La Juventus arriva a Madrid con pochissime possibilità di superare il turno. La speranza passerà anche dalle mani di Gigi Buffon, sulla cui carriera europea probabilmente il Bernabeu calerà il sipario con un meraviglioso omaggio, destinato negli anni passati ad altri grandi campioni del calibro di Del Piero, Ronaldinho e Totti. Oltre alla qualificazione, il portiere cercherà anche il 50° clean sheet in Champions che gli consentirebbe di salire sul podio
La Juventus è chiamata a una grandissima impresa per rimontare lo 0-3 subito dal Real Madrid una settimana fa. Una missione quasi impossibile di per sé, resa ancora più complicata dalle statistiche: nessuna squadra infatti è riuscita mai a recuperare tre gol di svantaggio disputando la gara di ritorno in trasferta. Ai bianconeri però le sfide oltre i propri limiti sono sempre piaciute e i ragazzi di Allegri non hanno voglia di rinunciare proprio adesso a questa speranza e a questo sogno tanto atteso. Per battere i Blancos con almeno tre reti di scarto servirà una prestazione perfetta. L'attacco dovrà essere letale e non farsi sfuggire qualunque occasione capiti a tiro, ma soprattutto servirà una grande tenuta difensiva. La retroguardia bianconera sarà guidata da Gigi Buffon, uno che con la Champions ha un rapporto particolare, o meglio, una vera e propria ossessione. Il portierone nazionale ha infatti inseguito questo trofeo praticamente per 15 anni, andando a un passo dal vincerlo in ben 3 occasioni. La prima nel 2002-03, quando dovette arrendersi ai calci di rigore di fronte al Milan, le altre due nel corso delle ultime tre stagioni, con la sconfitta in finale prima con il Barcellona e poi proprio con il Real Madrid.
Mercoledì sera la meravigliosa cornice del Bernabeu calerà probabilmente il sipario sulla carriera europea del numero uno bianconero .Uno stadio non casuale, casa dei più grandi campioni di tutti i tempi. Il pubblico delle Merengues è pronto a omaggiare il più grande portiere della storia, così come in passato aveva fatto nei confronti di un'altra icona della Juve, Alex Del Piero. Il tributo del Bernabeu non è certo una novità, perché in passato sono usciti tra gli applausi l'Ajax di Van Gaal, Ronaldinho dopo un'esaltante doppietta e Francesco Totti il giorno della sua ultima apparizione in Champions League. È comunque un trattamento riservato a chi davvero ha lasciato un segno in questo sport, come Buffon. Lui che per tanto tempo è stato 'odiato' calcisticamente dai tifosi del Real perché era il rivale numero uno del loro beniamino, Iker Casillas. Il loro dualismo ci ha infatti tenuto compagnia almeno per un decennio, sebbene tra i due ci sia stato sempre un rapporto di amicizia e stima reciproca. Solo qualche giorno fa infatti, l'attuale portiere del Porto ha tagliato il traguardo delle 1000 presenze da professionista e uno dei primi a fargli gli auguri è stato proprio il collega italiano: "È chiaro che quando uno arriva alle mille partite giocate capisce anche come sia passato tanto tempo - gli ha scritto il numero uno bianconero -. Magari c'è qualche ruga in più, ma la portiamo con grande dignità e quando siamo in campo dimostriamo di poter tenere testa ai giovanotti di vent'anni".
Eroe di tutto il mondo
La voglia di emozionarsi e lottare come un ragazzino infatti, Buffon non l'ha mai persa. L'eliminazione dell'Italia dal prossimo Mondiale, nonostante i cinque già disputati, lo ha devastato e le sue lacrime hanno commosso non solo i tifosi azzurri. L'attaccamento alla maglia della Nazionale, la grinta e le prestazioni da eterno fanciullo - verso celebre di Pascoli - lo hanno consacrato metaforicamente nella Hall of Fame del cuore dei sostenitori di tutto il mondo. Compresi quelli del Real che di sfide con Gigi, oltre che a livello di club, ne hanno vissute tante. Il portiere classe '78 è stato molte volte il loro avversario principale anche in Nazionale, uscendo spesso da sconfitto dalla contesa. Ciò non gli ha negato tuttavia l'ammirazione dei suoi rivali, avvalorata dalla fedeltà mossa da Buffon ai colori bianconeri anche quando, fresco vincitore della Coppa del Mondo in Germania, preferì non abbandonare la nave pronta al naufragio e restare a difendere gli stessi pali anche in Serie B. Mercoledì l'estremo difensore di Allegri toccherà le 117 presenze in Champions, con l'obiettivo di completare il 50° clean sheet che gli permetterebbe di salire in solitaria sul podio, alle spalle di van der Sar (51) e di Casillas (57). Il Bernabeu è pronto a tributargli il giusto riconoscimento per una carriera pazzesca, forse irripetibile. I tifosi bianconeri sperano che il loro Santo protettore dia ai Blancos un grosso dispiacere, compiendo l'ennesimo miracolo della sua vita.