Manchester City-Liverpool 1-2, Firmino e Salah affossano Pep: Reds in semifinale

Champions League
firmino

Ritorno degli ottavi di Champions League all'Etihad Stadium di Manchester. Vittoria anche al ritorno per gli uomini di Klopp, che ribaltano il vantaggio iniziale di Gabriel Jesus con i gol dell'egiziano e del brasiliano

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MANCHESTER CITY LIVERPOOL 1-2

2' Gabriel Jesus (MC), 56' Salah (L), 77' Firmino (L)

Se il City domina in Inghilterra, il Liverpool è la regina d'Europa tra le inglesi. Non c'è storia nel doppio confronto, non c'è storia all'Etihad, nonostante l'inizio shock della squadra di Pep Guardiola. La differenza la fa Salah, in gol all'andata e in gol al ritorno, sentenza ed esattore della legge di Momo: segna sempre. Un fenomeno vero nella notte in cui la sua vecchia squadra firma un'impresa storica contro il Barcellona. Sognando, chissà, un confronto in semifinale. Vince Klopp, l'antidoto al Guardiolismo, perde Pep e il suo calcio. Il catalano, addirittura, viene allontanato tra primo e secondo tempo, a causa di un gol annullato a Sané a pochi secondi dalla fine dei primi 45 minuti.

Tabellino

Manchester City (3-2-4-1):  Ederson; Walker, Otamendi, Laporte; Fernandinho, De Bruyne; Bernardo Silva (74' Gundogan), Sterling, David Silva (66' Aguero), Sané; Gabriel Jesus.
All: Guardiola.
Liverpool (4-3-3): Karius; Alexander-Arnold, Lovren, van Dijk, Robertson; Milner, Wijnaldum, Oxlade-Chamberlain; Salah, Firmino (81' Klavan), Mané.
All: Klopp.

Ammoniti: 14' Mané ed Ederson, 29' Alexander-Arnold, 30' Bernardo Silva, 34' Firmino, 65' van Dijk

Le scelte

Pep Guardiola sceglie una formazione super offensiva con cui provare a ribaltare il risultato dell'andata: un 4-2-3-1 mascherato, perché Fernandinho non è un difensore centrale così come Laporte non è abitualmente impiegato in posizione di esterno basso di sinistra. Il City quindi si schiera con Walker a destra e Otamendi a completare la linea difensiva; a centrocampo solo qualità con De Bruyne e David Silva. Klopp invece conferma in blocco i suoi: classico 4-3-3 con Wijnaldum a centrocampo al centro, con Milner e Chamberlain ai suoi lati.

Primo tempo: subito Gabriel Jesus

Pronti, partenza ed  è subito 1-0. Perché Guardiola vuole la rimonta, perché Gabriel Jesus, con l'aiuto di van Dijk, prova a consegnargliela. Lancio sbagliato dall'olandese che termina sui piedi degli avversari: pallone che arriva a Bernardo Silva, passaggio per Raheem Sterling che così riesce a servire il compagno brasiliano, solissimo e pronto a impattare per far gol. Fenomeno del gol il numero 33, che si conferma implacabile dopo meno di 120 secondi: 1-0 all'Etihad.

2' - Gabriel Jesus porta il pallone verso il centrocampo dopo aver trovato il gol del momentaneo 1-0

Pressing e gioco ma zero palle gol

Le due armi di Pep Guardiola sono queste: pressing e possesso di palla, anche grazie al modulo. Niente 4-2-3-1, è un 3-2-4-1, con Walker centrale adattato insieme a Otamendi e Laporte; Fernandinho e De Bruyne a centrocampo, con Bernardo Silva e Sané esterni larghi e Sterling e David Silva più accentrati alle spalle di Gabriel Jesus. Con questo schieramento e un atteggiamento molto offensivo, i Citizens riescono a prendere molto alti gli uomini di Klopp, impedendo di trovare gli esterni alti e Firmino. È quindi una predominanza nel gioco ma non nel risultato totale, in quanto il 3-1 di "aggregate" condannerebe il City e non vengono create chance importanti o degne di nota.

