Bundesliga, Bayern contro i propri tifosi dopo gli insulti al presidente dell'Hoffenheim

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Niccolò Omini

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Sul punteggio di 6-0 a favore della propria squadra, i tifosi bavaresi hanno esposto alcune striscioni con insulti rivolti al presidente della squadra avversaria: partita sospesa in due occasioni e forte reazione contro i propri sostenitori della dirigenza del Bayern, che ha seriamente rischiato di perdere a tavolino la partita

Applausi contro l'ignoranza. Hoffenheim e Bayern Monaco hanno chiuso così una partita surreale, nel primo tempo lo show dei 4 gol bavaresi, il secondo iniziato subito male: fumogeni dalla curva del Bayern e arbitro che aspetta di capire se ricominciare a giocare. Un altro paio di gol del Bayern e al posto dei fumogeni sono arrivati gli striscioni dei tifosi bavaresi contro Dietmar Hopp, proprietario dell'Hoffenheim. Parole e cori offensivi, Rummenigge in tribuna si scusa, l'arbitro interrompe la partita e Flick, l'allenatore del Bayern, va arrabbiatissimo sotto la curva a chiedere di smetterla. Si ricomincia a giocare ma dopo 9 minuti, al 77esimo, ancora stop: questa volta in campo ci vanno anche i dirigenti , da Salihamidzic a Kahn, perfino lo stesso Rummenigge che dalla tribuna di solito scende solo per festeggiare il Meisterschale. Panchine vuote, giocatori nel tunnel.

Il motivo alla base della contestazione

Cosa c'è dietro alla contestazione? In Bundesliga c'è la regola del 50+1, il 51% di un club non può appartenere a una persona o azienda, ma deve essere azionariato popolare. Dietmar Hopp, miliardario fondatore di un'azienda leader mondiale nell'informatica, è uno dei pochissimi ad aver ricevuto la deroga a questa regola, di fatto è il proprietario unico del club. Una cosa insopportabile per i tifosi, non solo del Bayern ma di tante altre squadre, che ritengono abbia aggirato la regola. I tifosi del Dortmund, per dire, a dicembre, dopo questo striscione hanno ricevuto il divieto di andare in trasferta a Hoffenheim per tre anni.

Il messaggio

Poi c'è il finale della storia: dopo un quarto d'ora passato nel tunnel si torna in campo, si riprende a giocare e lì arriva il messaggio, bellissimo, deciso da dirigenti e giocatori di Hoffenheim e Bayern: per 13 minuti ci si passa la palla, ci si abbraccia e si applaude aspettando il novantesimo. Perché la partita, quella vera, era finita da un pezzo. Perché il Bayern per primo ha voluto combattere così l'ignoranza dei suoi stessi tifosi.