Cristiano Ronaldo e l'espulsione: la Juve potrà fare ricorso contro la squalifica
Champions LeaguePrima espulsione della sua carriera in Champions League per Cristiano Ronaldo, che contro il Valencia ha lasciato la Juve in 10 dopo 30 minuti: facciamo chiarezza sul regolamento Uefa e su come possa muoversi il club bianconero
Qualunque sia la sanzione decisa dalla commissione disciplinare dell'Uefa, i legali della Juventus potranno tentare di ridurla attraverso testimonianze e immagini tv, eventualmente anche passando da 1 giornata a 0, seppure con poche speranze di successo. Ma andiamo con ordine: cosa prevede il regolamento di disciplina dell'Uefa, l'equivalente del nostro Codice di giustizia sportiva? All'articolo 15 è elencato il "tariffario" per i comportamenti scorretti dei calciatori. Simmetricamente a quello italiano (che d'altronde deve adeguarsi ai principi internazionali) il codice Uefa prevede una sola giornata per il grave fallo di gioco e per l'"unsporting conduct", la condotta antisportiva. Nel primo caso ci si riferisce a un rosso rimediato per un fallo sull'avversario, fatto cioè in un contrasto per il pallone. Non è dunque il caso di CR7. La condotta antisportiva invece è tipicamente quella del gol evitato con un fallo di mano a porta vuota, punita con lo stesso metro del "DOGSO" (Deny an Obvious Goal Scoring Opportunity, cioè chiara occasione da gol negata), cioè della chiara occasione da gol negata. Per condotta antisportiva però - questo è il punto chiave - si potrebbe intendere anche una diversa violazione del regolamento che non rientri nella "condotta violenta", per la quale, scorrendo il codice, si trovano invece come in Italia le classiche 3 giornate.
Ma può considerarsi violento il gesto di Cristiano?
Certamente no. Come successo proprio in Italia dunque si potrebbe andare verso una via di mezzo, una sorta di condotta violenta con attenuanti o - se preferite - una condotta antisportiva con aggravante.A quel punto la Juve potrebbe sfruttare la maggiore disponibilità Uefa rispetto alla nostra giustizia domestica nell'uso della prova tv. Potrebbe cioè ricorrere sulla base degli articoli 50 e 9 del Codice europeo che, combinati, prevedono che si possa fare appello contro le conseguenze disciplinari di un "chiaro errore" (obvious error) dell'arbitro. Anche se per "chiaro errore " si intende normalmente una sorta di errore tecnico: cioè aver proprio sbagliato nell'interpretazione del regolamento. Ma comunque, soprattutto in caso di squalifica di 2 o 3 giornate, il margine per una riduzione c'è.
Squalifica Ronaldo, cosa succederà
Ricapitolando: la Uefa riceve (in queste ore) il rapporto dell'arbitro Brych, in cui - come da nostra ricostruzione - probabilmente sarà stata indicata la tirata di capelli come causa dell'espulsione di CR7. La Commissione disciplinare, la prossima settimana, lo esaminerà ed erogherà una squalifica da 1 a 3 giornate. A quel punto la Juve potrà fare ricorso provando a dimostrare che la tirata di capelli non c'è stata.
Possibile che si arrivi addirittura a nessuna sanzione per il portoghese?
Qui subentra l'aspetto politico, sempre importante laddove l'interpretazione giuridica lasci dei margini. Può l'Uefa punire in maniera pesante CR7, col rischio di passare per vendicativa dopo il forfait del Pallone d'oro al Player of the Year di fine agosto? Difficile. Può però sembrare così riguardosa e indulgente verso Cristiano al punto di perdonarlo totalmente imputando a un suo arbitro un errore così macroscopico? Altrettanto difficile. Tanto più che, anche dimostrando la mancata tirata di capelli, tutti hanno visto il precedente calcetto - non violento ma nemmeno sportivo - rifilato da CR7 a Murillo.
Alla fine della giostra insomma si potrebbe arrivare a due o anche una sola giornata: da subito o con una riduzione in appello. Con buona pace di tutti, anche dell'amico Fritz, l'addizionale dell'arbitro Brych col quale il neo-designatore europeo, il torinese Rosetti, avrà intanto fatto una bella chiacchierata chiarificatrice.