Dopo il pari contro l'Angers (e l'ennesima sostituzione di Balotelli), l'allenatore del Nizza chiede sostegno per l'attaccante in questo momento difficile. Sembrano superate le tensioni di poch giorni fa, quando SuperMario prese malissimo un cambio e Vieira gli rispose per le rime
Sono passati pochi giorni dalla scenata di Balotelli, sostituito da Vieira nel corso della partita di sabato tra il Nizza e il Guingamp e furibondo al momento del cambio, e già possiamo aggiungere un nuovo capitolo alla storia di amore-odio tra i due. Stavolta il segnale, di grande apertura, arriva dall'allenatore, che pare aver perdonato l'ultima "balotellata" e sembra voler guardare avanti. Missione, recuperare Balotelli. Tutti insieme, facendo gioco di squadra. Al termine della gara contro l'Angers (finita 0-0, Balotelli titolare e nuovamente sostituito, al 65°), Vieira ha parlato tendendo una mano al suo ex compagno (i due hanno giocato insieme nell'Inter e nel Manchester City) e chiedendo l'aiuto di tutto lo spogliatoio per sostenere l'attaccante in questo momento difficile a livello personale.
Già dimenticato quel dito minaccioso che Balotelli gli ha puntato in faccia al momento del cambio contro il Guingamp, prima di gettare a terra i guanti stizzito. E se nella conferenza post-partita Vieira si era limitato a spiegare che lui non deve spiegazioni ("Il mio compito è quello di fare delle scelte e tra queste ci sono anche le sostituzioni. Io alleno tutta la squadra del Nizza e non soltanto Balotelli, Saint-Maximin, Dante o Cyprien. Non sono il tecnico personale di nessuno"), adesso sembra pace fatta tra i due. Negli spogliatoi l'abbraccio sincero, poi l'allenatore ha chiesto supporto per Balotelli che al momento appare sfiduciato, come notato dallo stesso Vieira, che indica anche la ricetta per guarire: "Continuare a lavorare, semplicemente".
"Noi", ha aggiunto l'allenatore del Nizza "dobbiamo sostenerlo: la squadra, il club, i tifosi, io stesso. Mario è un giocatore importante per noi e noi dobbiamo continuare a lavorare con lui, a metterlo in situazioni, anche in allenamento, che gli diano fiducia. È in questi momenti che si vede la forza del gruppo".