42': gol annullato a Sané

Al 39' minuto è il portoghese ex Monaco, Bernardo Silva, a rendersi pericoloso, spostandosi il pallone sul sinistro e calciando a giro: palla fuori di poco. Un minuto e lo stesso Bernardo Silva centra il palo sempre con il mancino da fuori area, deviato di testa da Lovren. Sulla prosecuzione dell'azione, De Bruyne prova a pescare Sané che viene anticipato da Karius in uscita: la palla schizza e sbatte sul ginocchio di Milner, indirizzandosi così verso la porta lasciata sguarnita proprio da Karius. Il tocco di Leroy Sané sottorete viene considerato in fuorigioco, annullando così il gol, ma al replay si nota come il tocco sia chiaramente di Milner e non di Gabriel Jesus, come invece (probabilmente) sostenuto da arbitro e assistente.

45': allontanato Guardiola

Passano tre minuti e il Liverpool trova la prima occasione della sua partita con Oxlade-Chamberlain, che, servito da Salah, supera Ederson e calcia da posizione angolata: palla alta. Finisce il primo tempo e Pep Guardiola decide di andare a farsi giustizia da solo nei confronti dell'arbitro, dopo il gol annullato a Sané, venendo allontanato da Lahoz, l'abitro spagnolo.

46' - Pep Guardiola protesta con l'arbitro dopo il gol annullato a Sané: allontanato

Secondo tempo

Senza Pep, il City continua a seguire il copione dei primi 45 minuti, cercando di far girare il pallone con velocità per provare a trovare l'imbucata nel poco spazio che la difesa del Liverpool comunque concede, anche se va fatto notare come, a parte i primi 117 secondi di partita dell primo tempo, i Reds si sono difendono bene.

56': la legge di Momo

Un esattore. Anzi, l'esattore. Perché la legge di Momo Salah parla chiaro: quando gioca, segna. Gol belli, gol brutti, gol in ogni caso pesanti come macigni. E quello dell'Etihad vale una qualificazione, visto il peso specifico della rete fuori casa: 3-0 all'andata, 1-1 (momentaneo) al ritorno. Mané fa tutto benissimo, prendendo palla e saltando tre avversari prima di venire letteralmente parato da Ederson, bravissimo in uscita a impattare il pallone col braccio teso. Sulla respinta, però, eccolo, l'esattore, chiamato a riscuotere ciò che è suo: il gol. Palla sporca che diventa pulita, perfetta, per l'egiziano, bravo a saltare Ederson e a scucchiaiare dolcemente, con classe, il pallone in porta per il pareggio.

56' - Mohamed Salah esulta dopo il gol dell'1-1

Nel nulla appare Bobby

Dopo il pari di Salah, non succede più nulla di degno di nota all'Etihad, escludendo un sinistro da fuori area di Aymeric Laporte che, dopo una deviazione, termina vicino alla porta. Non accade nulla fino al 77', quando Roberto Firmino decide che è ora di chiudere i conti e anticipare di 13 minuti l'eliminazione ormai quasi certa del Manchester City con un destro piazzato e da killer vero che bacia il palo e finisce in porta: 1-2 e discorso qualificazione chiuso. Il tutto sfruttando una ingenuià clamorosa di Nicolas Otamendi, che si dimentica di come si passa il pallone, regalandolo proprio al brasiliano, freddo e lucido nel battere il compagno di Nazionale Ederson. Il City non c'è più, continua a giocare con una sorta di torello senza però incidere. Una lezione di calcio, l'ennesima, di Klopp a Pep Guardiola, unico allenatore in positivo contro il catalano. Perché Klopp è questo, l'anti-Pep.

77' - Firmino ruba palla a Otamendi e trova il gol del definitivo 1-2