Roma, niente Champions: 3-0 Porto e chiude in nove

Champions League
Il Porto batte la Roma 3-0 all'Olimpico e passa alla fase a gironi della Champions League (Foto Getty)
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Dopo l'1-1 dell'andata, la squadra di Nuno Espírito Santo passa alla fase a gironi grazie ai gol di Felipe (primo tempo), Layun e Corona (nella ripresa). Ma sulla partita pesano le espulsioni di De Rossi al 39' e di Emerson al 59'. Nel finale l'inevitabile crollo dei giallorossi

ROMA-PORTO 0-3 (andata 1-1)
8' Felipe, 73' Layun, 75' Corona

La Roma è fuori dalla Champions League. Dopo l'1-1 in Portogallo, i giallorossi sono stati sconfitti 3-0 dal Porto all'Olimpico vedondosi così sbarrare davanti le porte della fase a gironi. Il risultato dell'andata faceva immaginare ben altro epilogo per i giallorossi in questa doppia sfida dei playoff, ma un inaspettato crollo ha compromesso le aspettative del club e i sogni dei tifosi. Crollo Roma, dunque, soprattutto dal punto di vista mentale, con le espulsioni di De Rossi ed Emerson che hanno facilitato la vita a un avversario sì ben messo in campo ma tutt'altro che insuperabile. Ora le ambizioni internazionali della Roma si concentreranno sull'Europa League.

Subito porto - Nel 4-3-3 di Spalletti c'è una novità a circa un'ora dal match: Paredes viene scelto come titolare per il centrocampo, mentre De Rossi va al centro della difesa, dove Juan Jesus è invece l'esterno di sinistra. Nasce proprio da un errore dell'ex interista il gol del vantaggio portoghese: all'8' il colpo di testa di Felipe su punizione supera Szczesny, ma Juan Jesus perde totalmente di vista il centrale avversario.

Come un diesel - I giallorossi faticano a reagire fino alla mezzora. Poi, trascinata da Salah, Dzeko e Nainggolan, la squadra di Spalletti prende coraggio e comincia a farsi vedere con insistenza dalle parti di Casillas. Dalla panchina si alza Totti per il riscaldamento, ma poco dopo a far cambiare idea a Spalletti arriva la migliore occasione della Roma. Dzeko controlla in area e appoggia il pallone a Salah. Per l'egiziano un rigore (più o meno) in movimento che Casillas respinge alla grande con i piedi. E' il nuovo segnale di una serata a dir poco storta. 

Roma in dieci - L'operazione rimonta si complica del tutto al 39'. De Rossi perde palla e va dritto su Maxi Pereira e viene espulso. Un fallo tanto inutile quanto folle perché, al di là del già complicato risultato, viene commesso a pochi metri dall'area avversaria. Ma perché? Spalletti deve passare al 4-4-1, togliendo dal campo un poco convincente Paredes e inserendo Emerson Palmieri. Nainggolan si danna l'anima, ma non basta. Anzi, il Porto sfiora il raddoppio con un tiro dal limite di Herrera. 

Altro rosso, Roma in tilt - Vuoi per lo svantaggio, vuoi per l'inferiorità numerica, ma la Roma nel secondo tempo non riesce a trovare né l'organizzazione né la spinta per provare ad abbozzare una reazione concreta. Ciò che manca, però, è soprattutto la tranquillità. Così si spiega il secondo incomprensibile intervento da rosso, stavola di Emerson su Corona, che lascia i giallorossi in nove. I tifosi del Porto si stropicciano gli occhi per tanta generosità, mentre in campo gli uomini di Nuno Espírito Santo non devono far altro che controllare. Troppo facile. Anche perché, sull'unica distrazione difensiva, Perotti si fa anticipare da Layun 8quasi) sulla linea di porta. Di qui il definitivo crollo dei capitolini, senza testa e senza più gambe: segna prima Layun e poi Corona in una notte europea da dimenticare alla svelta.