Shevchenko a Vieri: "Ancora non riesco a rivedere la parata di Dudek a Istanbul". VIDEO

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L'ex attaccante del Milan torna sulla finale di Istanbul in una diretta Instagram con Vieri: "Quando vedo quella parata cambio subito, butto il telefono. I campioni superano però le vere delusioni, ti rendono più forti". Tanti ricordi legati alla Serie A: "Quel Milan era la migliore società del mondo, il campionato era davvero forte. Kakà impressionante"

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"Ancora in questo momento non riesco a guardare la parata che Dudek mi ha fatto nella finale di Istanbul del 2005". Lo garantisce Andriy Shevchenko nel corso di una diretta Instagram con Bobo Vieri. Il riferimento è alla parata fatta dal portiere del Liverpool su una sua conclusione ravvicinata ai tempi supplementari della finale di Champions League persa dal Milan ai calci di rigore dopo il 3-3 maturato al 120'. "Un paio di mesi fa l'Uefa in un filmato celebrativo ha postato su Instagram la parata di Dudek - le parole di Sheva - quando la vedo, cambio subito, butto il telefono. Mi dico: basta, basta". Con un messaggio valido per tutti: "Dimmi se conosci un vero campione che nella vita non ha affrontato una vera delusione? Non esiste. Questo è il bello, nello sport e nella vita. Siamo forti, dobbiamo rialzarci e andare avanti. Per questo siamo vivi".

 

"Quanti campioni in quella Serie A"

In Serie A ha giocato con la maglia del Milan dal 1999 al 2006 e nella stagione 2008/2009, mettendo insieme 226 presenze e 127 reti. Shevchenko non ha dubbi sulla qualità dei tornei affrontati in Italia: "C'erano almeno 6-7 squadre che potevano vincere il campionato, tutte forti. C'erano tanti campioni, tanti calciatori importanti. La Lazio era forte, poi c'erano Inter, Juve, Milan, la Roma che era una bella squadra, la Fiorentina che aveva Rui Costa e Batistuta. C'era Ronaldo il Fenomeno, giocatore pazzesco". Anni in cui l'attaccante ucraino ha anche vinto il Pallone d'Oro nel 2004: "Quello per me è stato l'anno perfetto. Il Milan giocava un calcio incredibile, aveva tanti campioni ed era la società migliore del mondo. Poi quell'anno andò bene anche con l'Ucraina, eravamo primi nel girone di qualificazione per i Mondiali 2006 e ricordo una vittoria per 3-0 in Turchia dove segnai una doppietta".

"Il compagno di squadra più forte? Kakà"

Sheva ripercorre anche i nomi dei tanti campioni con i quali ha giocato: "Il giocatore che più mi ha impressionato al Milan è stato Kakà: era giovanissimo, ma ogni cosa che faceva in campo era perfetta. Dal primo allenamento l'ho guardato e mi sono detto: è impossibile che sia così forte. Ogni cosa che faceva in campo era perfetta. La sua dote migliore? Portava palla, si fermava e guardava l'attaccante, sempre. Lo ha fatto sin dal primo giorno che è arrivato: non doveva adattarsi al calcio italiano, si è inserito subito. Ricky è un grande". Gli elogi riguardano anche altri compagni di squadra: "Ho avuto la fortuna di giocare con campioni come Bierhoff, Leonardo, Inzaghi, Vieri, Crespo, così è tutto più semplice".

"Chelsea biennio complicato, ma lo rifarei"

Nel 2006 Shevchenko lasciò il Milan per passare al Chelsea. Quella londinese non fu però un'esperienza semplice: "Non mi piace guardare al passato, il Chelsea ha rappresentanto un'esperienza anche se difficile. Mi ha aiutato a trovare me stesso. Nella vita non sempre le cose ti vanno bene, è stata una scelta che ho fatto a 30 anni, poi sono tornato al Milan. Il Milan è stata la migliore squadra della mia carriera, è sempre nel mio cuore alla pari dell'Italia. Quando sono tornato in Ucraina alla Dinamo Kiev, ho avuto la possibilità di finire bene la mia carriera e avevo come obiettivo quello di giocare gli Europei 2012 in Ucraina. Ho finito la mia carriera ad alti livelli, questo è l'importante".

"Da ct mi diverto, orgoglioso del pass per Euro 2021"

Oggi Shevchenko è ct della sua Ucraina, ma l'addio al calcio giocato non è stato semplice: "Non è mi è passato subito - ammette - quando ho smesso ho provato a fare qualcosa di diverso, ho studiato da allenatore conseguendo tutti i patentini. Mi sono divertito a giocare amichevoli con miei ex compagni, è stato un passaggio tranquillo. Anche ora gioco qualche partitina con i ragazzi al di fuori degli allenamenti. Cerco di trovare tempo per divertirmi giocando". Intanto la sua Nazionale ha conquistato il pass per Euro 2021: "Qualificarsi è stato un traguardo molto bello. Accettare questa situazione non è facile, ma il rinvio degli Europei ci ha dato modo di riflettere e analizzare. Co lo staff siamo riusciti a trasmettere, oltre alla tattica, anche mentalità vincente ai ragazzi. Ho provato a portare un gioco diverso rispetto al passato. Durante le qualificazioni abbiamo cambiato tanto, anche a causa degli infortuni, quindi il risultato va condiviso con tutti i ragazzi".