QUI LONDRA. Come stanno Chelsea, Manchester United e Arsenal? A poche ore dall'avvio della due giorni Italia-Inghilterra, radiografia alle avversarie. Situazione generale, infermeria, chiave tattica, punti forti e deboli: ecco qua il referto
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di Lorenzo Longhi
da Londra
Due giorni per tre verdetti. Tra questa sera e domani, la triplice sfida Inghilterra-Italia in Champions League darà l’esito finale del confronto. Ecco come Chelsea, Arsenal e Manchester United (che nel week end hanno vinto le rispettive gare di Fa cup, qualificandosi Chelsea e Man Utd per le semifinali, l’Arsenal per i quarti) arrivano alle partite più importanti.
CHELSEA
La forma. Dall’esonero di Scolari (10 febbraio), con l’interregno di Wilkins e l’arrivo di Hiddink, i Blues hanno sempre e solo vinto, portandosi dal quarto al secondo posto in campionato e qualificandosi in FA cup. Le ultime tre gare. PL: Chelsea-Wigan 2-1; PL: Portsmouth-Chelsea 0-1; FA: Coventry-Chelsea 0-2.
Il morale. Il morale è dato dai risultati, e quella attuale è la miglior striscia stagionale del Chelsea, dal momento che per capitan Terry e compagni, da un mese a questa parte è sempre bottino pieno.
L’uomo chiave. Frank Lampard si gioverà della pesantissima assenza, dall’altra parte, di Sissoko e avrà un problema in meno nella sua zona di competenza.
Infermeria. Stagione finita per Paulo Ferreira, mentre Deco ha recuperato ma andrà in panchina. Così sarà anche per Carvalho, possibile invece il ritorno dal primo minuto di Essien (anche se il favorito è Mikel Obi), che domenica ha giocato una discreta mezz’ora in FA cup ed è pronto. Anelka ce la fa.
Il caso. Se febbraio era stato il mese di Gerrard, il titolo di “bad guy” del mese di marzo è già nelle mani di Ashley Cole, che settimana scorsa ha passato una notte al dipartimento di Polizia dopo essere stato arrestato per ubriachezza molesta. Multato dalla Polizia (appena 80 sterline) e dal Chelsea, Cole è stato il protagonista assoluto della settimana sui tabloid.
Per qualificarsi... Vittorioso 1-0 a Stamford Bridge, il Chelsea supera il turno se vince, pareggia o perde con una rete di scarto ma segnando almeno un gol.
Starting eleven. (4-3-3): Cech; Bosingwa, Terry, Alex, A.Cole; Ballack, Mikel, Lampard; Kalou, Drogba, Anelka.
ARSENAL
La forma. Poco alla volta, l’Arsenal sta ritrovando alcuni infortunati eccellenti e, al di là della scarsa consistenza degli avversari, nelle ultime due gare pare avere messo da parte il problema del gol. Le ultime tre gare. PL: Arsenal-Fulham 0-0; PL: West Bromwich Albion-Arsenal 1-3; FA: Arsenal-Burnley 3-0.
Il morale. Il rientro di diversi uomini sta galvanizzando squadra e tifosi in vista di un finale di stagione nel quale gli obiettivi (quarto posto in primis) non mancano.
L’uomo chiave. Eduardo: il brasiliano naturalizzato croato è rientrato (di nuovo) domenica in FA cup, segnando una rete-capolavoro il Burnley. Non ha i 90’ nelle gambe, ma Wenger sa di poter contare su un asso nella manica.
Infermeria. Fabregas e Rosicky rientreranno solo ad aprile, Adebayor non ce la fa. Wenger però può contare su Eduardo e Walcott che hanno giocato (il primo dall’inizio, il secondo da metà ripresa) in FA cup.
Il caso. I rumors sul futuro di Wenger a Londra continuano, alimentati anche dalle parole di Fabregas che, settimana scorsa, ha legato la sua permanenza a quella del tecnico alsaziano. La sensazione è che molto dipenderà dalla qualificazione alla prossima Champions League.
