fasti di un tempo: "Ho affrontato 300-400 partite come allenatore della prima squadra. Mi sento fiducioso perché ho vinto il campionato, ho vinto coppe, sono retrocesso - ha aggiunto -. Per quanto riguarda la gestione dei giocatori e dello staff si tratta di ottenere il meglio da tutti. Ferguson sarà sempre il migliore in questo. Siamo diversi, ma è stata la mia più grande fonte d’ispirazione, il mio stile manageriale si ispira a lui. Mi piace parlare con le persone, avere un contatto diretto con loro e quando le vedo esprimersi al massimo mi rende felice. Mike Phelan? È stato il primo a cui ho pensato. Sono giovane, così come Kieran e Michael. Così gli ho telefonato e lui era a un corso di coaching a Burnley: la sua conoscenza del calcio è davvero ottima. Con Carrick, invece, ho giocato insieme a lui per una stagione, l’ho visto evolversi e crescere. Era un giocatore eccezionale per noi e ha preso l’eredità di Roy Keane, non era affatto facile. Non vedo l'ora di lavorare con lui".

"Abbiamo il miglior portiere al mondo"

Il norvegese ha poi rilasciato qualche commento sui giocatori attualmente a disposizione tra le fila dei Red Devils: "de Gea è il miglior portiere del mondo - ha affermato l'allenatore 45enne -. È qui da otto anni ed è ancora un giovane portiere in crescita, è fantastico per me averlo in squadra. Lingard, invece, lo feci debuttare tra le riserve contro il Burnley: in due minuti si trovò in un duello con un forte centrale e lui lo superò facilmente. Mi mostrò di avere qualcosa in più. Rashford l'ho notato quando era molto giovane. L'ho seguito da vicino ed è bello vedere dov'è adesso. Oggi, comunque, ho parlato con quasi tutta la squadra. Sembra un gruppo di grandi professionisti con tanta voglia di far bene e imparare, ma ci vorrà del tempo per conoscerli bene".

"Contro il Psg avremo un'occasione unica per dimostrare chi siamo"

Nonostante un avvio complicato, Solskjaer avrà la possibilità di far bella figura in un grande palcoscenico come la Champions: "Il Psg è un'occasione fantastica per dimostrare chi siamo - ha spiegato -. Sotto le luci dell'Old Trafford, come diceva spesso Ferguson, escono fuori quelle notti in cui lo United viene alla ribalta. Non potremo aspettarci che tutto venga fuori dal nulla, ma avremo bisogno di costruire una base su cui rendere possibile ogni impresa. Il Triplete del 1999? Fu una serata fantastica. Sono passati 20 anni, incredibile come vola il tempo". Il norvegese ha 'svelato' anche cosa rende speciale il dna della società inglese: "La prima cosa che notai nel Manchester United è che si tratta di un club dove tutti sono affiatati tra loro - ha raccontato -. E poi notai la mentalità vincente: attaccare, dare ai giovani una possibilità e vincere. È il più grande club al mondo, con i migliori giocatori e i migliori tifosi". Il neo allenatore, infine, ha voluto lanciare un messaggio ai tifosi: "È bello essere di nuovo a casa - ha concluso -. Prometto che darò tutto ciò che ho per riportare questo club al successo. Non vedo l'ora".