Jamie Gittens è la storia che si ripete: un altro talento inglese diventa grande al BVB

Consiglio ai dirigenti dell’Academy del Manchester City: occhio a quelli con un po’ di accento tedesco che vengono a vedere le partite dei vostri ragazzi vestiti di giallo e nero. No perché dopo Jadon Sancho ora anche Jamie Gittens… Insomma, al City dovrebbero averlo capito che a Dortmund hanno un occhio particolare per i talenti che crescono in quello che da anni è uno dei migliori settori giovanili d’Europa. Peccato che poi parecchi la prima squadra non la vedano mai, salvo poi confermarsi i fenomeni che sembravano da altre parti. Vedi Cole Palmer al Chelsea, che però i Blues hanno pagato quasi cinquanta milioni e soprattutto che con i grandi di Pep aveva già giocato e segnato. Jamie Gittens invece aveva lasciato Manchester per la Germania gratis a sedici anni, dopo appena due stagioni nell’Academy. Nell’estate del 2020 il BVB ha fatto una doppia scommessa tutta inglese: 30 milioni per Bellingham, 17 anni, diretto in prima squadra e già che c’erano anche quel Jamie Bynoe-Gittens senza pagare nulla per il cartellino, ok, ma con tante promesse e prospettive presentate al ragazzo e alla sua famiglia, visto che come era stato per Sancho tutti i top club d’Inghilterra sapevano del suo talento. Ma nessuno in Europa è bravo come il Borussia Dortmund quando si tratta di convincere le star in divenire: non ti dicono sei bravo, vieni da noi, vediamo come va e magari qualche partita coi grandi la giochi anche. No, al BVB ragionano al contrario nel senso che se loro ti prendono è perché sanno che hai i numeri per scendere in campo al Westfalenstadion. Nel caso, passare dall’Under19 serve solo ad ambientarsi anche con la lingua e affinare i dettagli. Per Jamie Gittens – di recente ha tolto Bynoe dal cognome su consiglio del padre perché era troppo lungo - le cose però sono andate in modo un po’ diverso. Ci ha messo quasi due anni a esordire in prima squadra e, soprattutto, nel 2021 un anno dopo essere arrivato in Germania si rompe i legamenti della caviglia e sta fuori più di quattro mesi. A febbraio 2022 altri tre mesi fuori per un problema alla spalla che gliene ha fatti saltare altri due nel 2023. Insomma, si sta affacciando solo ora alla ribalta dopo quattro anni a Dortmund semplicemente perché ha passato più tempo a curarsi che in campo dal 2020 a oggi. E gli è bastata mezz’ora nella prima partita di questa stagione di Bundesliga, il 24 agosto contro l’Eintracht Francoforte, per dimostrare cosa sia in grado di fare quando sta bene: entrato sullo 0-0, alla fine 2-0 per il BVB con sua doppietta e abbraccio da fratello maggiore di Sahin a fine partita. Stessa cosa alla prima di Champions a settembre, Borussia sullo 0-0 a Bruges, entra Gittens e in ventidue minuti doppietta. A 20 anni non è normale saper cambiare le partite così e Jamie ha dimostrato di esserne in grado anche quando il livello è al massimo possibile: Der Klassiker a Dortmund, con 81.000 persone allo stadio e tutto il mondo a guardarlo lui segna il gol del vantaggio giallonero di fatto scherzando Laimer e la difesa del Bayern. Palla verticale sulla fascia sinistra, quasi lungolinea, all’altezza del centrocampo, Jamie Gittens le va incontro per stopparla poi finta, la lascia scorrere e inizia a scattare. Lì praticamente aveva già segnato visto che Laimer quasi neanche ci prova a rincorrerlo tanto è veloce, nessun fa in tempo a chiudere e lui arriva dalla sinistra in area. Neuer chiude il primo palo, c’è poco angolo? Nessun problema, tiro fortissimo che gli passa fra le braccia alte e palla sul secondo palo. Quasi quasi pure all’incrocio. E, tanto per dire, il Bayern non prendeva gol da sette partite di fila prima di questa magia. In quella che si può considerare la sua prima stagione da titolare del Borussia Dormtund Jamie Gittens ha giocato fino ad ora diciannove partite, con otto gol e quattro assist. E’ vero, rispetto ad altri enfant prodige sbocciati da quelle parti come appunto Sancho e Bellingham, ma anche Götze e Pulisic, a lui è servito più tempo per affacciarsi alla finestra del Westfalenstadion e guardare tutta Dortmund dall’alto ma ora all’orizzonte inizia a scorgere anche la sua Inghilterra, dove Thomas Tuchel conosce benissimo il lavoro che fa il suo vecchio club con chi ha quelle potenzialità, quindi non sorprendetevi se a breve le giocate di Jamie Gittens faranno stropicciare gli occhi anche sugli spalti di Wembley.

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Niccolò Omini