
Nominato Ct azzurro il 14 maggio 2018, Mancini ha raggiunto la qualificazione a Euro 2020 con tre turni d'anticipo. Un traguardo da record nella storia della Nazionale, ultima tappa di una lunga crescita del gruppo tra risultati e identità. Ripercorriamo i primi 17 mesi della sua avventura italiana
L'ITALIA BATTE LA GRECIA 2-0 - LE CLASSIFICHE DI TUTTI I GIRONI

Missione compiuta per l’Italia, qualificata a Euro 2020 con tre turni d’anticipo. Un risultato inedito nella storia della nostra Nazionale, record raggiunto nel segno di Roberto Mancini: nominato Ct il 14 maggio 2018, avvento preceduto dal mancato accesso degli Azzurri al Mondiale in Russia, il nuovo selezionatore ha guidato il gruppo attraverso una crescita vincente. Riviviamo quindi i primi 17 mesi della sua gestione

Dal dramma Mondiale, appuntamento fallito per la seconda volta a distanza di 59 anni, alla nuova era targata Roberto Mancini. Dopo le lacrime di novembre a San Siro nel playoff contro la Svezia, gli Azzurri ripartono a maggio con il 'Mancio': "Orgoglioso di essere Ct, voglio riportare l'Italia in alto. Bisogna fare qualcosa per questa Nazionale in un momento così difficile". Ex attaccante azzurro (4 gol in 36 presenze), Mancini ricorda in conferenza stampa: "Credo di essere l’unico giocatore che ha avuto Bearzot, Vicini e Sacchi. Questo è il momento giusto per diventare Ct, ci sarà da lavorare molto"

Il debutto di Mancini da Ct risale al 28 maggio seguente, amichevole disputata a San Gallo contro l’Arabia Saudita: il primo gol della sua gestione lo firma Mario Balotelli, protagonista della staffetta nella ripresa con Belotti che realizza il raddoppio (2-1 per gli Azzurri al fischio finale). Modulo che risponde al 4-3-3 e complimenti a Super Mario a fine partita: "Positiva la sua gara, abbiamo fatto bene nel primo tempo. Contro una squadra più forte, probabilmente, le prestazioni saranno migliori"

Avversaria più blasonata che arriva pochi giorni dopo: nuovo esame il 1 giugno per l’Italia opposta alla Francia, test che premia i Bleus destinati al Mondiale e vittoriosi 3-1 a Nizza. Balotelli stavolta non punge, il gol lo trova Bonucci ma gli uomini di Deschamps vanno a segno con Umtiti, Griezmann e Dembélé. Più di una novità dall’inizio per Mancini che promette: "In questo momento la Francia ci è superiore in tutto, ma se continuiamo così tra un anno saremo molto vicini al loro livello. Queste sconfitte aiutano a crescere"

Tre giorni più tardi il programma riserva l’Olanda, amichevole tra due illustri escluse dal Mondiale in Russia. Mancini sperimenta nell’undici di partenza, consegna la fascia di capitano a Insigne e ottiene un 1-1 strappato dagli Oranje nel finale: Zaza la sblocca, Criscito si fa espellere nella ripresa e Aké firma il pari all’88’. Una vittoria, una sconfitta e un pareggio nelle prime tre gare da Ct: "Ci sono state cose positive, partite così servono soprattutto ai giovani. Sono ottimista, c’è tempo per lavorare"

Il primo incontro ufficiale dell’Italia targata Mancini ci porta al 7 settembre 2018, esordio in Nations League al Dall’Ara contro la Polonia. Sarà l’ultima uscita in Nazionale per Mario Balotelli, sostituito nella ripresa quando gli Azzurri perdono 1-0 per mano di Zielinski: determinante il rigore di Jorginho per strappare il pareggio, buone indicazioni da Chiesa e Belotti. Italia che non vince in gare ufficiali dall’ottobre precedente: "Era la prima partita importante, purtroppo qualche errore ci può stare", l’analisi del 'Mancio'

Tre giorni più tardi la Nazionale si sposta a Lisbona, tappa in Nations League contro il Portogallo vittorioso 1-0 nonostante l’assenza di Cristiano Ronaldo: decide André Silva ad inizio ripresa, sconfitta che complica il cammino degli Azzurri nella competizione. Donnarumma evita un risultato più pesante, Italia che non decolla e si riscopre troppo fragile a dispetto dei 9 cambi di Mancini post Polonia: "Dobbiamo limitare gli errori individuali, non riusciamo a fare gol e questo è un problema. Giovani? Normale essere in difficoltà se non si gioca mai ad alti livelli"

Un mese di stop per gli Azzurri che tornano in campo il 10 ottobre a Marassi, amichevole contro l’Ucraina di Shevchenko. Sfuma nuovamente la vittoria dopo il botta e risposta Bernardeschi-Malinovskyi, successo lontano cinque mesi con Mancini dopo il 2-1 all’Arabia Saudita. Nazionale convincente e rinnovata (cambiano 8 giocatori su 11 rispetto al Portogallo) ma fatica ad imporsi: "Sbagliamo troppo, siamo stufi di non vincere. Contro la Polonia faremo del nostro meglio", le parole del Ct

Già, perché la partita da non sbagliare diventa quella del 14 ottobre a Chorzow, casa della Polonia da battere per evitare la retrocessione in Nations League. Match rocambolesco per occasioni (due traverse di Insigne e Jorginho) e gli interventi di Szczesny, ma al 92’ ci pensa Biraghi con il pesantissimo gol-vittoria. Azzurri che crescono in mezzi e consapevolezza, formazione confermata dopo il test con l’Ucraina e un gruppo che rivede la luce. E Mancini spiega: "Non abbiamo mai avuto problemi, stiamo crescendo. Il nostro obiettivo è arrivare all’Europeo"

