Uefa, Serie A e Figc contro la Superlega: "Un progetto cinico"

LE REAZIONI
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Qualche ora prima dei comunicati con cui i 12 club fondatori annunciavano la nascita della Superlega, un durissimo comunicato del massimo organo calcistico europeo tuonava: "Resteremo uniti nei nostri sforzi per fermare questo cinico progetto". I club che intendono separarsi rischiano l'esclusione dai rispettivi campionati nazionali e i calciatori coinvolti potrebbero non essere più convocati in Nazionale

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La Uefa, le federazioni e le leghe professionistiche di Inghilterra, Spagna e Italia si schierano contro il progetto della Superlega, la nuova competizione privata (fuori dall'egida delle varie federazioni nazionali e internazionali) e a numero chiuso, di fatto alternativa alla Champions, alla quale vogliono partecipare 12 big del calcio europeo (Milan, Arsenal, Atletico Madrid, Chelsea, Barcelona, Inter, Juventus, Liverpool, Manchester City, Manchester United, Real Madrid e Tottenham). Lo hanno fatto attraverso un durissimo comunicato in cui minacciano pesanti sanzioni contro quelle società che intendano uscire dall'attuale sistema per crearne uno alternativo. La Uefa è pronta a fare causa da 50/60 miliardi di euro contro i club partecipanti al progetto della superlega e, assieme alla Fifa, si è accordata per far sì che i giocatori che giocheranno in superlega non potranno essere convocati in Nazionale. Peraltro, questo lunedì a Montreux si riunisce l'esecutivo Uefa che, oltre a definire la pratica Europei, darà il via libera al nuovo formato della Champions League, in programma dal 2024 (si dovrebbe passare da 32 a 36 squadre, con la garanzia di giocare almeno 10 partite nella prima fase e il totale dei match salirebbe da 125 a 225). 

Il comunicato della Uefa contro la Superlega

Come spiega il comunicato, l’UEFA e le Leghe insieme alle Federazioni "hanno appreso che alcuni club inglesi, spagnoli e italiani potrebbero aver intenzione di annunciare la creazione di una cosiddetta superlega privata. Se ciò dovesse accadere, ci teniamo a ribadire che noi - UEFA, FA inglese, RFEF, FIGC, Premier League, LaLiga, Lega Serie A, ma anche FIFA e tutte le nostre federazioni affiliate – resteremo uniti nei nostri sforzi per fermare questo cinico progetto, un progetto che si fonda sull'interesse personale di pochi club in un momento in cui la società ha più che mai bisogno di solidarietà". La nota congiunta rilasciata dalla Uefa va avanti così: "Prenderemo in considerazione tutte le misure a nostra disposizione, a tutti i livelli, sia giudiziario che sportivo, al fine di evitare che ciò accada. Il calcio si basa su competizioni aperte e meriti sportivi; non può essere altrimenti. Come annunciato in precedenza dalla FIFA e dalle sei Federazioni, ai club interessati sarà vietato giocare in qualsiasi altra competizione a livello nazionale, europeo o mondiale, e ai loro giocatori potrebbe essere negata l'opportunità di rappresentare le loro squadre nazionali. "Ringraziamo quei club di altri paesi, in particolare i club francesi e tedeschi, che si sono rifiutati di iscriversi a questo. Chiediamo a tutti gli amanti del calcio, tifosi e politici, di unirsi a noi nella lotta contro un progetto del genere se dovesse essere annunciato. Questo persistente interesse personale di pochi va avanti da troppo tempo. Quando è troppo è troppo", si conclude il comunicato.

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Fifa disapporva "lega separatista"

La  Fifa "non può che esprimere la sua disapprovazione per una 'lega separatista europea chiusa' al di fuori delle strutture calcistiche internazionali": lo afferma la Federazione internazionale del calcio commentando la decisione di 12 club europei di prima grandezza di costituire una nuova competizione calcistica, la Super League.

    "Qualsiasi competizione calcistica, nazionale, regionale o globale, dovrebbe sempre riflettere i principi fondamentali di solidarietà, inclusività, integrità ed equa ridistribuzione finanziaria", aggiunge la nota della Fifa, principi che la nuova iniziativa, a suo giudizio, "non rispetta".

 

Il comunicato dell'Eca e le dimissioni di Agnelli

L'Eca, l'associazione dei club europei, è intervenuta con un ulteriore comunicato nel quale ribadisce la volontà di continuare a lavorare al fianco e non contro l'Uefa nella riforma delle competizioni europee. Dell'Eca, però, non fa più parte Andrea Agnelli che si è dimesso dalla carica di presidente, così come la Juventus e tutti gli altr club coinvolti nella superlega. 

La dura posizione della Premier League e della Fa

Oltre a quella della Uefa, tra le prime voci fortemente contrarie alla nuova competizione c'è quella della Premier League - causa anche il folto numero di squadre che hanno già dato il loro ok per parteciparvi - che accusa la Superlega "di attaccare i principi di competizione aperta e meriti sportivi che sono l'essenza del calcio". La lega inglese ha promesso che lavorerà con le altre serie calcistiche, così come con le associazioni di manager e di giocatori, e anche con la federazione che riunisce le diverse tifoserie, per "difendere l'integrità e le prospettive future del calcio inglese". Persino minacciosa la risposta della Football Association, nella promessa "che non consentirà che una nuova competizione possa danneggiare il calcio inglese", ricorrendo se necessario "ad azioni legali". "Totale opposizione" alla Superlega è stata espressa dalla Football Supporters' Association, la federazione dei tifosi, che ha accusato i 12 club di essere "motivati da nient'altro che da cinica avidità. Questa competizione è stata pensata alle nostre spalle da proprietari milionari che hanno zero rispetto per le tradizioni e continuano a trattare il calcio come un feudo personale".

Boris Johnson: "I club diano spiegazioni ai propri tifosi"

Altrettanto netto il no, espresso dal ministro della cultura con delega allo sport, Oliver Dowden che ha affidato ad un comunicato la propria contrarietà: "Siamo preoccupati che questo piano possa creare un negozio riservato al meglio del nostro calcio - le parole di Dowden -. Abbiamo una piramide calcistica, grazie alla quale i fondi generati dal successo globale della Premier League finiscono nelle serie minori e nelle comunità locali. Sarei fortemente deluso se un qualche cambiamento pregiudicasse questo virtuoso sistema". Oltre al ministro si è espresso, continuando in questo diluvio di critiche, anche il premier Boris Johnson, intervenuto sul proprio profilo twitter: “La creazione di una Superlega europea sarebbe certamente dannosa per il calcio e noi appoggeremo ogni iniziativa che le autorità calcistiche vorranno intraprendere contro questo progetto. Le squadre coinvolte dovrebbero riferire e spiegare ai loro tifosi e a tutta la comunità calcistica prima di intraprendere ogni altra iniziativa a riguardo".