Real Madrid Juventus 1-3: rimonta e proteste. Un rigore di Ronaldo al 97' qualifica i Blancos, espulso Buffon

Champions League
Il momento dell'espulsione di Buffon (foto getty)

Dopo lo 0-3 all'andata, nessuno ci credeva. La Juventus, però, è andata a un soffio dalla qualificazione alla semifinale di Champions. Dopo aver ribaltato il risultato dell'andata in poco più di un'ora, in pieno recupero ha subito un calcio di rigore trasformato da Cristiano Ronaldo. Proteste veementi dei bianconeri: espulso Buffon

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SORTEGGIO CHAMPIONS: ORARI E GUIDA

REAL MADRID-JUVENTUS 1-3

2'  e 37' Mandzukic (J), 61' Matuidi (J), 98' rig. C. Ronaldo (R)

TABELLINO: 

Real Madrid (4-4-2): Keylor Navas; Carvajal, Vallejo, Varane, Marcelo; Casemiro (46' Lucas Vazquez), Modric (75' Kovacic), Kroos, Isco; Bale (46' Asensio), Cristiano Ronaldo. All. Zidane
Juventus (4-3-3): Buffon; De Sciglio (17' Lichtsteiner), Benatia, Chiellini, Alex Sandro; Khedira, Pjanic, Matuidi; Douglas Costa, Higuain (96' Szczesny), Mandzukic. All. Allegri

Ammoniti: Pjanic (J), Mandzukic (J), Carvajal (R), Lichtsteiner (J), Douglas Costa (J), Alex Sandro (J), Marcelo (R), Benatia (J), Ronaldo (R)

Espulso Buffon al 95' (J)

Quando tutto sembra esserti contro, nascono le grandi imprese. Ne sa qualcosa la Roma, protagonista di una rimonta storica contro il Barcellona nella grande notte dell’Olimpico e di una semifinale di Champions League agguantata contro ogni pronostico. E nessuno ci credeva neanche per la Juventus, impegnata al Santiago Bernabeu dopo un’andata storta all’Allianz Stadium in cui ha subito tre gol senza farne neanche uno. Alla squadra di Massimiliano Allegri era bastata poco più di un’ora per raggiungerlo il Real. Una cosa di per sé impensabile. Due gol di Mandzukic nel primo tempo, uno di Matuidi nella ripresa e poi, a gara ormai in pieno recupero, il fallo di Benatia su Lucas Vazquez che ha cambiato le sorti di quella che sembrava poter essere un’altra impresa del calcio italiano. La seconda in due giorni. L’arbitro inglese Oliver non ha voluto sentir ragioni e ha assegnato un calcio di rigore. E’ il momento in cui Gigi Buffon ha protestato davvero con forza, prima di essere espulso. Cristiano Ronaldo dal dischetto, ha battuto Szcezsny appena entrato al posto di Higuain. E quel sogno è sfumato a 30 secondi dalla fine di una partita epica. Incredibile. Nella serata del Bernabeu, la Juventus aveva costruito la partita perfetta. Dopo soli 76 secondi, un gol di testa di Mario Mandzukic aveva subito fatto capire come si sarebbe messa la serata: una Juve forte mentalmente, pronta a strappare la rimonta a morsi. Al 37’ il raddoppio. Ancora del croato. Ancora di testa. L’azione è fotocopia rispetto all’inizio della partita: cross dalla destra indirizzato al secondo palo, e incornata di testa. A completare la rimonta un gol di Matuidi al 61’. Tiro di Higuain al 61’, verso la porta difesa da Navas: il portiere madrileno smanaccia. L’errore favorisce il centrocampista francese che si trova il pallone tra i piedi e firma il 3-0. Poi il finale, che non ti aspetti. Il fallo di Benatia, a 30’’ dalla fine. Le proteste del capitano Buffon, giunto probabilmente all’ultima partita della sua carriera in Champions League. L’entrata in campo di Szczesny, Cristiano Ronaldo che dal dischetto è implacabile. L’1-3 condanna la Juventus. In semifinale va il Real Madrid. Ma la Juventus ci ha creduto davvero fino alla fine.

