In un esaltante Liverpool-Psg hanno rubato l'occhio anche i due attaccanti rimasti a secco. Da applausi la finta di corpo con la quale il senegalese si è liberato di O'Ney, disorientandolo completamente
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La nuova Champions League è iniziata col botto e il merito è anche delle straordinarie emozioni che ha regalato la sfida tra Liverpool e Psg, terminata 3-2 a favore degli inglesi, un risultato che interessa da vicino anche al Napoli. I Reds hanno preso il controllo del match dopo mezz'ora, quando Sturridge ha sbloccato il punteggio con un colpo di testa, e poi hanno subito raddoppiato con il rigore trasformato da Milner. A fine primo tempo un tiro al volo di Meunier ha riaperto i giochi, poi a 8 minuti dal termine è arrivato anche il gol del pari di Mbappé. Tutto finito? No, perché ci ha pensato Firmino, in pieno recupero, a regalare tre punti ai suoi. Cinque reti totali per cinque marcatori diversi, ma in questa lista spicca l'assenza di due degli uomini più attesi - oltre a Salah, "colpevole" in occasione del parziale 2-2 - della serata: Mané e Neymar. I due, però, non hanno fatto mancare il loro apporto alle rispettive squadre. È stata proprio dalla palla rubata di O'Ney e dal conseguente contropiede veloce che è scattato, infatti, il secondo gol dei parigini, finalizzato poi dal compagno 19enne, ma l'ex Barça si era reso pericoloso personalmente già nella prima frazione di gioco. Il senegalese, invece, si è dato molto da fare con tanto lavoro difensivo, ma non ha rinunciato a cercare la via del gol con tre conclusioni totali. A prendersi la scena, però, è stato lo straordinario numero fatto da Mané ai danni dell'attaccante verdeoro allo scoccare del 25° minuto, poco prima che il Liverpool si portasse in vantaggio. L'esterno di Klopp ha raccolto la sfera poco fuori l'area di rigore, spostato sul fondo del lato destro, ha puntato Neymar e lo ha completamente disorientato con una finta di corpo, prima di sguasciare via in velocità e cercare il cross verso il centro. Una giocata che il brasiliano solitamente non subisce, ma fa in prima persona ai danni dei difensori. Il dribbling è stato celebrato con l'ovazione dal pubblico di Anfield Road, leggermente inferiore di intensità rispetto a quella replicata poi, a tempo quasi scaduto, sul gol finale di Firmino.