Divorzio consensuale tra l'allenatore e la società del presidente Enrico Preziosi. Prandelli dice addio al Genoa nonostante il rinnovo automatico scattato dopo aver conquistato la salvezza. Il tecnico pensa a una pausa: "Voglio ritrovare un po' di serenità e vedere il calcio in maniera più distaccata"
Cesare Prandelli lascia il Genoa: al termine della conferenza stampa d'addio, l'allenatore ha incontrato la dirigenza rossoblù per mettere nero su bianco la sua decisione di lasciare il club. Prandelli dice addio alla società del presidente Enrico Preziosi nonostante il rinnovo automatico per la prossima stagione scattato per la salvezza conquistata all’ultima giornata.
"Me ne vado senza rimpianti"
È già finita l’avventura del tecnico originario di Orzinuovi, arrivato al Genoa lo scorso dicembre dopo l’esonero di Ivan Juric. Prandelli se ne va a testa alta: "Me ne vado senza rimpianti e non mi sono pentito di aver accettato questa sfida, che si è rivelata molto difficile. Questa è una piazza straordinaria". Cala il sipario sull’avventura professionale dell’ex Ct della Nazionale, ritornato su una panchina italiana per la prima volta dopo il flop al Mondiale 2014. Prandelli in questo momento sembra intenzionato a prendersi una pausa: "Dal futuro non voglio nulla. Voglio ritrovare un po' di serenità e vedere il calcio in maniera più distaccata. Ci prendiamo troppo sul serio, alla fine è solo un gioco. Le cose serie sono altre".
Piatek pomo della discordia
Che cosa ha spinto Prandelli a lasciare il Genoa? Il tecnico si aspettava una programmazione diversa da parte del club rossoblù: "Peccato, qui si potevano fare grandi cose, c’è un potenziale straordinario, ma non ho rimpiant". L’allenatore di Orzinuovi ha rivelato il suo punto di vista sulla questione Piatek, partito destinazione Milan nella sessione del mercato invernale contro la sua volontà: "Non ho avallato la cessione, da un punto di vista tecnico non l'avrei fatta, ma quando ci sono esigenze di bilancio l'allenatore deve fare un passo indietro".
Rimpianti tattici
Prandelli ha rivelato di non essere riuscito a dare la sua impronta tattica alla squadra per fattori esterni: “L’unico vero rimpianto è di natura tattica. Purtroppo quando abbiamo avuto una striscia di partite utili consecutive a qualcuno non andava bene il modulo. Le squadre vanno costruite in estate, mi sarebbe piaciuto lavorare dall'inizio”. Le cose però sono andate diversamente e Prandelli ha preferito lasciare.