L’amministratore delegato della Juve ha parlato così prima dell’inizio della sfida col Valencia: “Chi scende in campo è relativo, abbiamo una stagione piena di impegni. In Italia abbiamo tanti talenti, vanno allenati nel modo migliore”
Quattro vittorie consecutive in campionato, per un primato già consolidato in testa alla classifica dopo soltanto un mese dall’inizio della Serie A. Non c’è modo migliore, per la Juventus, di arrivare alla sfida col Valencia. Prima del fischio d’inizio, l’amministratore delegato bianconero Beppe Marotta è stato intervistato su Sky Sport: “C'è l'orgoglio di essere tornati con quattro squadre italiane, con la speranza che riusciamo ad arrivare il più lontano possibile. In Champions League vince sempre la squadra più forte e speriamo che certe coincidenze giochino a nostro favore”. Colpisce, come al solito, la profondità della rosa juventina: “Il fatto che i giocatori siano qui deve essere motivo d'orgoglio, in questa squadra non ci sono comprimari, la differenza tra chi gioca e non gioca è minima. La storia di questo club è riconosciuta, chi scende in campo è relativo, poi giochiamo in più competizioni e ci sono le nazionali, la stagione è faticosa”.
Italia contro Spagna
Da cinque anni, le squadre spagnole dominano in Europa. Marotta si è espresso così sulla questione: “Non è facile interrompere il dominio iberico, al momento il calcio italiano sia dal punto di vista tecnico che organizzativo è in una fase involutiva. La Juventus ha fatto un'operazione straordinaria con Cristiano Ronaldo, che porta benefici a tutta la Serie A. Lascia molto perplessi che il Real Madrid e il Barcellona riescano a portare in prima squadra tanti giovani e penso che si possa lavorare su questo, trovando dei formatori all'altezza della situazione. I talenti li abbiamo e dobbiamo allenarli nel migliore dei modi”.