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Bundesliga, Bayer Leverkusen e Friburgo le rivelazioni delle prime 7 giornate

Bundesliga

Luca Cassia

©IPA/Fotogramma

Davanti a tutti in campionato c'è il Bayern Monaco, ma non è solo: accanto ai campioni di Germania ecco la squadra trascinata da Schick, mai così esaltante in carriera. Tra i pali gioca Hradecky, imperdibile anche nel post-partita. Un punto in meno per il Friburgo dell'italiano Grifo, squadra guidata dall'allenatore più longevo sulla stessa panchina in Europa. E che sa emozionarsi nell'addio al vecchio stadio

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Non è dato sapere se negherà il decimo Meisterschale di fila al Bayern Monaco, ma dopo 7 giornate il passo è lo stesso della corazzata di Germania. Parliamo del Bayer Leverkusen, capolista a braccetto di una Bundesliga che li riscopre ai vertici come non accadeva da tempo e che vedrà lo scontro diretto il prossimo 17 ottobre (diretta su Sky Sport). C’è traffico ai vertici del campionato, d’altronde a -1 troviamo il Friburgo dal tocco italiano e da un fedelissimo in panchina. Entrambi protagonisti come un’altra coppia decisiva nei risultati del Bayer capolista: andiamo a scoprire le ultime novità in vetta.

Bayer: i muscoli di Schick, il "fairplay" di Hradecky

Dici Bayer e pensi "Neverkusen", perfido soprannome dettato dai fallimenti della squadra targata 2001/02. Tre clamorosi successi sfumati sul più bello a maggio, delusioni che non hanno arricchito una bacheca ferma dal 1993 con l’ultima Coppa di Germania. È troppo presto per dire che la musica è cambiata, certo è che la squadra del nuovo allenatore Seoane si è subito arrampicata al comando della Bundesliga. Otto vittorie in 10 gare stagionali, solo uno stop (il folle 4-3 casalingo contro il Borussia Dortmund) e il 5° migliore attacco in Europa con 20 centri. A fare la voce grossa Patrik Schick, 6 volte a segno in 7 turni (a -1 da Lewandowski e Haaland), mai così esaltante in carriera. Già, perché a 25 anni l’ex Roma ha definitivamente svoltato dopo un Europeo da protagonista: capocannoniere con 5 reti insieme a Cristiano Ronaldo, exploit iniziato con il meraviglioso gol da centrocampo contro la Scozia. Era lo scorso 14 giugno, meno di quattro mesi dopo lo ritroviamo ancora scatenato. E muscoloso, come da esultanza.

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Non è l’unico a brillare coi numeri a Leverkusen: prendete l’ex Psg Diaby, 4 reti come il nuovo enfant prodige del calcio tedesco. Il nome è quello di Florian Wirtz, 18enne già aggregato nella Nazionale maggiore sulle orme di Kai Havertz: cresciuto nel Colonia, il baby trequartista era stato pagato 200mila euro nel 2020. Ebbene, oggi vale 45 milioni. Un gruppo giovane che ha tra i suoi senatori il 31enne Lukas Hradecky, capitano delle "Aspirine" e punto fermo della Finlandia, uno abituato a gesti originali in carriera. Festeggiò la prima qualificazione della sua Nazionale agli Europei con la maschera di un gufo (soprannome della selezione), ma riuscì anche a stoppare il Bayern Monaco due anni fa pur giocando senza una lente a contatto. Prodezze e qualche errore grossolano per Hradecky, legatissimo ai suoi tifosi: lo dimostra lo scambio di maglie alla riapertura degli stadi in Germania, fairplay d’obbligo per chi ha ammesso di aver sentito la mancanza dei sostenitori alle spalle della sua porta. Un altro dei fattori dello scintillante Bayer.

Non solo Grifo: il Friburgo ha fatto Streich 

L’aveva presentata a Sky Sport l’italianissimo Vincenzo Grifo, nato in Germania e consacrato nella città immersa nella Foresta Nera. Qui sorge Friburgo in Brisgovia, votata al calcio e legatissima ai suoi eroi al netto di una bacheca priva di titoli e di tre storiche comparsate in Europa. Eppure è la continuità del club a premiare una stagione finora brillante: unico imbattuto in Bundesliga, il Friburgo vanta la migliore difesa al pari del Mainz (5 gol concessi in 7 partite) e spinge a -1 dalla coppia di testa Bayern-Bayer. Una squadra solida, organizzata e divertente: ne sa qualcosa il Borussia Dortmund, battuto 2-1 ad agosto dalle reti di Sallai e del nostro Grifo. Non è un caso se l’esterno italiano abbia convinto pure Roberto Mancini, d’altronde il bilancio in meno di cinque stagioni è da applausi: 44 reti e 51 assist, numeri che lo rendono centrale.

La festa di Vincenzo Grifo dopo il gol al Borussia Dortmund lo scorso agosto - ©Ansa

Una cooperativa del gol dove s’iscrivono talenti (Jeong e Lienhart) e senatori del gruppo (Höler e Petersen), tutti agli ordini di un totem del club. È Christian Streich, allenatore che il prossimo dicembre festeggerà i dieci anni sulla panchina del Friburgo: nessuno tra i suoi colleghi in Europa gode di una longevità così lunga nella stessa società. Insomma, uno di casa, fedeltà testimoniata nell’addio allo Schwarzwald-Stadion che dal 1954 ospitava le partite della squadra. Lontano dalle norme della Bundesliga, l’impianto è stato ufficialmente abbandonato dopo l’ultima casalinga contro l’Augsburg. Emozionante il tributo dei giocatori e dello stesso Streich, sdraiato sul campo e in lacrime prima dell'irruzione in curva. Megafono alla mano, abbracciato dai suoi sostenitori. Chissà se all’Europa-Park il Friburgo continuerà a stupire la Germania.