Svezia-Italia, Condò: "La formazione non mi piace, inspiegabile l'assenza di Insigne. Svezia meno pigra senza Ibra"

Calcio

Paolo Condò

All'editorialista di Sky Sport non piacciono tante cose della squadra messa in campo dal Ct azzurro in vista della partita contro la Svezia. "E' una squadra fatta per pareggiare. Sono un sostenitore del 4-3-3 e poi nella formazione di Ventura c’è un paradosso: l’assenza di Insigne"

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L'Italia parte favorita contro la Svezia, ma al giornalista di Sky Sport non va giù la formazione pensata dal Ct Ventura. Non "funziona" il 3-5-2, mentre opterebbe per un 4-3-3 senza il "paradosso" Insigne, il "miglior giocatore italiano di questa epoca". La Svezia? Meglio quando c'era Ibrahimovic: con lui l'Italia non ha mai perso...

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L’Italia del pallone non deve mancare i grandi appuntamenti: io ho vissuto lo spareggio del 1997 e ricordo l’inquietudine e la paura che aleggiava. Le parole usate da Ventura in conferenza mi sono sembrate parole necessarie per rianimare l’ambiente uscito molto provato da questo autunno perché la realtà è che il giorno del sorteggio (quando ha visto l’accoppiamento con la Spagna) ognuno di noi ha pensato “al 75% siamo allo spareggio”. E così è stato, il problema è come ci siamo arrivati: attraverso una sconfitta molto brutta al Bernabeu e attraverso delle prove seguenti tremebonde. Non c’era l’Italia in campo nelle tre partite successive, ma c’era una squadra che aveva l’ansia di fare i punti per arrivare allo spareggio.
 

Non mi piace la formazione di Ventura: inspiegabile l’assenza di Insigne

Tante cose non mi piacciono della formazione messa in campo da Ventura per la sfida in Svezia: questa è una squadra fatta per fare 0-0 o comunque pareggiare a Stoccolma: è una strategia abbastanza ovvia, ossia cercare di fare 0-0 a Stoccolma per poi risolvere la questione a San Siro. Io non credo più alle due punte, in generale nel calcio moderno, perché se andiamo a vedere tutte le squadre del grande calcio europeo giocano con un centravanti due ali. Da sempre sono un sostenitore del 4-3-3 e poi nella formazione di Ventura c’è un paradosso: l’assenza di Insigne che ritengo che sia il miglior giocatore italiano di questa epoca.
 

Con Ibra una Svezia “pigra”, adesso è una squadra creativa

Ibrahimovic è un grande campione, ma non li ha portati da nessuna parte, perché nella Svezia scattava il “ti do la palla, pensaci tu e prova a portarci ad una fase finale”. Adesso, invece la Svezia è una squadra con responsabilità condivise, c’è un giocatore migliore degli altri che è il centrocampista Forsberg del Lipsia, ma non siamo certo ai livelli di Ibrahimovic come personalità e qualità. E’ dunque una squadra più pericolosa: avrei preferito ci fosse Ibra, con lui in campo li abbiamo sempre battuti (a parte il pareggio di Trapattoni).