Roma-Qarabag, Di Francesco: "Nainggolan e Perotti ok". Dubbio Kolarov

Champions League

L'allenatore della Roma ha presentato in conferenza stampa il match di Champions contro il Qarabag, valido per la sesta giornata del gruppo C

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Archiviata la vittoria contro la Spal in campionato, è tempo di pensare alla Champions League per la Roma. I giallorossi sono impegnati all'Olimpico nell'ultimo turno del girone C contro il Qarabag già eliminato, un match da vincere per strappare la qualificazione al turno successivo. "Nainggolan e Perotti verranno convocati - le parole di Di Francesco in conferenza - stiamo valutando Kolarov perchè è uscito affaticato con la Spal. Ma credo che anche lui sarà della partita. Florenzi? L'ho visto in ottima condizione, con la Spal non volevo fermarlo per dargli continuità. E' stata una scelta rischiosa ma che ho voluto fortemente. Il nostro destino passa dalle nostre mani, l'obiettivo è andare agli ottavi e vincere contro il Qarabag. Non li faremo respirare, loro in trasferta giocano bene, sono da prendere con le molle. Se giocheremo al massimo però, potremo prevalere e andare agli ottavi. Siamo cambiati molto rispetto all'andata, quella vittoria lì ci ha dato consapevolezza e forza. Non va assolutamente sottovalutata. C'è sempre stato pessimismo a Roma, il passaggio del turno darebbe più forza a quello che stiamo facendo. Io personalmente sono stato sempre ottimista e continuo ad esserlo. Ho il desiderio di continuare a giocare ogni tre giorni, so che qualcosa può togliere ma allo stesso tempo può dare molto a livello di entusiasmo. Lo scoglio più grande da superare è quello dello spogliatoio, creare il gruppo e poi trasportare tutto in campo. Siamo una famiglia, dobbiamo accettare quello che accade e superare le difficoltà. Sono riuscito ad entrare nella loro testa e questo è l'ostacolo più difficile che ho dovuto superare in questo avvio di stagione. Cantare sotto la curva? Lo faccio sempre, prima e dopo la partita. Ho scelto di entrare sui social per eliminare tutti i profili falsi che esistono su di me. Ma li userò con parsimonia. Con chi vorrei giocarmi lo scudetto? Prima è l'Inter, dunque dico i nerazzurri".

Le parole di De Rossi

"Io ho parlato per primo, ho chiesto scusa ma di più non posso fare. Adesso mi concentro sulle prossime partite perchè quella di domani è molto importante. Pensare a quanto è successo a Genova non aiuterà me e i miei compagni. Mi ha fatto piacere lo striscione della curva, si sono sempre schierati dalla mia parte e non può che farmi piacere. Promesse? Meglio non farne nel calcio, perchè non tutto dipende da me. La partita di domani si prepara come tutte quelle importanti, a livello tattico sono abbastanza delineate. Dobbiamo aggredirli e non lasciarli respirare. Abbiamo determinate caratteristiche e le seguiremo alla lettera. La Champions mi ha regalato gioie e delusioni, un paio di brutte figure, ma sempre in linea con quella che è stata la dimensione della Roma. Quello di domani è un passaggio fondamentale per noi, passare un girone del genere non ci è mai capitato e sarebbe una bella immagine da esportare in Europa. Passando il turno, potrebbe essere una delle serate migliori della mia carriera. I primi mesi di Di Francesco sono stati forse i migliori che io ricordi, purtroppo davanti abbiamo squadre che non perdono quasi mai e non siamo primi, ma il nostro avvio è davvero di prestigio. Il nuovo stadio? Oggi non è la nostra priorità, il futuro immediato lo consideriamo da domani. Nel 2021 avrò 38 anni, dunque non penso ancora a quella data. Sarà difficile comunque giocarci, non so se avrò le caratteristiche fisiche per farlo. Un giocatore che gioca sedici anni e prende due giornate di squalifica l'anno, salta ovviamente quasi una stagione. Sono sempre stato presente in carriera, non ho saltato un anno, ho anche pagato quando ho sbagliato e domani farò il massimo. Noi sappiamo cosa succede nello spogliatoio, tutti quelli che mi conoscono mi considerano un bravo compagno ma questo non vuol dire che io abbia dei jolly da giocare. Mi fanno piacere le parole di Perotti, ma lo stesso farei io, mi schierei dalla parte dei miei compagni in caso di errori. Ho detto di voler smettere prima di non farcela più e di non divertirmi più, quest'anno sto bene. Dire di non smettere finché non vinco lo scudetto sarebbe da folle".