Dudek: "Il balletto sui rigori di Istanbul contro il Milan? Fu un'idea di Carragher"

Champions League

Il doppio miracolo su Shevchenko e i rigori di Istanbul. Dudek è incubo dei milanisti da quella notte del maggio del 2005. A Radio Marte il polacco rivela un curioso retroscena sul suo "balletto" di Istanbul, e sul suo rapporto con Ancelotti

NAPOLI-LIVERPOOL LIVE

Una notte che tutti i tifosi milanisti non dimenticheranno mai. 25 maggio del 2005, Istanbul, finale di Champions. Maldini in gol dopo pochi secondi, il 3-0 perfetto del primo tempo e qui sei minuti di blackout che hanno scritto la storia del calcio. Liverpool campione, dopo i supplementari e i calci di rigore. Il protagonista della serata? Nonché incubo di tutti i tifosi rossoneri: Jerzy Dudek, il polacco che prima ferma due volte Shevchenko all’ultimo minuto dei supplementari con un doppio miracolo e poi ipnotizza tre rossoneri dal dischetto. Serginho alto, Pirlo parato, Sheva parato. Reds campioni e, a più di dieci anni di distanza, Dudek ha rivelato l’origine di quel suo balletto sulla linea di porta che tanto ha dato fastidio ai tiratori del Milan.

L’idea fu di…

Intervistato dall’emittente radiofonica Radio Marte, nella vigilia di Napoli-Liverpool dove Ancelotti ritroverà di nuovo (gli era già successo sulle panchine di Chelsea e Real) i Reds, Dudek è tornato proprio su quei calci di rigore. Tutto programmato? Affatto: “C’è un retroscena - racconta il polacco -, fu Jamie Carragher a chiedermi di inventarmi qualcosa per distrarre i calciatori del Milan. Io all’inizio gli dissi di no, perché volevo rimanere concentrato, ma lui insisteva e quindi al primo rigore ci provai. Funzionò ed ecco il motivo perché continuai a farlo e ad ogni singolo calcio di rigore mi muovevo sempre di più”. Ricetta per il successo? Non proprio, continua Dudek: “Ci ho poi riprovato altre volte in carriera, non sempre funziona ma di certo mette ulteriore pressione sugli avversari. Ero molto in fiducia in quella finale anche grazie ad un doppio intervento su Shevchenko”.

Su Ancelotti

Dunque una battuta anche su Ancelotti, che affronterà in Champions il suo ex Liverpool con il Napoli: “Non si è mai arrabbiato con me, dopo quella finale contro il Milan l’ho incontrato altre volte e ne abbiamo parlato spesso. Quella partita il Milan l’aveva praticamente vinta, tanto che Ancelotti dichiarò che quello fu il primo tempo migliore di una sua squadra, ma alla fine la perse. Scherzi a parte, facemmo una rimonta clamorosa”.