Gli impegni di novembre chiudono il 2018 della Nazionale di Mancini: a distanza di un anno esatto dalla beffa contro la Svezia e di nuovo a San Siro, gli Azzurri chiudono il cerchio guardando con maggiore ottimismo al futuro. Termina 0-0 con il Portogallo, ultimo impegno in Nations League che consegna le Final Four agli uomini di Santos. Comunque soddisfatto Mancini al fischio finale: "È mancato il gol, grande primo tempo. Nella ripresa siamo calati ma era normale: questa prestazione rappresenta un altro passo in avanti"

L’ultimo esame dell’anno è invece l’amichevole di Genk contro gli Stati Uniti, partita in Belgio risolta da Politano a tempo quasi scaduto. Non sarà un successo privo di significato, anzi: da allora l’Italia di Mancini inanellerà una serie esaltante di vittorie. Ed effettivamente il Ct azzeccherà la sua previsione: "Bisognava fare gol prima, ma è stata una buona Italia. Bravo Sensi, bene tutti gli esordienti. Da adesso voglio vincerle tutte"

Si riparte quindi a marzo, calendario del 2019 dell’Italia sulla strada delle qualificazioni all’Europeo. Il primo ostacolo è rappresentato dalla Finlandia, battuta 2-0 ad Udine grazie ai gol di Barella e Kean. Se Mancini chiedeva "allegria, gioco e soprattutto gol", gli Azzurri si riscoprono sulla buona strada regolando gli scandinavi in un match a senso unico. Dieci gare da Ct per il 'Mancio' con altrettanti marcatori diversi: "Non era facile, loro si sono chiusi subito. Kean? Ha dei margini enormi, dipende tutto da lui"

Tre giorni più tardi, il 23 marzo, ecco il facile 6-0 al Liechtenstein verso Euro 2020: a Parma si scatenano Sensi e Verratti, Quagliarella (due volte) e nuovamente Kean fino a Pavoletti. Se 'Quaglia' diventa il più anziano marcatore in Nazionale, la festa Azzurra è completa ed esalta una volta di più il 4-3-3 di Mancini. "Il risultato era scontato ma l’importante era la concentrazione e fare gol subito", le parole del 'Mancio' che spende un pensiero anche per Balotelli ("Deve stare tranquillo, rimettersi in condizione")

Vittorie consecutive che diventano quattro a giugno, quando l’Italia riprende la sua marcia verso gli Europei: non c’è gara l’8 giugno ad Atene contro la Grecia, travolta 3-0 dalle reti di Barella, Insigne e Bonucci nei primi 33 minuti di gioco. Azzurri che sfruttano la loro superiorità tecnica, tratto distintivo delle ultime partite, e mostrano la propria supremazia in campo e nel girone. Così Mancini a fine gara: "Non so se è stata la mia migliore Italia, ma l’importante è continuare a migliorare. La gara l’abbiamo voluta giocare così, siamo stati bravi fin dal primo minuto"

Le qualificazioni a Euro 2020 confezionano quindi un poker di vittorie l’11 giugno, 2-1 strappato in rimonta contro la Bosnia all’Allianz Stadium. Avversari avanti all’intervallo con Dzeko, poi la riscossa degli Azzurri passa dal capolavoro di Insigne e dal guizzo di Verratti. Stadio che intona l’Inno di Mameli al fischio finale, mentre Mancini ammette: "Non era facile rimontare, ma nella ripresa abbiamo dominato. I ragazzi hanno messo dentro tutto". E non manca un bilancio sulla sua gestione: "Direi molto positivo, all’inizio eravamo demoralizzati, arrivavamo dalla delusione mondiale. Adesso giochiamo bene a calcio, con buona mentalità"

Non si ferma più l’Italia che torna in campo quasi tre mesi più tardi, il 5 settembre a Yerevan contro l’Armenia. Colpita a freddo da Karapetyan (poi espulso prima dell’intervallo), la Nazionale rimonta con Belotti e Pellegrini prima dell’autorete del definitivo 3-1. Vittoria numero 5 in altrettanti incontri verso Euro 2020, ennesima conferma che blinda la leadership nel girone per Mancini: "Ci siamo trovati dopo quattro mesi a settembre per la prima partita, loro sono molto più avanti di noi fisicamente. Noi però abbiamo sempre cercato di attaccare e questa deve essere la nostra mentalità"

La 6^ vittoria in altrettante gare nelle qualificazioni ci porta a Tampere, 2-1 imposto a domicilio alla Finlandia: se Pukki su rigore risponde ad Immobile, è un altro penalty trasformato da Jorginho a consegnare i tre punti all’Italia. Traguardo che si avvicina per gli Azzurri, gruppo che ritrova un marcatore come Immobile e allunga in classifica: 18 i punti raccolti a +6 sulla Finlandia e a +9 sull’Armenia. E Mancini può esaltare la sua squadra: "Bravissimi tutti, abbiamo giocato una grande gara. Dominiamo fuori casa e ho un’ottima scelta di giocatori per poter cambiare"

Missione definitivamente compiuta il 12 ottobre, traguardo raggiunto all'Olimpico dopo la vittoria per 2-0 contro la Grecia. Marcia da record per Mancini, che si qualifica a Euro 2020 con tre turni di anticipo, non era mai successo nella storia azzurra
L'Italia batte la Grecia 2-0