Le scelte di formazione

Nello splendido scenario di casa, al Santiago Bernabeu, la squadra di Zidane è diversa per due undicesimi rispetto all’andata: assente lo squalificato Sergio Ramos, in campo c’è Jesus Vallejo. Per il 21enne è l’esordio in Champions League. L’altra novità è Gareth Bale, che prende il posto di Benzema accanto a Cristiano Ronaldo. A supporto c’è Isco. Il centrocampo a tre è quello solito con Modric e Kroos affianco a Casemiro. Difesa a quattro con Carvajal e Marcelo sulle fasce, e con Vallejo c’è Varane. In porta Navas. La Juventus deve fare a meno di Dybala, squalificato. Massimiliano Allegri ne cambia allora quattro. Buffon in porta, De Sciglio, Alex Sandro (e non Asamoah) sulle fasce in difesa. In mezzo Benatia (e non Barzagli), accanto a Chiellini. A centrocampo torna Pjanic (out Bentancurt). Con lui ci sono Matuidi e Khedira. In attacco, accanto all’insostituibile Higuain, Douglas Costa e Mandzukic.

Due gol di Mandzukic, la Juve spera

Nella serata in cui Cristiano Ronaldo, il mattatore dell’andata, raggiunge la 150° presenza in Champions League: il 3° in questa speciale classifica dopo Casillas (167) e Xavi (151), il Real Madrid parte con un cattivo approccio alla partita. Sembra la squadra di inizio stagione in Liga, al momento in cui ha perso il contatto con il Barcellona capolista, bravo a costruire un distacco difficile da colmare. Passano solo 76 secondi e la Juve va già in vantaggio. In modo difficilmente pronosticabile. Douglas Costa, inarrestabile per tutto il primo tempo, ruba palla e serve Khedira: cross sul 2° palo perfetto per Mandzukic che, indisturbato, segna il gol più veloce subito dal Real Madrid in gare casalinghe di Champions League. I bianconeri sono "on fire" e continuano ad attaccare: al 7’ ancora Douglas Costa dalla destra lascia partire un gran cross basso. Navas non trattiene. Higuain, però, calcia addosso al portiere. Il Real Madrid reagisce, ma trova di fronte un monumentale Gigi Buffon: il capitano bianconero al 14' salva su Cristiano Ronaldo, prima di "subire" un gol in fuorigioco da Isco, annullato dall’arbitro. Al 34’ ferma ancora Isco. Al 37’ azione fotocopia del gol del vantaggio dei bianconeri: Lichtsteiner vola sulla destra e lascia partire un cross perfetto per Mandzukic. Il croato insacca ancora, di testa. La Juve spera. Per il Super Mario bianconero è la seconda marcatura multipla in Champions: l’ultima contro l’Olympiacos nel 2014. Sui venti gol segnati, poi, dieci sono di testa. Brivido finale per Buffon con Varane che colpisce la traversa, sugli sviluppi di una punizione. E’ il 47’: Juve forse un po’ fortunata. Negli spogliatoi si va sullo 0-2, risultato che tiene in corsa i bianconeri. Il Real Madrid non andava sotto 0-2 in casa in una partita di Champions League dal febbraio 2000 (contro il Bayern Monaco).

Juve fuori a 30'' dal supplementare. Espulso Buffon

A inizio ripresa Zidane prova a reimpostarla tatticamente. Doppio cambio: Lucas Vazquez e Asensio in campo al posto di Casemiro e Bale. Una mossa per svoltare la gara, in mano nel primo tempo alla Juventus. Il doppio cambio non sembra avere l’effetto sperato. A reggere il pallino del gioco sono ancora i bianconeri: al 49’ Douglas Costa da destra si accentra e prova il tiro. Non ha fortuna, perché finisce alto. E quando il Real Madrid attacca, e ci prova con forza, trova davanti a sé un Buffon enorme che salva su CR7 al 58’. Al 61’ l’episodio che concede alla Juve la possibilità di riagguantare il gap con l’andata: Higuain tira, Navas non trattiene. Il pallone finisce tra i piedi di Matuidi che batte Navas. La Juventus ha raggiunto il Real Madrid. I Blancos vanno vicini al gol al 78’ con Isco: Buffon riesce a rimediare a una deviazione di Benatia e para. Un minuto dopo è ancora Varane, dopo il palo del primo tempo, a sfiorarlo stavolta il legno alla sinistra del portiere bianconero. A 30 secondi dal supplementare, però, succede di tutto: Benatia, dopo aver preso un’ammonizione, è coinvolto in un presunto contatto con Lucas Vazquez. Per l’arbitro è calcio di rigore. Buffon protesta con forza, insieme ai suoi compagni ed è espulso. Al 97’ Cristiano Ronaldo dal dischetto batte Szczesny. Il Real va in semifinale di Champions League per l’ottavo anno di fila. Ma questa Juventus ha davvero dato una lezione di forza al Real Madrid diventando la prima squadra a battere tre volte le merengues fuori casa in una competizione europea.