
L'ex portiere dei francesi, impegnato nel Principato per 10 anni, racconta l'avversaria della Juventus nella semifinale di Champions League: "Grande intensità e gruppo compatto, ma attenzione ai passaggi a vuoto". Mbappé, Falcao e non solo: "Fabinho è completo, che coppia Mendy-Lemar"

“La qualità dei singoli e la cura dell’aspetto tattico, l’intensità di base e l’imprevedibilità di un reparto offensivo dalle tante soluzioni”. Non mancano armi affilate al Monaco secondo Flavio Roma, ex portiere italiano di scena nel Principato per 10 anni. Ci siamo affidati alla sua conoscenza dell’ambiente monegasco per tracciare l’avversaria della Juve nella semifinale di mercoledì in Champions, ultima tappa verso Cardiff -
Flavio Roma: "Monaco forte in attacco, Mbappé fa tanti gol"
Romano classe 1974, Flavio Roma iniziò nelle giovanili della Lazio trovando spazio nelle serie inferiori tra Venezia e Fiorenzuola, Foggia e Chievo. Dopo il biennio al Piacenza la sua carriera trovò nel Principato la svolta: 10 le stagioni da protagonista al Monaco, solo intervallate dalla parentesi al Milan come terzo portiere, fino al ritiro nel 2014. Dalla Francia si affermò pure in Europa arrivando alla Nazionale nel 2005 -
Roma: "Monaco forte in attacco, Mbappé fa tanti gol"
La stagione 2003/04 resta indimenticabile per Flavio, titolare nella squadra che guadagnò la finale di Champions: “Fu eccezionale, nessuno di noi aveva mai centrato quel traguardo. Eccezion fatta per la storia e la società, tuttavia, purtroppo a noi calciatori rimase poco”. Già, perché oltre a rallentare in Ligue 1 nonostante il largo margine fino a chiudere al 3° posto, il Monaco si fermò ad una passo dalla gloria -
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Allenati da Deschamps e trascinati dal trio Morientes, Giuly e Prso senza dimenticare Evra e Rothen, i monegaschi s’issarono fino all’epilogo di Gelsenkirchen eliminando tra le altre Real Madrid e Chelsea. Fatale al Monaco fu il Porto di Mourinho, vittorioso 3-0 e campione d’Europa. Solo un ricordo per Flavio, oggi lontano dal calcio eccezion fatta per un contributo part-time nel Monaco dove allena altri ex portieri -
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Sulle orme di quel Monaco chi sorprende oggi è la squadra di Leonardo Jardim, 42enne allenatore portoghese votato al 4-4-2 tra equilibrio e organizzazione. “Aggiungerei ritmo e intensità - spiega Flavio -, d’altronde il suo calcio è evoluto dagli inizi nel 2014. È stato paziente e intelligente, bravo a costruire nel tempo la sua squadra affiancato da una società lungimirante nella scelta dei giovani. A lui va il merito di sfruttare i talenti con l’assetto giusto. Guarda Fabinho, dirottato a centrocampo è davvero esploso” -
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Sono impressionanti i numeri dell’attacco monegasco (95 gol solo in Ligue 1), punto di forza del Monaco come l’entusiasmo e la fame dei tanti prospetti in rosa. Non è un caso che i francesi siano in corsa su più fronti in stagione come la Juventus, ma secondo Flavio il vero segreto è il gruppo: “Li vedo in settimana, stanno bene e si divertono insieme. Le vittorie non possono prescindere dall’unione d’intenti: le esultanze spiegano la compattezza di questa squadra, sono tutti segnali positivi dettati dal lavoro di Jardim” -
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I bianconeri di Allegri dovranno piuttosto sfruttare la panchina corta di Jardim, l’esperienza relativa in Europa e soprattutto una difesa che concede parecchio in Champions tra scambi palla a terra e duelli in velocità (20 gol al passivo in questa edizione). “Credo abbiano brevi passaggi a vuoto - ha notato Flavio -, puntualmente ad inizio ripresa come verificato contro Manchester City e Borussia Dortmund. Devono gestire al meglio l’intensità nell’arco dei 90’ tra attenzione e qualità, altrimenti diventano vulnerabili -
