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De Zerbi vince il Premio Bearzot: "Orgoglioso di rappresentare l'Italia all'estero"

Calcio
©Ansa

All'allenatore dello Shakhtar Donetsk l'undicesima edizione del Premio Bearzot: "Sono orgoglioso di rappresentare l'Italia all'estero". Il presidente della Figc Gravina: "Premio speciale per un uomo speciale. Per me è un mito, rappresenta il calcio che mi piace"

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Le qualità da allenatore, ormai apprezzate e riconosciute anche all’estero, ma anche il valore umano dimostrato ancora una volta nelle ultime difficilissime settimane, quando – nonostante lo scoppio del conflitto in Ucraina – è rimasto fino all'ultimo accanto ai suoi giocatori dello Shakhtar Donetsk. Sono queste le motivazioni che hanno permesso a Roberto De Zerbi di vincere l’undicesima edizione del Premio Bearzot, premio (patrocinato dalla Figc) organizzato dall’Unione Sportiva Acli e assegnato dalla giuria presieduta dal presidente della Federcalcio Gabriele Gravina e dal numero uno dell’Us Acli Damiano Lembo. "È un premio prestigioso che mi rende molto felice in un momento difficile. È un orgoglio per me rappresentare l’Italia all’estero e spero di aver espresso nel mio piccolo e con professionalità valori come solidarietà e altruismo che da sempre caratterizzano il nostro paese", ha ammesso De Zerbi, che verrà premiato lunedì 16 maggio presso il Salone d’Onore del CONI.

Gravina: "Premio speciale per un uomo speciale"

"È un premio speciale per un uomo speciale", ha affermato Gravina annunciando di voler ospitare nei prossimi giorni De Zerbi e lo Shakhtar Donetsk a Coverciano, dove venerdì sarà accolta anche la Nazionale Under 17 ucraina impegnata la prossima settimana in provincia di Siena nella seconda fase di qualificazione al Campionato Europeo di categoria. Il presidente della Figc ha poi aggiunto: "Mai come quest’anno il Premio Bearzot è l’abito fatto su misura per identificare il valore e il destinatario del premio. Roberto De Zerbi sta dimostrando una capacità incredibile nel valorizzare la dimensione umana del calcio per sentimenti e partecipazione in un momento così difficile. Proprio per questo per me è un mito, rappresenta il calcio che mi piace. Alle sue doti umane ovviamente si aggiungono le motivazioni tecniche".

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"L'ultimo ad abbandonare la nave"

 "Tecnico che ha fatto del gioco propositivo e brillante la caratteristica principale delle sue squadre ha coronato la sua costante crescita professionale arrivando su una panchina importante come quella dello Shakhtar Donetsk, portato alla qualificazione in Champions League, oltre che al successo nella Supercoppa ucraina", si legge nelle motivazioni del premio. "L'inevitabile interruzione del campionato per l'invasione russa è avvenuta con lo Shakhtar in testa alla classifica, lanciato verso la vittoria del campionato ucraino. Mentre tutto esplodeva intorno, materialmente e metaforicamente, De Zerbi è stato l'ultimo ad abbandonare la nave, assicurandosi prima che tutti i giocatori fossero in salvo. Gesto che ha ribadito la sua dedizione al gruppo, e che sarebbe certamente piaciuto tanto anche ad Enzo Bearzot, uomo che dei valori ha fatto una filosofia di vita", concluda la nota a firma dei giurati.

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Un albo d'oro prestigiosissimo

Nell'albo d’oro del premio, Roberto De Zerbi succede a Cesare Prandelli, Walter Mazzarri, Vincenzo Montella, Carlo Ancelotti, Massimiliano Allegri, Claudio Ranieri, Maurizio Sarri, Eusebio Di Francesco, Roberto Mancini e Paolo Rossi, quest'ultimo vincitore dell’edizione 2020.