Di Francesco-Conte, una vita di incroci in due carriere parallele

Champions League

Vanni Spinella

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In Roma-Chelsea si affronteranno per l'ennesima volta: storie di incroci da giocatori, ritrovi in vacanza, ricordi di partite da avversari e anche da compagni di squadra. Quando con la maglia della Nazionale si davano il cambio

L’ultima volta, due settimane fa, Di Francesco accarezzò l’idea di beffare l’amico Conte a distanza di 19 anni da quell’unico precedente che l’ha visto prevalere sull’attuale allenatore del Chelsea. All’epoca erano entrambi giocatori, i classici centrocampisti che, seppur con caratteristiche diverse, erano accomunati da un’intelligenza tattica che ne faceva dei predestinati della panchina. Di Francesco con la maglia della Roma, Conte con quella della Juventus. Stagione 1998-1999, Zeman e Lippi sulle due panchine: scontro totale, che andava ben oltre i confini del campo. Finì 2-0 per i giallorossi, i nostri due eroi entrambi titolari: l’unica volta in cui Di Francesco ha “battuto” Conte.

La bilancia dei precedenti da giocatori pende impietosa dalla parte di Conte. Quattordici incroci da giocatori, in Serie A: 11 vittorie di Antonio, una sola per Di Francesco, due i pareggi. Statistica condizionata dalle stagioni trascorse da Di Francesco con Piacenza o Ancona, club che difficilmente potevano tenere testa alla Juventus. Non è un caso che l’unica vittoria di Eusebio sia arrivata con la maglia della Roma, come detto, così come i due pareggi. A Di Francesco, però, non va meglio neanche da allenatore: 5 incroci tra Serie B, Serie A e Champions, 3 vittorie di Conte e due pareggi. L’ultimo, quel 3-3 di Stamford Bridge che a “DiFra” non è andato del tutto giù.

I primi duelli

Eppure i due sono amici: ognuno ha seguito la propria strada, ma i loro percorsi si sono intrecciati di continuo, dentro e fuori dal campo. Si sono conosciuti per la prima volta il 10 settembre 1995, giorno di Piacenza-Juventus 0-4: un solo tempo giocato contro, dato che Conte entrò in campo dopo l’intervallo. Al ritorno sono entrambi titolari: vince ancora la Juve, e nel 2-0 finale stavolta Conte ci mette anche la sua firma. La stagione seguente, Piacenza-Juve si gioca tre giorni prima di Natale e finisce 1-1. Di Francesco in campo titolare, Conte anche ma gioca nel Piacenza. È Mirko Conte, solo un omonimo: per il duello successivo bisogna aspettare la gara di ritorno, ma dura appena 10’, dato che Conte (Antonio) entra solo nel finale, in tempo per godersi dal campo il secondo gol di Vieri che chiude la gara sul 4-1.

Le gioie di Eusebio

Stagione 1997-1998: Di Francesco è passato alla Roma e alla seconda giornata il calendario regala l’incrocio con Conte. Titolarissimi entrambi, 0-0 il risultato finale. In tutto fanno 4 campionati, Eusebio e Antonio, Antonio e Eusebio: Roma-Juve diventa un classico di alta classifica, con Conte che festeggia un po’ più spesso (3 vittorie sull’amico), Di Francesco che si toglie la sua unica soddisfazione il 15 novembre 1998 e che, nell’anno dello scudetto giallorosso, è ai margini della squadra campione. Si perde entrambi gli incontri con i bianconeri, mentre Conte, nel 2-2 di Torino che si rivelerà decisivo per indirizzare il titolo, viene mandato in campo da Ancelotti, al posto di Del Piero, subito dopo il gol di Nakata che riapre la gara, per contenere un po’. Vedrà l’Aeroplanino Montella decollargli sotto il naso, dopo il gol del pareggio.

