La finale di Champions si gioca su duelli individuali, accorgimenti, mosse studiate a tavolino per sorprendere l’avversario. Noi l’abbiamo fatto prima con Giancarlo Marocchi. Per vincere, però, occorre innanzitutto un'altra cosa...
Basta leggere i nomi per avere la conferma dell’altissimo livello tecnico. Se poi provate a mettere giù i due “undici”, disegnati su un campetto, vi accorgerete di come Juventus-Real Madrid sia anche una partita dai mille spunti tattici, ricca di duelli individuali, accorgimenti, mosse da studiare a tavolino per sorprendere l’avversario. Noi l’abbiamo fatto con Giancarlo Marocchi, che ci ha aiutato a leggere la finale di Champions con un occhio alla tattica. Anche se per vincere, poi, conta soprattutto un’altra cosa: ce la svela alla fine, ma non abbiate fretta di arrivare in fondo. Prima seguiteci alla lavagna.
Andiamo subito dritti al punto: quale sarà la chiave tattica? In parole povere: dove si decide una partita del genere?
“Facciamo una premessa: il Real Madrid è soprattutto una squadra tecnica, meravigliosamente tecnica. Per cui la Juventus, dal punto di vista tattico, dovrà fare ancora meglio del solito. Allegri, con quella sorpresa nella semifinale di Montecarlo, si è inventato la soluzione con Barzagli e Dani Alves in campo a discapito di Cuadrado e la chiave può essere proprio lì, sulla fascia destra. La Juve con questo assetto è un po’ più classica, mentre da quella parte c’è lo strapotere assoluto del Real, con Marcelo che attacca e Cristiano Ronaldo che a volte si allarga per partire da lì. È una zona da presidiare bene per disinnescare la forza del Real e trarne vantaggio in contrattacco”
Assisteremo dunque a un bel duello brasiliano tra “finti” terzini: Dani Alves contro Marcelo
“Alla fine tutti e due gli allenatori, così come tutti quelli che hanno avuto in carriera questi splendidi giocatori, ne hanno sempre rispettato le caratteristiche, perché di fatto Marcelo può andare a fare l’ala sinistra così come Dani Alves può fare l’ala destra. Due così non li puoi tenere dietro”
In stagione abbiamo visto Allegri sperimentare molto, per arrivare alla sua Juventus “definitiva”. Come la disegnerà per la partita più importante della stagione?
“Credo che sia un appuntamento per il quale non ci si può permettere di fare sorprese né agli avversari né tanto meno ai propri giocatori, perché dal punto di vista emotivo è già una partita molto impegnativa. Non bisogna quindi tenere sulle corde la squadra: almeno per quel che riguarda le scelte, i giocatori devono avere delle sicurezze”
Riguardo all’approccio alla gara c’è un errore che i bianconeri non devono commettere?
“L’approccio, la Juve, non lo sbaglia: poi bisogna vedere chi ne ha di più, c’è poco da fare. Forse dovrà far finta di non avere un passato, perché se guardiamo il conto delle Champions in bacheca è 11 a 2. Per il Real è quasi un’abitudine, per la Juve non lo è ancora. Questa partita, sommata alla finale di due anni fa, devono far capire che lo può diventare, ma ci potrebbe essere questa sorta di ansia da gestire”
Torniamo alla tattica: qual è il movimento che può far male al Real?
“Quello di Dybala, quando non gioca esattamente centrale. Se la partita è dominata dalla Juventus, lui sta soprattutto in quella zona, e gira sotto Higuain. Quando ci sono difficoltà, lui viene usato nel punto debole degli avversari o nel punto che può creare vantaggio alla Juve, e allora va largo largo sugli esterni. Contro il Real potrà andare a fare superiorità numerica vicino a Dani Alves, visto che dalla parte di Marcelo si dovrebbe entrare meglio; in ogni caso credo che sarà la stessa intelligenza di Dybala a suggerirgli che se in mezzo con Casemiro non riesce a prenderla, vale la pena allargarsi”
Il Real Madrid si presenta con il dubbio Isco-Bale, il primo invocato dai tifosi dopo che ha cambiato il volto alla squadra, il secondo tanto caro a Florentino e difficile da lasciare fuori. A livello tattico cambia molto…
“Cambia molto perché hanno caratteristiche totalmente diverse. Bale in forma è devastante, Bale che non gioca da un po’ è un’altra cosa… Tutto ruota però attorno alla figura di Cristiano Ronaldo, che di lasciare la zona centrale non ci pensa nemmeno. Se gioca Bale, due corse in più indietro per dividersi vagamente i compiti difensivi dovrebbe farle anche Ronaldo. In definitiva, Bale garantisce l’imprevedibilità di un giocatore che resta fortissimo, Isco la certezza di un assetto che ormai funziona: ma se si creano da soli un problema, tanto meglio per la Juve”
Miglior difesa contro miglior attacco, lo scontro tra le due BBC: la stanno presentando così. Ma la Juventus non è solo “miglior difesa”…
“Miglior fase difensiva, è diverso. Ma devo dire che se il Real ha il miglior difensore dal punto di vista realizzativo, che è Sergio Ramos, la Juventus ha i migliori difensori nell’iniziare bene l’azione, perché non solo Bonucci ma anche Chiellini e Barzagli hanno decisamente grandissima personalità. Il piede serve, certo, ma la personalità è ciò che conta per far partire l’azione”
Domandone finale, risposta secca in una parola: come si vince la Champions?
“L’abbiamo appena detto: con la personalità”