Svezia-Italia, Ventura pensa al 3-5-2: Zaza-Immobile in attacco. Novità Jorginho, torna Florenzi dopo un anno

Calcio

Alessandro Alciato

Immobile, Insigne e Zaza (foto getty)

Ventura convoca Jorginho, ma per strapparlo definitivamente al Brasile dovrà utilizzarlo in una partita ufficiale. L'altra novità è Simone Zaza, che potrebbe giocare titolare in Svezia. L'idea del Ct è un 3-5-2, con l'attaccante del Valencia al fianco di Ciro Immobile

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La buona notizia è che aspettando i play-off mondiali contro la Svezia, Gian Piero Ventura ha battuto 1-0 il Brasile. Jorginho, dopo mesi di chiusure senza spiragli da parte del ct – “Nella mia Italia non esiste il suo ruolo” il ritornello sentito tante volte – alla fine è stato convocato proprio da lui, e non da  Tite. Negli ultimi tempi il centrocampista del Napoli, che in serie A viaggia a 1,4 palloni toccati al minuto, è stato un calciatore in bilico fra due mondi: sognava di qua ma lo volevano di là. Con l’Italia ha già giocato in amichevole, ma non conta, nel senso che per cancellare definitivamente il rischio di vederlo al Mondiale con la maglia del Brasile, dovrà esordire in una partita ufficiale, quindi all’andata o al ritorno contro la Svezia. Fra i 27 che hanno ricevuto la chiamata si rivedono anche Florenzi, assente da un anno, e Zaza, che in Liga con il Valencia segna meno solo di Messi. 9 gol contro 12, impossibile non accorgersi di lui. Reduce da sei partite consecutive con gol, alla settima, sul 2-0 contro il Leganes, è stato sostituito e si è arrabbiato con Marcelino. Fra i due niente stretta di mano, più o meno come Pellè con Ventura a Torino, durante Italia-Spagna. Rispetto alle ultime gare contro Macedonia e Albania, rientrano anche Belotti, De Rossi e Verratti. Belotti non sta ancora benissimo, Immobile neppure. Comunque Ventura per l’andata in Svezia ha un’idea precisa: 352 con Immobile e Zaza titolari, sempre che Immobile recuperi. E’ anche diffidato, come Chiellini, Parolo e Verratti. Svezia-Italia si giocherà venerdì. In palio mezzo accesso al Mondiale. Una passerella per scavalcare l’inferno. Meglio salirci sopra.