Non perdiamoci di vista

Tra una cosa e l’altra, per oltre due anni, dal 27 febbraio del 2000 al 21 aprile 2002, i due non si affrontano più. Ci sarebbe l’occasione il 16 dicembre 2001, quando Di Francesco è tornato al Piacenza e curiosamente indossano entrambi la maglia numero 8. Peccato che Eusebio, partito titolare, esca al minuto 63 sostituito dall’amico Caccia, e Conte si alzi dalla panchina della Juve pochi secondi dopo per entrare al posto di Davids. Si sfiorano, si ritroveranno al ritorno, stavolta da titolari, quando Nedved a 2’ dalla fine farà gioire ancora una volta Conte. Altre due vittorie bianconere nella stagione seguente (2002-2003), trascorsa sempre con le maglie di Juventus e Piacenza, poi Di Francesco passa all’Ancona. Il 18 ottobre 2003 partono entrambi fuori, Di Francesco entra al 53° sul 3-0 per la Juve, Conte al 70° sul 3-1. Finirà 3-2 e saranno i loro ultimi minuti da avversari sul campo. Nel mercato di gennaio, infatti, Di Francesco passa al Perugia, con cui gli riesce anche di battere la Juventus (1-0, gol dell’ex di Ravanelli), ma non Conte, che non è in campo. E che alla fine di quella stagione dirà basta.

Un'estate al mare

È tempo di crescere, di misurarsi con la panchina. I due vecchi amici si rivedranno, da allenatori, solo 7 anni più tardi. La prima giornata del campionato di Serie B 2010-2011 mette di fronte il Pescara di Di Francesco e il Siena di Conte: fanno 1-1, al ritorno vincerà Conte (2-1) che sarà promosso in A (Di Francesco chiude 13°). L’anno dopo allenano entrambi in A, Conte alla Juve, Di Francesco nella Lecce “di Conte”, ma non fanno in tempo a incrociarsi. DiFra salta a inizio dicembre, Lecce-Juve si gioca l’8 gennaio. Si ritrovano però in estate, entrambi in vacanza a San Benedetto del Tronto, al locale dei Bagni Andrea (foto da lanuovariviera.it) e ognuno con un valido motivo per festeggiare: Di Francesco ha appena firmato con il Sassuolo (in B), Conte si è messo in tasca il suo primo scudetto da allenatore.

Conte e Di Francesco si incrociano nel locale "Bagni Andrea" (foto su gentile concessione di www.lanuovariviera.it)

Panchine preziose

Sarà una grande annata per entrambi: il primo porta il Sassuolo in A e vince la panchina d’argento, a Conte che bissa lo scudetto va quella d’oro. Ci si rivede, stavolta alla premiazione. Finché non si arriva ai duelli più recenti, ultimo quello di Champions dell’andata e prima ancora quelli della stagione 2013-2014, campionato in cui Di Francesco è esonerato e poi richiamato dal Sassuolo, e contro la Juve di Conte ne prende 4 all’andata (tre di Tevez) e 3 (a 1) al ritorno. Festeggia comunque una salvezza che appariva molto difficile, mentre Conte fa tris di scudetti.

Staffette Azzurre

In mezzo a tanta rivalità c’è spazio anche per i momenti da alleati, compagni di squadra con la maglia della Nazionale per 5 partite di qualificazione agli Europei del 2000. L’ultima l’8 settembre del 1999 quando a Napoli l’Italia perde 2-3 contro la Danimarca: loro si danno il cambio al 70°, esce Di Francesco ed entra Conte. L’Italia di Zoff alla fine si qualificherà e andrà all’Europeo, Conte anche, Di Francesco no. Il 26 aprile del 2000 la sua ultima apparizione in Azzurro, in un’amichevole vinta 2-0 dall’Italia contro il Portogallo: entra nel quarto d’ora finale, a lasciargli la scena, di nuovo, proprio Antonio Conte. Cosa che non sarà disposto a ripetere questa sera.

Con l'11 e con l'8, compagni di squadra in Nazionale nella partita contro il Galles