Numeri da coppa: le 8 semifinali di Mou, i 14 gol di Ronaldo

Lo chiamano lo "Special One" mica per niente. Con l'impresa di Stamford Bridge e la rimonta chirurgica ai danni del Psg, il tecnico più rimpianto della storia dell'Inter è diventato il primo allenatore a conquistare l'ottava semifinale di Champions -

A regalare il passaggio del turno al Chelsea è stato l'unico tiro in porta di Demba Ba, appena mandato in campo da Mourinho. La sua rete ha fatto esplodere la folle gioia di tutto lo stadio e dello stesso tecnico portoghese -

Ha mancato proprio l'appuntamento più importante della stagione, quello per provare a sconfiggere sul campo il tabù europeo. Per colpa dell'infortunio dell'andata, l'ennesima eliminazione è arrivata in contumacia. E il conto dei gol si ferma a 10 -

L'altra grande sorpresa dei quarti è sicuramente l'Atletico di Simeone. Per i colchoneros l'attesa è durata quattro decadi, ma grazie al gol di Koke potranno finalmente tornare a giocarsi una semifinale della coppa più ambita -

Il Barcellona di Messi e Neymar patisce la delusione più cocente, eliminata per mano di una concorrente diretta al titolo della Liga, incapace di segnare nella gara di ritorno. E pensare che nei 180 minuti il predominio territoriale era stato blaugrana -

Possesso palla a parte, non si pensi che la squadra di Simeone abbia fatto solo catenaccio. Anzi, nella sfida di ritorno le occasioni migliori sono state tutte dei colchoneros. Con Villa, sfortunatissimo, a cogliere un palo e una traversa -

Più che netto anche il predominio del Bayern di Guardiola su un Manchester che aveva già faticato ad arrivare fino ai quarti. La squadra bavarese non è solo tiki taka alla tedesca. Fin qui ha tirato più di tutte le altre, compreso il Real Madrid (101) -

L'uomo decisivo, nel calcio disegnato da Guardiola, è il talento tedesco classe '90. Tutte le azioni offensive passano dai suoi piedi, che - del resto - sbagliano pochissimo. Nella sfida di ritorno, su 86 passaggi ne sono andati in porto 73 -

Il premio flop di giornata non può che spettare al Manchester United e al suo grande trascinatore. In questo caso, gli inglesi sono stati trascinati a picco, con Rooney incapace di segnare anche un solo gol nelle quattro gare a scontri diretti -

Chi di gol ne ha fatti due - unico in questi quarti di finale - è stato l'altro talentuosissimo tedesco, sponda Dortmund. La doppietta ha fatto sperare, ma non è bastata. Anche perché qualche collega - come Mkhitaryan - ha sprecato davvero troppo -

Non sono bastati agli uomini di Klopp neanche i polmoni e i muscoli del più infaticabile dei motorini da Champions, Kevin Grosskreutz. Uno capace di macinare 119.935 metri in 900 minuti di gare disputate in Champions. Maratoneta vero, ma eliminato -

La sua assenza si è vista eccome, nel balbettante ritorno del Real Madrid. Anche senza giocare, il pallone d'oro in pectore rimane saldamente in vetta alla classifica marcatori. Ibra e Messi, secondo e terzo, sono già fuori. Resta Diego Costa a quota 7 -