Lo speciale: "18 volte Milan, lo scudetto di Ibra"

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Il 7 maggio 2011 il Milan conquista ufficialmente lo scudetto 2010-2011, il diciottesimo titolo della sua storia, l’ultimo prima dell’egemonia bianconera. Una vittoria firmata da Allegri, Pato, Robinho e Ibrahimovic. Ambrosini, Gattuso e Nesta. Per rivivere le emozioni di quella stagione rossonera appuntamento oggi con lo speciale "18 volte Milan", in onda sui canali Sky Sport

Un decennio. Ecco quanto è passato, anche se sembra un’era. Le immagini erano già a colori, i telefonini esistevano da un pezzo, Internet, le serie tv. Era l'altroieri, in un certo senso: calcisticamente, un secolo fa.

 

E' il 29 agosto del 2010, e sono passati due mesi e cinque giorni da Italia-Slovacchia al mondiale sudafricano, che ci costa l'eliminazione nella fase a gironi, e soprattutto 4 mesi più una settimana dalla finale di Champions Inter-Bayern, che oltre a consegnare ai cugini uno storico triplete, li fa trionfare in quello che da anni era il regno di Milan di Berlusconi: l'Europa, con la musichetta Champions.

Il nome scelto da Adriano Galliani, per reagire alle pieghe che avevano preso le cose, è quello di Massimiliano Allegri, che oltre ad avere il phisique du role ha ottenuto, negli anni precedenti, eccellenti risultati alla guida del Cagliari.

Eppure è chiaro che da solo non basta. E così, la sera di Milan-Lecce 4-0, battesimo di Allegri e del nuovo Milan a San Siro, viene mostrato ai tifosi rossoneri il pezzo da novanta della campagna acquisti, quello che ha il compito di riportare lo scudetto al Milan, 7 anni dopo. Ibra.

 

Le diapositive più importanti, le conoscete già, perchè fanno parte della storia di quello scudetto, l'ultimo prima dell'egemonia juventina: c'è il sinistro di Gattuso a Torino, che lui stesso definì una "ciofeca", l'ultimo successo rossonero in casa della Juve. C'è il numero 14, come i gol che segneranno alla fine Ibrahimovic, l'altro grande acquisto Robinho, e soprattutto Alexandre Pato, il piccolo fenomeno dai muscoli fragili che prima fa breccia nella difesa dell'Inter, nel derby che chiude il campionato, e poi nel cuore di Barbara Berlusconi, innescando una spirale, che alla lunga chiuderà il ciclo del padre di lei.

 

Era il Milan di quelli che non lasciarono traccia, come Ronaldinho che partì a gennaio e Onyewu, che s'azzuffò con Ibra, e di quelli che la lasciarono eccome: Ambrosini, il capitano, che a Bari arrivò a giocare insieme a Gattuso e Flamini, e dal Milan dei fantasisti si passò a quello dei tre mediani; o di Van Bommel, di Nesta e Thiago Silva, di Oddo che correva per il campo, a Roma, inebriato come dopo la finale di Berlino.

 

Fu l'ultima grande danza del Milan di Berlusconi, mentre Kevin Prince Boateng ballava il Moonwalk, facendo, uno dopo l'altro, troppi passi all'indietro.

 

Appuntamento con lo specile "18 volte Milan: lo scudetto di Ibra" giovedì 7 maggio

alle 13.30, 19.30 e 23.00 su Sky Sport Serie A. Alle 21.00 ed a mezzanotte su Sky Sport Football ed infine alle 17.30 e 22.30 su Sky Sport 24.

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