Juve ancora ko in finale: il sortilegio continua
Champions LeagueLa disfatta di Cardiff contro il Real è l'ennesima beffa per i tifosi bianconeri, che dal 1973 a oggi hanno visto sfumare la Champions o Coppa Campioni per ben sette volte su nove. Un sortilegio che ricorda quello lanciato da Béla Guttmann al Benfica
Se a Lisbona devono prendersela con Béla Guttmann, che nel 1962 lanciò un anatema terribile al Benfica (“Non vincerete più una Coppa internazionale per 100 anni”), alla Juventus devono cercare il colpevole. Perché la disfatta di Cardiff con il Real Madrid è la settima finale di Champions o Coppa Campioni persa nella storia del club più titolato d’Italia, che dal 1973 a oggi ha un terribile record di due successi su nove finali: un 22% di vittoria che dovrebbe cominciare a far pensare che anche in casa juventina sia partita una maledizione legata alla Coppa più importante d’Europa. Ecco le sette serate da dimenticare per i tifosi bianconeri.
30 maggio 1973: Ajax-Juventus 1-0
I bianconeri si giocano per la prima volta una finale di Coppa Campioni. A Belgrado, la squadra di Cestmir Vycpalek, lo zio di Zdenek Zeman, va subito sotto, dopo appena 5’, con Rep che sorprende Dino Zoff con un pallonetto di testa. Il grande Ajax di Cruijff, Krol e Neeskens porta ad Amsterdam la terza Coppa consecutiva, lasciando in lacrime mostri sacri come Altafini, Causio, Bettega e Capello.
25 maggio 1983: Amburgo-Juventus 1-0
Dieci anni dopo il primo tentativo, i bianconeri ci riprovano allo stadio Olimpico di Atene, quasi totalmente bianconero e pronto ad accogliere un trionfo dei favoriti campioni d’Italia. D’altra parte, con gente come Zoff, Gentile, Scirea, Tardelli, Cabrini, Bettega, Rossi, Boniek e Platini era quasi impossibile perdere, specie contro un outsider come l’Amburgo. L’ormai famigerato gol di Magath, arrivato dopo appena 9’ con una traiettoria davvero beffarda, gelò il Dream Team di Trapattoni, che tornò a Torino con la seconda coppa persa della sua storia.
28 maggio 1997: Borussia Dortmund-Juventus 3-1
A Monaco di Baviera, la Juventus campione in carica cerca uno storico bis affrontando una squadra piena zeppa di ex: Reuter, Kohler, Paulo Sousa e Möller. Dei reduci del trionfo di Roma, mancano i tre attaccanti, con Del Piero che parte dalla panchina a causa di una condizione non ottimale. A spegnere i sogni bianconeri ci pensano l’ex laziale Riedle, autore di una doppietta (29’ e 34’) e un pallonetto da cineteca del baby Ricken, appena 19enne, che rendono vano lo splendido colpo di tacco di Del Piero, che sul 2-1 aveva illuso gli uomini di Lippi. Per la Juve è la terza finale persa, la seconda contro una squadra tedesca.
20 maggio 1998: Real Madrid-Juventus 1-0
La squadra di Lippi vola in finale per la terza volta consecutiva. Ad Amsterdam, i bianconeri sembrano favoriti sulle merengues, che hanno terminato al quarto posto la Liga, non vincono la Coppa da 32 anni e sulla carta potrebbero subire la fantasia del tridente composto da Inzaghi, Del Piero e Zidane, reduci da una stagione favolosa. In un match esteticamente brutto e molto spezzettato, decide un gol in fuorigioco di Mijatovic al 66’. Per la Juve è il quarto ko in finale, il secondo consecutivo.
28 maggio 2003: Milan-Juventus 3-2 (d.c.r.)
All’Old Trafford di Manchester va in scena il primo derby italiano di finale. Marcello Lippi, però, se lo gioca senza il suo uomo migliore, Pavel Nedved, squalificato per un banale giallo nel ritorno delle semifinali con il Real. La partita è all’italiana: le difese dominano sugli attacchi e si resta senza reti per 120’. A decidere sono i rigori, dove pesano gli errori bianconeri di Trezeguet, Zalayeta e Montero. Inutili i miracoli Buffon, che cede sul penalty decisivo a Shevchenko.
6 giugno 2015: Barcellona-Juventus 3-1
I bianconeri di Allegri arrivano a Berlino da underdog, contro la squadra di marziani di Luis Enrique. Morata illude i bianconeri, pareggiando la rete iniziale di Rakitic, ma Suarez e Neymar spengono gli entusiasmi, ricacciando in gola l’urlo dei tifosi juventini e facendo piangere i vari Tevez, Pirlo e Vidal, giunti al capolinea della loro esperienza a Torino proprio con la sesta finale persa dal club della famiglia Agnelli.
3 giugno 2017: Real Madrid-Juventus 4-1
Il resto è storia recente. A Cardiff i bianconeri sognano il Triplete. Mandzukic illude con lo spettacolare gol che pareggia la perla di CR7, ma un micidiale uno/due nella ripresa di Casemiro e dello stesso Ronaldo, stendono la formazione di Allegri. L’espulsione di Cuadrado e la rete finale di Asensio rendono ancora più pesante la settima finale persa dalla Juve, la seconda in tre anni, la quinta consecutiva. Per Marotta, Agnelli e Nedved, più che agire sul mercato, urge scovare il Béla Guttmann di turno...