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Italia, Zaniolo come Verratti e Big Mac: convocato senza presenze in Serie A

Calcio

Luca Cassia

Prima volta per Nicolò Zaniolo in Nazionale: un percorso analogo a Verratti e Maccarone (Foto Getty)

Prima chiamata in Azzurro per il centrocampista classe 1999, una ventina di presenze nelle giovanili della Nazionale e qualche gettone in Serie B. Ciò nonostante il Ct Mancini ha scommesso sul talento di proprietà della Roma, già protagonista nella Primavera dell'Inter e prossimo al battesimo in A. Zaniolo segue le orme di tre italiani dall'esordio sorprendente

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Lo paragonano a Gerrard e Lampard, intanto a 19 anni è riuscito a guadagnarsi la prima chiamata in Nazionale maggiore. Niente male per chi vanta a curriculum una ventina di gettoni (con 6 reti) nelle giovanili azzurre, lui che ha disputato l’ultima finale dell’Europeo U-19 persa contro il Portogallo. Fino a luglio il suo Ct era Paolo Nicolato, due mesi più tardi è stato invece Roberto Mancini a scommettere sul talento di Nicolò Zaniolo. È il ragazzo di Massa a fare notizia tra i 31 convocati dell’Italia per gli impegni in Nations League contro Polonia e Portogallo, prima volta assoluta come Cragno e Lazzari, Biraghi e un altro golden boy del calibro di Pellegri. Fisico già strutturato con 190 centimetri d’altezza e figlio d’arte (papà Igor ha collezionato un centinaio di presenze tra B e C), Zaniolo figura tra i nomi a sorpresa di Mancini: senza la possibilità di organizzare stage a favore dei più giovani, il nuovo commissario tecnico ha colto la chance per studiare da vicino i prospetti dal maggiore potenziale a partire dal centrocampo.

La fiducia di Mancini

Scartato dalla Fiorentina e transitato all’Entella dove ha raccolto 7 gare ufficiali nella Serie B 2016/17, Nicolò si è quindi aggregato alla Primavera dell’Inter (1.8 milioni di euro il costo del trasferimento) andando a vincere il campionato di categoria agli ordini di Stefano Vecchi: ben 14 gol in 28 presenze il suo bottino in quella stagione, miglior marcatore in squadra a dispetto delle vesti di centrocampista. Merito delle doti tecniche e fisiche, mezz’ala moderna che ha scatenato in estate l’interesse della Roma: Zaniolo è approdato in giallorosso per 4.5 milioni nell’ambito dell’operazione che ha portato Nainggolan a Milano. È solo questione di tempo per l’esordio in A come spiegato dal ds Monchi, sorpreso dal repertorio del ragazzo classe 1999. Nessun caso per Roberto Mancini votato all’investitura sul giocatore: "Sono pochissimi gli italiani che giocano, per questo dobbiamo cercarli ricorrendo anche a gente più giovane per capire cosa possano darci in futuro. Se Zaniolo ha delle qualità e le confermerà, verrà richiamato. Non è l’unico, alcuni li abbiamo lasciati all’Under 21. Dobbiamo dare loro fiducia senza mettere pressione".

Zaniolo come Verratti e Big Mac

Il salto di Nicolò, mai avvistato in Serie A eppure convocato nell’Italia, ammette tre precedenti nella storia della Nazionale. Il più recente è legato a Marco Verratti, tutt’ora a quota 0 presenze nel campionato italiano, prelevato dal PSG per 12 milioni di euro nell’estate 2012 direttamente dal neopromosso Pescara di Zeman. Di lì a breve andò in scena l’esordio ufficiale per volere di Prandelli: 15 agosto 2012, sconfitta per 2-1 in amichevole a Berna contro l’Inghilterra. Se il saldo Azzurro di Verratti recita 25 partite e un gol, Massimo Maccarone si è fermato a 2 caps nel lontano 2002. Bomber spietato nell’U-21 di Gentile e nell’Empoli in B, Big Mac convinse il Ct Trapattoni a dargli una chance il 27 marzo 2002 complice l’infortunio di Vieri: come Verratti fu l’Inghilterra a sancirne il debutto (vittoria per 2-1 grazie a Montella e al rigore da lui conquistato), prestazione che garantirà il bis ad ottobre prima di sparire dai radar della Nazionale. Per incontrare il terzo  convocato "anomalo" dobbiamo risalire al 1929, quando il 22enne Raffaele Costantino (di scena al Bari in B) conquistò Vittorio Pozzo e arrivò a inanellare 23 gare con 8 centri. Quasi novant’anni più tardi, il prossimo eletto sarà Nicolò Zaniolo.