Mondiali, Kompany e il terzo posto del Belgio: "Merito di un sonnifero, così è nato il gol al Brasile"

Calcio
Vincent Kompany ha raccontato un curioso aneddoto alla base della prima rete nella vittoria del Belgio sul Brasile ai Mondiali

Il difensore ha raccontato l'aneddoto in un documentario della tv RTBF: "Non riuscivo ad addormentarmi, ho preso una pillola e la mattina della partita mi sono svegliato tardi, saltando la riunione tecnica sui calci piazzati. Sapevo che loro difendevano come il City e conosco i punti deboli di quel sistema"

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La vittoria del Belgio sul Brasile nei quarti di finale dei Mondiali di Russia 2018? Merito (anche) di una pillola per aiutare a prendere sonno. A raccontarlo, nel corso di un documentario riguardante l'avventura in Coppa del Mondo dal Belgio realizzato dall'emittente televisiva belga RTBF, è stato il difensore centrale dei Diavoli Rossi e del Manchester City Vincent Kompany.

Kompany e quel colpo di testa vincente: tutto nasce da una pillola presa per dormire meglio

Il capitano del Belgio aveva propiziato l'autorete di Fernandinho, che al 13' del primo tempo aveva aperto le danze nel successo che avrebbe condotto la selezione del ct Roberto Martinez in semifinale, dove Hazard e compagni erano stati poi sconfitti dalla Francia, totalizzando però il miglior risultato di sempre nella storia della nazionale belga in Coppa del Mondo. Kompany, leader dello spogliatoio e della squadra, ha rivelato un aneddoto risalente alla mattinata del 6 luglio, maturato a poche ore dalla partita della Kazan Arena contro il Brasile. Il difensore aveva avuto difficoltà a prendere sonno la notte precedente, così aveva deciso di prendere una pillola per agevolare il suo riposo. Con un risultato efficace, forse troppo: "Non riuscivo ad addormentarmi, così decisi di prendere una pastiglia. Risultato: la mattina mi ero svegliato tardi". E non si era presentato in tempo all'appuntamento stabilito da Martinez per la riunione tecnica. Tema dell'incontro: i calci piazzati in fase offensiva, con il Ct che aveva fatto vedere ai suoi giocatori dei video sugli schemi del Brasile. Così Kompany era stato costretto ad "accontentarsi" del riassunto del vice del selezionatore belga, Thierry Henry.

"Il Brasile si difendeva come il City, e io conosco i punti deboli di quel sistema"

Galeotto fu il dialogo con l'ex attaccante di Arsenal e Barcellona, che di gol segnati in campo se ne intende. Eccome. Dopo qualche minuto, i due decisero infatti di cambiare i piani sui calci piazzati a favore. "Gli dissi che il Brasile difendeva esattamente come il Manchester City - è il racconto di Kompany - avevo visto il commissario tecnico brasiliano Tite al nostro centro di allenamento del City con Pep Guardiola. Avevano studiato e copiato il nostro modo di posizionarci. E io conosco i punti deboli del sistema". Con risultati vincenti: 13' del primo tempo, cross di Chadli dalla bandierina e taglio vincente di Kompany, con colpo di testa e sfortunata deviazione di Fernandinho alle spalle del suo portiere. Era stato l'inizio della festa del Belgio, consolidata dal raddoppio di De Bruyne al 31' e solo scalfita dall'1-2 di Renato Augusto a 14 minuti dal termine. “Se si guardano le immagini della rete dell'1 a 0 – sono le parole di Kompany – si vede che con il mio inserimento di testa taglio tra le due linee a zona utilizzate in fase difensiva dal Brasile”. Un piano stabilito, spiega il difensore, proprio nella conversazione avuta a margine della riunione tecnica con Henry. Insomma, se il Belgio ha chiuso i Mondiali in terza posizione, passando dopo la vittoria sul Brasile per la sconfitta in semifinale contro la Francia e il successo nella finalina contro l'Inghilterra, il merito è anche di un sonnifero. Parola di Kompany.