Per qualificarsi... Dopo l’1-0 dell’Emirates, i Gunners all’Olimpico hanno a disposizione due risultati su tre: passano con la vittoria e il pareggio, ma si qualificano anche in caso di sconfitta di misura se segnano almeno una rete.
Starting eleven. (4-4-2): Almunia; Sagna, Gallas, Toure, Clichy; Eboué, Denilson, Song, Nasri; Van Persie, Bendtner (Eduardo).
MANCHESTER UNITED
La forma. La squadra di Sir Ferguson non conosce sconfitta da tempo immemore e con il Fulham è parsa uno schiacciasassi, ma è anche vero che solo ai rigori ha avuto ragione di un non eccezionale Tottenham in finale di Carling cup. Le ultime tre. CC: Manchester United-Tottenham 0-0 (4-1 dcr); PL: Newcastle-Manchester United 1-2; FA: Fulham-Manchester United 0-4.
Il morale. Altissimo: i Red Devils hanno già vinto il Mondiale per Club e la Carling Cup, sono nettamente primi in Premier e ancora in corsa in Champions e FA cup. In teoria, possono ambire al grande slam.
L’uomo chiave. Sarebbe troppo facile indicare Cristiano Ronaldo, ma in realtà Ferguson punta molto su Vidic (squalificato all’andata), anche in considerazione dei problemi di Ferdinand: il Manchester non può permettersi di incassare gol per non compromettere la qualificazione.
Infermeria. Fuori Hargreaves, Neville e Brown. Ferdinand non è al meglio ma dovrebbe farcela, come anche O’Shea.
Il caso. Mentre Mourinho si candida per un futuro allo United, Ferguson non si scompone e ribatte: "L’Inter all’Old Trafford punterà allo 0-0 per andare ai rigori. È nella mentalità italiana". Ma non doveva essere proprio lo Special One a cambiare il calcio italiano?
Per qualificarsi... Costretti allo 0-0 a San Siro, i Red Devils devono assolutamente vincere per passare il turno. Un pareggio con gol o una sconfitta darebbero la qualificazione all’Inter.
Starting eleven. (4-4-2): Van Der Sar; O’Shea, Ferdinand (Evans), Vidic, Evra; C. Ronaldo, Scholes, Carrick, Giggs; Rooney, Berbatov.
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di Lorenzo Longhi
da Londra
Due giorni per tre verdetti. Tra questa sera e domani, la triplice sfida Inghilterra-Italia in Champions League darà l’esito finale del confronto. Ecco come Chelsea, Arsenal e Manchester United (che nel week end hanno vinto le rispettive gare di Fa cup, qualificandosi Chelsea e Man Utd per le semifinali, l’Arsenal per i quarti) arrivano alle partite più importanti.
CHELSEA
La forma. Dall’esonero di Scolari (10 febbraio), con l’interregno di Wilkins e l’arrivo di Hiddink, i Blues hanno sempre e solo vinto, portandosi dal quarto al secondo posto in campionato e qualificandosi in FA cup. Le ultime tre gare. PL: Chelsea-Wigan 2-1; PL: Portsmouth-Chelsea 0-1; FA: Coventry-Chelsea 0-2.
Il morale. Il morale è dato dai risultati, e quella attuale è la miglior striscia stagionale del Chelsea, dal momento che per capitan Terry e compagni, da un mese a questa parte è sempre bottino pieno.
L’uomo chiave. Frank Lampard si gioverà della pesantissima assenza, dall’altra parte, di Sissoko e avrà un problema in meno nella sua zona di competenza.
Infermeria. Stagione finita per Paulo Ferreira, mentre Deco ha recuperato ma andrà in panchina. Così sarà anche per Carvalho, possibile invece il ritorno dal primo minuto di Essien (anche se il favorito è Mikel Obi), che domenica ha giocato una discreta mezz’ora in FA cup ed è pronto. Anelka ce la fa.
Il caso. Se febbraio era stato il mese di Gerrard, il titolo di “bad guy” del mese di marzo è già nelle mani di Ashley Cole, che settimana scorsa ha passato una notte al dipartimento di Polizia dopo essere stato arrestato per ubriachezza molesta. Multato dalla Polizia (appena 80 sterline) e dal Chelsea, Cole è stato il protagonista assoluto della settimana sui tabloid.
