Nel 2016 l'ex Schalke 04 ha inscenato la sua morte così da riscuotere, insieme alla moglie, un premio assicurativo da 1.2 milioni di euro. Quattro anni dopo è "riapparso" in Germania: ora la coppia è stata condannata a 46 mesi di carcere per frode
Morto in un tragico incidente in Congo il 7 gennaio 2016, poi risorto 4 anni dopo e ora condannato a 46 mesi di galera insieme alla moglie, complice della truffa milionaria. Il "trucco" mal riuscito ha come attore protagonista Hiannick Kamba, ex calciatore congolese dello Schalke 04, oggi chimico stipendiato da una compagnia elettrica in Germania. Una storia tragicomica che ha davvero dell’incredibile quella dell’ex terzino destro, oggi 35enne. Hiannick Kamba, infatti, ha inscenato la sua morte nel 2016 per intascare i soldi dell’assicurazione – dal valore di 600mila euro, cifra che si sarebbe raddoppiata in caso di decesso per incidente – che avrebbe fruttato a lui e alla moglie 1.2 milioni di euro.
Lui e la moglie condannati per frode
Poco dopo la sua "morte", con tanto di necrologio da parte dell’VfB Huls squadra dove giocava Kamba all’epoca del finto decesso – la moglie Christina, come emerso successivamente dalle indagini, ha riscosso i soldi dell’assicurazione. Una truffa in piena regola, ma con un finale inaspettato per la coppia. Nel 2020, infatti, la Bild scopre che Kamba è vivo, sta bene e lavora nella Ruhr. Il caso ovviamente finisce in tribunale: l’ex calciatore dello Schalke 04 ha sempre sostenuto durante il processo di essere stato rapito in Congo e abbandonato senza soldi, documenti e cellulare e, soprattutto, di non sapere nulla della riscossione dell’assicurazione da parte della moglie. Una tesi difensiva che non ha convinto i giudici: il processo, che vedeva la coppia imputata per frode, si è concluso oggi con la condanna Hiannick Kamba e la moglie a 3 anni e 10 mesi di carcere.