Cesare Prandelli: "Mi hanno cercato, ma la mia panchina è al parco con i nipoti"

l'intervista
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L'ex commissario tecnico della Nazionale italiana esclude un possibile ritorno nel mondo del calcio: "Le richieste arrivano sempre, ma la panchina che sto sognando è quella di un parco con i miei nipotini a godermi la vita con loro, basta allenare". Poi elogia il primato del Napoli: "Il loro merito è stato seguire le indicazioni dell'allenatore, sembra si stiano scoprendo ora le qualità di Spalletti". Sulla Roma: "Mourinho sta facendo un miracolo a prendersi sulle spalle tutti i problemi e i limiti della squadra"

Nuova panchina all'orizzonte? Cesare Prandelli lo esclude: "Le richieste arrivano sempre, ma la panchina che sto sognando è quella di un parco con i miei nipotini a godermi la vita con loro. Basta allenare". Così l'ex commissario tecnico della Nazionale italiana e vice campione d'Europa nel 2012, ospite di Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1. Come si spiega la discontinuità della maggior parte delle squadre nel nostro campionato?: "Ci sono tante partite e c'è poco tempo per recuperare. Ad esempio la Roma è un'ottima squadra, però a livello tecnico ci sono solo i titolari. Quando Mourinho fa i cambi, la squadra perde la sua fisionomia. Ma dal punto di vista dell'intensità, a livello europeo siamo migliorati molto negli ultimi due anni. La discontinuità dipende secondo me più dalle rose non all'altezza, non abbiamo 23-24 giocatori potenzialmente titolari come le grandi squadre". Sulla Roma di Mourinho: "A livello tecnico non è all'altezza delle altre grandi squadre. Secondo me Mourinho sta facendo un miracolo a prendersi sulle spalle tutti i problemi e i limiti della squadra, è geniale nella gestione dei rapporti e nella comunicazione, se la Roma l'anno prossimo dovesse riuscire a trovare tre giocatori importanti indicati da Mourinho, lotterà per lo scudetto".

"La bravura del Napoli? Aver seguito Spalletti"

Prandelli elogia il lavoro di Spalletti a Napoli: "Sembra si stiano scoprendo ora le qualità di Luciano, lui è sempre stato molto bravo. Quest'anno sono stati bravissimi a capire cosa bisognava cambiare. La bravura del Napoli è quella di aver seguito le indicazioni dell'allenatore: quando valorizzi i giocatori nei ruoli, la squadra ha sempre un grande vantaggio. Bravo Spalletti, ma brava anche la società, senza spendere cifre assurde. Discorso simile si può fare per il Torino, con Cairo che ha assecondato le richieste di Juric, perché è l'allenatore che deve determinare il completamento dell'idea di squadra". Sul futuro del calcio: "Vedo un calcio con il tempo effettivo, con l'arbitro connesso sistematicamente al Var, chissà se si chiamerà ancora così, ma lo spettacolo rimarrà".