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Real Madrid-Juve, il triste epilogo di Buffon: chiude in Europa con un'espulsione

Champions League

Il portiere bianconero chiude la sua esperienza con l'Europa con un'espulsione per proteste nei secondi finale del match di Madrid. Un'altra volta in cui il destino gli si è rivolto contro, a 30 secondi da una rimonta incredibile

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Nessuno poteva immaginare una conclusione peggiore. Nessuno, né il regista dei più grandi film horror né il peggiore degli uomini. Quella piovuta addosso a Buffon è qualcosa che va oltre la maledizione. Assomiglia più a una vera e propria vendetta degli dei, forse invidiosi delle abilità del portiere e troppo egocentrici per concedergli un posto nella propria tavolata. C’è andato così vicino. Lui, che di serate memorabili in carriera ne ha vissute fin troppe. Questa però è stata diversa, questa meritava di finire negli annali, nella sua personalissima top 3. Una Juve eccellente, molto dinamica e qualche volta anche un po’ folle, motivata anche dalla Romontada giallorossa. Pronti, via e Mandzukic a siglare l’1-0. Lo stesso croato ha ribadito in rete di testa, poi il 3-0 firmato da Matuidi nella ripresa fino alla beffa finale. Sulla qualificazione della Juve, oltre a quelli di Keylor Navas, ci sono stati anche i guantoni di Buffon, sporcati in più di qualche occasione dagli avversari madridisti. Bale, Ronaldo, Asensio, Isco. Ci hanno provato in tanti, ma Gigi si è fatto trovare pronto, concentrato al massimo. La sua presenza l’ha fatta sentire anche quando il pallone era lontano da lui. Urlando, incitando, esultando, richiamando i compagni all’ordine. Tutti al comando del loro capitano, desideroso di avere a 40 anni ancora la meglio sul nefasto destino, in una serata in cui avevano dato lui e i suoi compagni spacciati prima ancora di scendere in campo. Tutto è andato secondo il migliore dei piani, poi a 30’’ dalla fine la doccia gelata. Benatia ha spinto Lucas Vazquez e l’arbitro non ha avuto dubbi nell’assegnare il calcio di rigore. Più di qualche dubbio invece l’ha avuto Buffon che si è scagliato contro il direttore di gara, l’inglese Oliver, ed evidentemente non è riuscito a limitarsi nelle proteste. Cartellino rosso per lui e Ronaldo dal dischetto a sancire un’amarissima eliminazione.

Dalla B... alla Z: a stretto contatto con Zidane, con gli applausi del Bernabeu

Da una possibile notte di gloria la sua prospettiva si è completamente rovesciata. Tra i sogni di Buffon c’era di sicuro una clamorosa rimonta in terra spagnola, un’altra prova di forza che avrebbe spianato la strada dei ragazzi di Allegri verso Kiev. Nella più nitida realtà invece c’era probabilmente un’uscita con una prova dignitosa, coronata dall’applauso e dall’ovazione di tutto il Bernabeu per mettere il punto finale sul bellissimo – un po’ incompiuto - romanzo scritto dal portiere della Juve in Europa. Ma anche questa volta il destino ci si è messo di mezzo e gli ha regalato una via di mezzo. Gli applausi e i cori ci sono stati, una piacevole consuetudine da parte dei tifosi Blancos, sempre devoti a chi ha reso grande il calcio nonostante una forte rivalità con l’idolo di casa per tanti, Casillas, e soprattutto nonostante i bianconeri fossero in vantaggio e ad un passo dal buttare fuori il Real. L’uscita dignitosa si è invece trasformata in una tragedia sportiva, in un certo senso paragonabile a quella di chi oggi l’ha vissuta a pochi metri di distanza: Zinedine Zidane. Zizou aveva lasciato il calcio con l’espulsione nella finale di Berlino contro l’Italia a causa di una testata su Materazzi. Allora a pochi metri da quello scontro c’era proprio Buffon e aveva assistito all’uscita di scena peggiore che potesse esserci per uno dei calciatori più forti della storia. Il portiere bianconero non ha avuto reazioni violente, esagerando forse solo nelle parole, ma rappresenta comunque un triste modo di chiudere la propria carriera fuori dai confini italiani. L’ennesimo colpo da cui il portiere bianconero dovrà ripartire, dopo le delusioni nelle tre finali perse con la Juve e l’ultima delusione in maglia azzurra. L’ultima volta in cui dovrà rialzare la testa e prenotare un posto nell’Olimpo.