Il centrocampista Azzurro a due giorni da Italia-Finlandia: "Mi impegno sempre al massimo, sono pronto a dare tutto. Jorginho e Verratti due campioni, un vantaggio giocare insieme a loro". Incognita futuro: "Vedremo a fine stagione. Io come Riva? Ci ho pensato, è l'eroe del calcio sardo". Sui suoi maestri: "Vorrei prendere tutto da Modric. Il paragone con Nainggolan mi fa piacere"
22 anni, ma personalità da vendere. Nicolò Barella ha ottenuto una nuova convocazione da parte di Roberto Mancini ed è a tutti gli effetti parte integrante della nuova Italia che si prepara alle qualificazioni per Euro2020. In campionato, il capitano del Cagliari sta trascinando i sardi verso la salvezza e non vuole di certo fermarsi: “Nel club sento la responsabilità, perché gioisco per le vittorie e soffro per le sconfitte - ha spiegato in conferenza stampa a due giorni da Italia-Finlandia - Sono uno che dà tutto, sia con la Nazionale che in Serie A. Mi impegno sempre al massimo, sono pronto a dare tutto. In Nazionale ci sono giocatori con più esperienza, che sanno darmi una mano e che mi permettono di esprimermi al meglio”. Nel futuro di Barella probabilmente un grande club: “Non ho mai parlato di mercato con la società, a inizio anno mi sono preso l'impegno di restare fino a fine stagione. Quello che sarà il mio futuro non lo so nemmeno io, ad occuparsene sarà il mio procuratore. Le voci fanno piacere, ma adesso devo conquistare la salvezza con il Cagliari. Io come Riva? Ci ho pensato, quello sì. È l'eroe del calcio sardo, un punto di riferimento per tutti gli italiani. Ma ripeto, non so cosa farò in futuro”. Sui paragoni con Nainggolan, uno che è stato lanciato proprio dal Cagliari: “Per me è un complimento. È fra i più forti in Italia ed è un mio caro amico. Abbiamo caratteristiche diverse, ci accomuna il fatto di dare tutto in campo. Lui ha più forza fisica, io sono più rapido nel breve. Per me recuperare un pallone in scivolata è come fare un gol”. Uno straniero in particolare intriga Barella: “Modric, vorrei prendere tutto di lui"
"Maran mi ha fatto crescere. Jorginho e Verratti due campioni"
Un’altra annata da top player per Barella, anche grazie al lavoro di Rolando Maran in rossoblù: “Sono maturato tanto nel mio gioco, resto più tranquillo, penso a fare la giocata che possa aiutare la squadra piuttosto che me stesso - ha detto da Coverciano il classe 1997 - Grazie al mister e ai compagni, grazie anche alla collocazione in campo che mi concede più tempo per pensare alla giocata. Poi devo dire che mi hanno attaccato l'etichetta di cattivone, ma non lo sono affatto. Se prendo tanti cartellini è perché non mollo mai”. E in Nazionale la qualità in mezzo al campo non manca: “Giocare con Jorginho e Verratti è solo un vantaggio. Sono dei grandi campioni, che mi danno una mano. Io gioco più fra le linee, loro costruiscono il gioco. Mi fanno sentire più libero”. Barella si inserisce alla perfezione in un’Italia che sta vivendo un periodo di cambio generazionale: “Da quando sono arrivato fra i grandi c'è molta più fiducia nei giovani - ha spiegato - Questo lo sta dimostrando il mister con le sue scelte, ci lascia liberi di manifestare le nostre potenzialità. Da quattro anni a questa parte si nota questa differenza. Fuori siamo un mix di giovani e grandi, ci troviamo bene. Lo spogliatoio è unito, andiamo tutti d’accordo e Mancini ci lascia molto tranquilli”. Sabato la Finlandia, primo passo verso Euro2020: “Loro sono una squadra compatta, brava sulle palle inattive. Hanno grande fisicità e aspetteranno i nostri errori per ripartire”, ha concluso.