Dalla Scala alla Champions, è una finale per tre (italiane)

Champions League
CALCIO: CHAMPIONS LEAGUE; MILAN - OLYMPIC MARSEILLE

Il trionfo della Carmen, applausi a scena aperta, può portare bene ma non è scontato. Per Juve e Milan (stasera) e per l'Inter (mercoledì) è vietato sbagliare. Solo la Fiorentina può stare tranquilla. VIDEO, FOTO E I GOL DELLA CHAMPIONS DA SKY SPORT

TUTTI I GOL DELLA CHAMPIONS DA SKY SPORT

GUIDA TV: COSI' LA JUVE SU SKY

GUIDA TV: COSI' IL MILAN SU SKY


GIOCA SUBITO A FANTACAMPIONI

Tutti, anche noi, vorremmo che finisse così: applausi a scena aperta e via agli ottavi di finale. Ma il passo dalla Scala ai campi della Champions non è brevissimo. Juventus e Milan aprono subito, l'Inter seguirà di 24 ore, l'unica tranquilla è la Fiorentina che alla musica di Bizet sostituirà quella, altrettanto immortale, dei Beatles.

Qui non è questione di musica, ma di calcio. Perdere sarà più difficile che vincere, e questo non è un vantaggio per nessuno. Lo sanno Ferrara e Leonardo, che di questi appuntamenti - da calciatori - ne hanno vissuti tantissimi, lo sa anche José Mourinho, che da allenatore ha cominciato a vincere prestissimo senza avere nessuna voglia di smettere ora che è all'Inter.

Come una finale, più che uno slogan per definire l'ultima giornata dei gironi di qualificazione, è una parola d'ordine che i tre allenatori delle tre squadre italiane con maggior numero di tifosi hanno lanciato ai propri giocatori. Ferrara e Mourinho pretendono stadi pieni fini all'ultima fila disponibile, a Zurigo Galliani fa il giro della pista più veloce del mondo per spiegare al Milan che deve correre per arrivare primo.

Come una finale, senza possibilità d'errore. Altrimenti resterebbe solo l'Italia, confini troppo stretti per chi investe in campioni puri. Eto'o, Diego, Ronaldinho non possiamo tenerceli tutti per noi, li hanno scelti per trainare il calcio italiano là dove manca da Atene 2007. Tre anni sono un'eternità. Che deve finire prestissimo. Ecco perché per tutte e tre sarà come una finale.