Pjanic si racconta: "Alla Juve vincere è un'ossessione. No al Psg"

Champions League
Miralem Pjanic, uno dei punti di forza della Juventus (Getty)
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Il centrocampista bianconero torna in Francia da avversario del Monaco come ai tempi del Lione ma è profondamente cambiato: "Sono più applicato, più maturo". Sulla sua squadra: "La vittoria è un obbligo. Prendo esempio da Buffon"

E' un Miralem Pjanic a 360° quello che parla all'Equipe alla vigilia del match di Champions contro il Monaco. Il centrocampista della Juventus ripercorre, in parte, la sua evoluzione tecnico-tattica ed esalta la mentalità della sua squadra. Un club che non ha nessuna intenzione di lasciare.

Il sorteggio con il Monaco ha generato entusiasmo in Italia, vero?

"Il Monaco, tra le tre squadre che potevamo pescare nel sorteggio, è certamente quella che ha minore esperienza, ce la possiamo giocare. Ma se il Monaco è in semifinale è perché ha meritato di esserci"

Il Monaco ha dei talenti in avanti proprio come il Barça...

"Sì hanno una qualità offensiva enorme con tanti giocatori capaci di segnare. Abbiamo studiato le loro sconfitte per capire come poter fargli male".

Li attenderete in difesa?

"No, noi giocheremo con le nostre qualità, ma in una gara ci sono tanti episodi e lì sarà la chiave: difendere quando sarà il momento e attaccare bene quando servirà. Svilupperemo il nostro gioco come sempre anche se fuori casa è un po' più difficile".

Pensi che la Juve, dopo la vittoria con il Barça, sia la favorita per il titolo?

"Favorita? E' difficile dirlo. L'Atletico ha giocato due finali in tre anni, il Real è campione in carica. E' evidente che dopo aver eliminato Porto e Barcellona siamo più consapevoli della nostra forza. Ma anche il Monaco ha molta fiducia perché ha eliminato il Dortmund e il City".

E' veramente diversa la Juve rispetto a Lione e Roma?

"Si davvero. C'è l'ossessione della vittoria sempre. Che significa rimettersi sempre in gioco. Non c'è tempo per essere soddisfatti: dopo una partita vinta si rientra nello spogliatoio e si pensa già alla successiva. Non c'è niente di già ottenuto, per nessuno. Ci sono giocatori che sono qui da tanto tempo che hanno un certo tipo di mentalità e questo ti fa capire perché la Juve vince tanto"


Ma come si traduce questa cosa nella quotidianità?

"Un po' in tutti gli aspetti c'è sempre la voglia, l'obbligo, di vincere. Se si fa un pareggio, come è capitato a noi a Bergamo, è una catastrofe. Anche le altre squadre vogliono vincere ma tutto viene affrontato con più tranquillità. In tutti i match c'è questo tipo di atteggiamento e poi c'è l'allenamento, devi essere sempre al 100%, si va molto molto forte, c'è un ritmo elevatissimo tutti i giorni".

Ti sei allenato alla Juventus come mai in altre squadre?

"Certo, molto di più, questo fa parte della crescita di un giocatore. Ma non è solo quello. E' tutto ciò che c'è prima, durante e dopo una partita. La preparazione, quello che fai a casa, al centro, questo ti permette di essere molto più professionale, più serio prendendo esempio dai tanti campioni che ci sono in spogliatoio".

Non siete sorvegliati?

"Ma figurati! Non siamo bambini. Ma ho davanti tutti i giorni esempi di grandi campioni come Gigi Buffon che ha vinto la Coppa del mondo e la Champions, guardo il suo lavoro e lui è umile, è capace sempre di mettersi in discussione. E io seguo l'esempio".

Sei diventato più concreto in campo...

"E' dipeso dalla mia posizione in cui  mi schiera l'allenatore".

Come ti senti a giocare davanti alla difesa? Non è mai facile chiedere a un giocatore creativo di coprire...

"Il mister mi ha cambiato spesso la posizione in questa stagione. La cosa importante è avere la fiducia dell'allenatore. Da quando sono arrivato mi ha detto che mi avrebbe voluto trasformare in un regista arretrato. Questa posizione richiede applicazione, disciplina, intelligenza tattica. Mi intendo bene con Khedira. Ma la cosa che conta è che ognuno di noi sa esattamente cosa fare nel proprio ruolo".

La Juve ha la migliore difesa della Champions, come si fa a difendere così bene?

"Perché consideriamo tutto il blocco squadra importante. Difendiamo restando vicini con le linee, concedendo pochissimi spazi liberi. Il portiere e i tre centrali che giocano insieme da anni, poi, si conoscono molto bene. Ma la cosa migliore è che ognuno di noi è disposto a difendere insieme a tutta la squadra e ad attaccare con tutta la squadra".

Si è parlato molto di Mbappé però voi avete Dybala...

"E' un talento enorme che continua a migliorare. Più partite gioca e più guadagna maturità".

Cosa puoi dire di Allegri?

"Che ci trasmette calma, serenità e la sua serietà. Tatticamente è preparatissimo, è abituato a giocare i grandi match di Champions. La squadra crede in lui e in tutti i compiti che ci affida. Spero che potrà avere le più grandi soddisfazioni perché se le merita".

Non sei più il Pjanic di Lione vero?

"No, non più, sono molto più maturo, il mio gioco è più fisico, anche la mia tecnica è cambiata. Sono stato cinque anni a Roma e ho vissuto un'esperienza splendida. Poi ho cambiato perché era giunto il momento, il mio obiettivo è quello di diventare più forte, di migliorare".

Quindi stai bene alla Juve. Il Psg non ha chance di acquistarti?

"Mi hanno cercato diverse volte, è vero. Ma ho un contratto lungo con la Juve (fino al 2021) e non ho nessuna intenzione di lasciare questa squadra, anche se il Psg è una squadra fortissima".