Per qualificarsi... Vittorioso 1-0 a Stamford Bridge, il Chelsea supera il turno se vince, pareggia o perde con una rete di scarto ma segnando almeno un gol.
Starting eleven. (4-3-3): Cech; Bosingwa, Terry, Alex, A.Cole; Ballack, Mikel, Lampard; Kalou, Drogba, Anelka.
ARSENAL
La forma. Poco alla volta, l’Arsenal sta ritrovando alcuni infortunati eccellenti e, al di là della scarsa consistenza degli avversari, nelle ultime due gare pare avere messo da parte il problema del gol. Le ultime tre gare. PL: Arsenal-Fulham 0-0; PL: West Bromwich Albion-Arsenal 1-3; FA: Arsenal-Burnley 3-0.
Il morale. Il rientro di diversi uomini sta galvanizzando squadra e tifosi in vista di un finale di stagione nel quale gli obiettivi (quarto posto in primis) non mancano.
L’uomo chiave. Eduardo: il brasiliano naturalizzato croato è rientrato (di nuovo) domenica in FA cup, segnando una rete-capolavoro il Burnley. Non ha i 90’ nelle gambe, ma Wenger sa di poter contare su un asso nella manica.
Infermeria. Fabregas e Rosicky rientreranno solo ad aprile, Adebayor non ce la fa. Wenger però può contare su Eduardo e Walcott che hanno giocato (il primo dall’inizio, il secondo da metà ripresa) in FA cup.
Il caso. I rumors sul futuro di Wenger a Londra continuano, alimentati anche dalle parole di Fabregas che, settimana scorsa, ha legato la sua permanenza a quella del tecnico alsaziano. La sensazione è che molto dipenderà dalla qualificazione alla prossima Champions League.
Per qualificarsi... Dopo l’1-0 dell’Emirates, i Gunners all’Olimpico hanno a disposizione due risultati su tre: passano con la vittoria e il pareggio, ma si qualificano anche in caso di sconfitta di misura se segnano almeno una rete.
Starting eleven. (4-4-2): Almunia; Sagna, Gallas, Toure, Clichy; Eboué, Denilson, Song, Nasri; Van Persie, Bendtner (Eduardo).
MANCHESTER UNITED
La forma. La squadra di Sir Ferguson non conosce sconfitta da tempo immemore e con il Fulham è parsa uno schiacciasassi, ma è anche vero che solo ai rigori ha avuto ragione di un non eccezionale Tottenham in finale di Carling cup. Le ultime tre. CC: Manchester United-Tottenham 0-0 (4-1 dcr); PL: Newcastle-Manchester United 1-2; FA: Fulham-Manchester United 0-4.
Il morale. Altissimo: i Red Devils hanno già vinto il Mondiale per Club e la Carling Cup, sono nettamente primi in Premier e ancora in corsa in Champions e FA cup. In teoria, possono ambire al grande slam.
L’uomo chiave. Sarebbe troppo facile indicare Cristiano Ronaldo, ma in realtà Ferguson punta molto su Vidic (squalificato all’andata), anche in considerazione dei problemi di Ferdinand: il Manchester non può permettersi di incassare gol per non compromettere la qualificazione.
Infermeria. Fuori Hargreaves, Neville e Brown. Ferdinand non è al meglio ma dovrebbe farcela, come anche O’Shea.
Il caso. Mentre Mourinho si candida per un futuro allo United, Ferguson non si scompone e ribatte: "L’Inter all’Old Trafford punterà allo 0-0 per andare ai rigori. È nella mentalità italiana". Ma non doveva essere proprio lo Special One a cambiare il calcio italiano?
Per qualificarsi... Costretti allo 0-0 a San Siro, i Red Devils devono assolutamente vincere per passare il turno. Un pareggio con gol o una sconfitta darebbero la qualificazione all’Inter.
Starting eleven. (4-4-2): Van Der Sar; O’Shea, Ferdinand (Evans), Vidic, Evra; C. Ronaldo, Scholes, Carrick, Giggs; Rooney, Berbatov.