Poker a Zagabria, la Juve c'è anche in Champions

Champions League
(Foto Getty)
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Seconda giornata e prima vittoria dei bianconeri nel Girone H: al Maksimir Stadium, battuti 4-0 i croati della Dinamo. Avversario non irresistibile, ma comunque una buona prova della squadra di Allegri. Nel primo tempo i gol di Pjanic e Higuain. Nella ripresa si sblocca l'ex Palermo, che non segnava da maggio, e Dani Alves chiude i conti con la complicità del portiere Semper. Applausi del pubblico di casa per l'ex Pjaca

DINAMO ZAGABRIA-JUVENTUS 0-4
24' Pianic (J), 31' Higuain (J), 57' Dybala (J), 85' aut. Semper (D)

Vincere a Zagabria per ingranare la marcia giusta anche in Champions League. Missione compiuta per la Juventus che colpisce e affonda la Dinamo al Maksimir Stadium nella seconda giornata del Gruppo H. Vittoria giusta, netta, ma soprattutto fondamentale dopo l'insipido e preoccupante pareggio all'esordio contro il Siviglia

Contro i croati, reduci dalla batosta di Lione, Allegri conferma il 3-5-2 dove in difesa, anche per necessità, torna titolare la BBC di Barzagli-Bonucci-Chiellini; a centrocampo fiducia rinnovata a Hernanes, mentre in attacco, accanto a Higuain, rientra Dybala dopo il turn over di Palermo. 

Diciamocelo subito, la Dinamo tecnicamente non è un granché. A tratti è addirittura imbarazzante. Ma vuoi per la spinta del pubblico, vuoi soprattutto per un'impostazione tattica (4-3-3) da "blindato" con la linea di difesa sempre molto bassa, la squadra di Sopic in avvio non concede quasi nulla alla Juve. La conseguenza è che i bianconeri dominano nel possesso palla e cercano tiri dal limite, con Hernanes che più di degli altri va vicino al bersaglio. Attimi di paura per Pjanic, che ha la peggio dopo un contrasto Soudani (il migliore dei suoi). L'ex romanista sembra reggere l'urto e stringe i denti fino a farsi trovare pronto sull'unico errore di Sigali: tocco morbido e Semper è battuto. La partita cambia, e non solo per il risultato. Più ritmo, più occasioni, più partita di calcio.

I croati, che vanno vicini al pari quando Schildenfeld colpisce la traversa su punizione di Anatolic, nel tentativo di reagire si allungano fino a far saltare del tutto il fortino anti-Juve costruito con cura certosina. Il raddoppio è inevitabile e nell'azione c'è ancora lo zampino di Pjanic: il suo assist è per Higuain che scatta in posizione di sospetto fuorigioco, controlla e supera il portiere in uscita.  

Nella ripresa c'è Cuadrado al posto di Pjanic, tenuto fuori in via precauzionale. La differenza tecnica e tattica delle due squadre diventa abissale quando la Dinamo tira definitivamente i remi in barca. Ne approfitta Dybala, che con un gran sinistro dal limite chiude con largo anticipo la partita e ritrova il gol che mancava dallo scorso maggio, scacciando via ogni tipo di possibile paranoia. Nel finale Allegri sperimenta il più offensivo 4-2-3-1, dando spazio a Mandzukic (fuori Higuain) e Pjaca (fuori Barzagli). All'ex di turno il pubblico di casa tributa un lungo appaluso. La conclusione migliore di una partita senza storia.

Troppa Juventus per la Dinamo: nel finale, su punizione di Dani Alves, il portiere Semper va in tilt per la deviazione di Schildenfeld e arriva il poker. Quattro squilli più che sufficienti per ricordare a tutti che i bianconeri ci sono anche in Europa. Quattro squilli per mettere fine a una statistica che cominciava ad essere preoccupante con una sola vittoria nelle precedenti sei trasferte in questo torneo. Acqua passata, come la partita dello Stadium con il Siviglia. La Champions della Juve comincia da qui.