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Punti di forza e amnesie, quindi, ma come trascurare i protagonisti di una stagione esaltante? Insieme a Flavio Roma abbiamo analizzato la rosa del Monaco a partire da Danijel Subasic, croato classe 1984. “Arrivò da sconosciuto nel 2012 e si è rivelato un ottimo portiere: ha grandi qualità ed è un lavoratore serio, tappe fondamentali nella sua crescita. Non dimentichiamo che si è affermato a livello internazionale prendendo parte a Europei e Mondiali”. Nell’anno in Ligue 2 trovò addirittura il gol direttamente da calcio piazzato -
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Due anni fa archiviò 7 reti al Torino nonostante i gradi da difensore, bottino superato con 8 da Kamil Glik tra tutte le competizioni in questa stagione. Cuore granata a confronto con la Juventus, esperienza da vendere per il 29enne polacco: “Ha enorme personalità e uno spirito da guerriero - ribadisce Flavio -, proprietà comuni solo ai giocatori importanti. È una figura che mancava per leadership e dominio nel gioco aereo”. Ex capitano del Toro e dal 2010 in Italia, Glik si è trasferito nel Principato per 11 milioni di euro -
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Meno noto è invece il partner di Glik nel cuore della difesa, titolare inamovibile per Jardim. Si tratta del brasiliano Jemerson, 24enne prelevato dall’Atletico Mineiro per 11 milioni di euro. Buoni mezzi fisici (184 cm per 77 chili), piaceva alla Lazio ed è entrato nell’orbita della Seleçao. “Figura tra i giocatori più utilizzati dall’allenatore - nota Flavio -, evidentemente ha conquistato la fiducia dell’ambiente. Credo costituisca una coppia ben assortita con Glik, d’altronde l’equilibrio è essenziale per una squadra votata ad offendere” -
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Se nella rosa del Monaco troviamo pure un ‘12’ già apprezzato in Serie A come Morgan De Sanctis, un altro italiano si è consacrato nel Principato dal 2012 dopo le esperienze tra Empoli, Bari e Bologna. Dello stesso avviso pure Flavio Roma: “Andrea Raggi è diventato importante per la squadra trascinata dalla Ligue 2 fino alla Champions League per due edizioni. Rappresenta uno degli anziani del gruppo, applaudito per spirito e devozione alla causa. Sta ricevendo meno spazio ma resta una pedina duttile e sfruttata da Jardim” -
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Attenzione alla coppia di esterni difensivi del Monaco ritenuti due ali aggiunte secondo Flavio Roma. Attualmente ai box per appendicite e monitorato pure dalle big italiane, Djibril Sidibé a 24 anni si è imposto pure nel Principato dopo l’avventura al Lille conquistando la Nazionale francese. “Ha buon piede e tanta corsa, può macinare chilometri per 120’ senza sosta. L’unico neo? Spinge parecchio ma concede qualcosa in difesa”. Per lui 3 gol e 7 assist in stagione, pronti a sostituirlo il baby Touré o Dirar arretrato in difesa -
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Laterale instancabile ed alter ego di Sidibé, Benjamin Mendy condivide con il compagno l’avvento tra i Bleus di Deschamps grazie ad una stagione di alto livello con 11 assist tra tutte le competizioni. Mancino classe 1994, acquistato in estate a peso d’oro dal Marsiglia (13 milioni di euro più bonus), Mendy ha convinto Flavio anche per l’esuberanza fisica: “Non gli mancano statura e peso (185 cm per 85 chili), mezzi che gli permettono di tenere botta nei contrasti nelle due fasi. E poi è davvero una freccia sulla sinistra” -
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L’intuizione più brillante di Jardim è legata al brasiliano Fabinho, 23enne ex Real Madrid ed erede designato di Maicon. Arrivò nel Principato nel 2013 prima di essere plasmato da Jardim: “Quando venne dirottato da terzino a centrocampista nessuno ci sperava - ricorda Flavio -, ma invece ha sorpreso tutti. Coniuga qualità da laterale (corsa, piede e cross) al lavoro in mediana: bravo incontrista per tempi e fisico, sa impostare e rifinire, presente nel gioco aereo. E poi segna con regolarità: 11 i gol in stagione. È un giocatore completo” -
