La scelta della Juve di abbandonare le tradizionali strisce ha aperto il dibattito tra i tifosi bianconeri. In passato sono state tante le maglie che hanno diviso i fan, chi per questioni di gusto e chi per la scelta di colori 'banditi'. Queste le principali divise degli ultimi decenni che non hanno raccolto un consenso unanime
JUVE, LE FOTO DELLA NUOVA MAGLIA
La scelta della Juve di abbandonare le tradizionali strisce ha aperto il dibattito tra i tifosi bianconeri. In passato sono state tante le maglie che hanno diviso i fan, chi per questioni di gusto e chi per la scelta di colori 'banditi'. Queste le principali divise degli ultimi decenni che non hanno raccolto un consenso unanime
A creare polemica fu la stessa Juve nella stagione 1998-99. La Vecchia Signora optò per la classica divisa bianconera, con nome e numero di maglia scritti in rosso: praticamente illeggibili. Una scelta che non piacque ai tifosi e che costrinse la società a correre ai ripari nell'anno successivo
La stessa situazione si replicò qualche anno dopo, precisamente nella stagione 2003-04. Quella volta il colore giallo prese il posto del rosso, ma non cambiò di tanto il risultato...
Nonostante la maglia non ottenne il successo sperato, la Juve ripeté l'esperimento dopo il ritorno in Serie A. Ci provò prima con i numeri rossi e poi con quelli gialli, ma non cambiò l'idea dei tifosi. Alla fine il club decise di porre un grosso quadrato nero sul retro per fare da contrasto al colore acceso di nome e numero di maglia
Una maglia che all'Inter ricordano con affetto perché legata alla vittoria della Coppa Uefa del 1998. Inizialmente, però, ai nerazzurri non piacque la scelta di rivoluzionare le tradizionali bande verticali a favore di strisce orizzontali. Una versione più vintage della stessa divisa fu riproposta in Champions circa 20 anni dopo, ma non riuscì a imprimere lo stesso ricordo favorevole
Nella stagione 2012-13 l'Inter propose una terza maglia che non è particolarmente piaciuta ai sostenitori. Nessun design particolare a finire nelle critiche, quanto la scelta del colore: il rosso, un facile collegamento a quello dei cugini milanisti
Il colore determinò anche la discussione per le maglie di Europa League sfoggiate nel 2016-17. L'Inter versione sprite si rivelò un fallimento, sia dal punto di vista cromatico che per i risultati ottenuti sul campo
Il riferimento ai cugini 'bocciò' anche la quarta maglia presentata dal Milan nella stagione 1995-96. Quel colore blu sparì ben presto dalle parti di Milanello, anche per via di un particolare design di dubbio gusto
L'ultima discussione rossonera riguardò, invece, la seconda maglia della stagione 2014-15. A creare la polemica fu la scelta del logo, quello di Casa Milan, al posto del tradizionale stemma del club
In casa Napoli la critica più importante fu rivolta nei confronti della maglia 2012-13. I tifosi, nonostante l'animo da combattenti, non furono catturati dalla versione militare. Il club, tuttavia, non rinunciò del tutto alla novità...
Ancor meno successo riscosse, però, la maglia dell'anno successiva: mimetica, con la comparsa del giallo, e un non ben definito design sul fronte e sul retro. Anche questa divisa fu ben presto bocciata dai tifosi
A dividere i tifosi della Roma fu il kit scelto per il debutto in Champions League da campioni d'Italia in carica. Una maglia divisa equamente in due parti, una gialla e una rossa, con il colore intervallato anche sulle maniche. Molto simile a quella del Galatasaray, fu ribattezzata la maglia "da palio di Siena"
I tifosi romanisti non apprezzarono particolarmente la terza divisa utilizzata nella stagione 2004-05: il verde, già sperimentato la prima volta nel 1992, venne riproposto con la novità di una sottile striscia giallorossa a partire dal basso, oltre al colletto e le maniche dello stesso tradizione colore del club
Per la Champions si può fare di meglio. Anche nel 2007-08, infatti, la Roma optò per una maglia originale, ma non particolarmente amata dai tifosi. Un grigio molto tenue, pronto ad avvicinarsi al nero alla prima goccia di sudore
Una questione politica, invece, creò la discussione per la maglia presentata dalla Fiorentina nella stagione 1991-92. Le linee vicino al logo e allo sponsor formavano infatti, inavvertitamente, delle svastiche. Il marchio si scusò subito e le rimosse
La stessa ragione scatenò la discussione in occasione dell'Europa League 2015-16. La scelta della Lazio di utilizzare colore nero, con l'aquila stilizzata sopra, richiamò in particolare le proteste di "Le Monde", rivista francese che definì la maglia come fascista
La maglia ricorda una delle stagioni più importanti della storia dell'Udinese (2005-06), ma la scelta non raccolse il consenso di tutti. Le strisce storte divisero l'opinione del pubblico friulano, ormai abituato e affezionato alle tradizionali bande verticali, subito ripristinate l'anno successivo