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Agli antipodi per carattere rispetto al placido Fabinho, il compagno di reparto a centrocampo ha riservato in passato alcuni eccessi extra-campo e conserva la maglia numero ‘14’ come l’arrondissement di Parigi dove è cresciuto. Classe 1994 e fisico straripante, Tiemoué Bakayoko vanta doti non comuni come ribadito da Flavio: “Che piovra in mediana, non lascia passare nessuno. Protegge la difesa e la spinta degli esterni senza trascurare la fase offensiva segnando gol importanti. Garantisce equilibrio nei reparti e presenza tattica” -
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Chi condivide Jorge Mendes come procuratore al pari di Fabinho, Falcao e Bernardo Silva è il portoghese João Moutinho, 30 anni e dal 2013 nel Principato dopo le esperienze con Sporting Lisbona e Porto. Centrocampista di qualità, enorme esperienza internazionale come ribadito dal titolo di campione d’Europa accanto a CR7: “Ha pagato proprio lo sforzo in estate - puntualizza Flavio -, è arrivato acciaccato e quindi scavalcato dai giovani Fabinho e Bakayoko. Certo è che le sue doti tecniche servono pure a gara in corso” -
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Identikit d’artista, fisico minuto (173 cm per 62 chili) e talento da vendere. Altro portoghese ma di soli 22 anni, Bernardo Silva è l’esterno destro dal piede mancino dai tanti estimatori come Flavio Roma: “Lo ammiro da tempo, è uno che brilla sempre: salta regolarmente l’uomo, un pericolo costante. E rispetto agli altri gode di maggiore libertà per estro e fantasia”. Qualità spiegate in parte dai numeri (9 gol e 12 assist in stagione) perché al repertorio aggiunge dribbling, intuizioni e un’eleganza innata. Non a caso veste la ‘10’ -
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Sulla corsia opposta imperversa invece il classe 1995 Thomas Lemar, mancino francese già convocato dal ct Deschamps lui che è cresciuto nella natia Guadalupa fino ai 15 anni. Acquistato nel 2015 dal Caen per 4 milioni di euro, oggi vale cinque volte quel prezzo: “È letteralmente esploso - spiega Flavio -, tecnicamente è completo e si trova alla perfezione sulla fascia con Mendy. Questa stagione promette una carriera ad alti livelli”. Basta guardare il bilancio parziale (13 gol e altrettanti assist) per intuirne un potenziale assoluto -
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Se il numero ‘12’ appartiene a De Sanctis, l’uomo in più nel Monaco non può che essere Valère Germain: classe 1990 legato al Principato da 13 anni tra giovanili e prima squadra, l’attaccante francese è il più utilizzato da Jardim gratificato dai suoi 16 gol e 5 assist. “Un giocatore che tutti vorrebbero avere - gli riconosce Flavio Roma -, una zanzara fastidiosa per chiunque. Beniamino del pubblico, encomiabile per attaccamento alla maglia, paga la presenza di Falcao ma sfrutta puntualmente le occasioni concesse” -
Monaco, Glik sfida la Juve: "Gara speciale, vogliamo la finale"
Di lui si è già detto tutto, del resto il golden boy del Monaco a soli 18 anni si è preso la ribalta: 24 gol e 11 assist in stagione per Kylian Mbappé, predestinato del calcio francese dai record frantumati. Mai un suo coetaneo aveva inanellato 5 reti nelle prime 7 presenze in Champions, peraltro andando sempre a segno se schierato titolare. “È già fondamentale e fa la differenza - spiega Flavio -, addirittura più completo di Falcao per duttilità (esterno o punta) e per profilo tecnico. Erede di Henry? Rischioso etichettarlo, ma ha tutte le qualità per una carriera da vero campione” -
Buffon: "Empatia il segreto Juve". Mbappé: "Che onore sfidarti"
Se Mbappé è l’astro nascente dei monegaschi, il cannoniere principe resta Radamel Falcao in gol 28 volte in stagione. Un’autentica resurrezione quella del 31enne colombiano come ricorda Flavio: “C’ero anch’io quando si ruppe il crociato saltando il Mondiale, poi si è ritrovato alla grande dopo i prestiti in Inghilterra. Posso dire che è un vero professionista: ha sofferto e lavorato tanto per tornare ai suoi livelli”. Altissimi, a quanto pare, ma la fama del “Tigre” lo precede dal suo primo impatto in Europa. Occhio quindi al suo graffio in area di rigore, d’altronde vive una seconda giovinezza -
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