Klopp torna a Napoli e ritrova il custode del San Paolo: caffè e sigaretta, il racconto di una serata indimenticabile
Champions LeagueIn occasione della sfida tra Napoli e Liverpool l’allenatore dei Reds ritroverà Vincenzo Cerrone, il custode dello stadio San Paolo con il quale nel 2013 si era reso protagonista di un curioso episodio: allora alla guida del Borussia Dortmund, una volta espulso Klopp era stato accolto dal custode nella sua stanza e da lì, davanti a un buon caffè, aveva seguito il secondo tempo della partita
Chissà se Jurgen Klopp ricorda ancora il sapore del vero caffè napoletano. L’occasione per scoprirlo arriverà mercoledì 3 ottobre, quando allo stadio San Paolo – alle ore 21 - è in programma la sfida tra il Napoli e il Liverpool guidato dall’allenatore tedesco. Una gara ricca di significati per Klopp, non soltanto per lo spettacolo previsto in campo. Tornando al San Paolo a cinque anni di distanza dall’ultima volta, infatti, l'allenatore dei Reds avrà la possibilità di incontrare un vecchio 'amico'. Si tratta di Vincenzo Cerrone. Chi è? Il custode dello stadio del capoluogo campano, con il quale Klopp nel 2013 si era reso protagonista di un particolare quanto simpaticissimo episodio.
Rewind
Serve fare chiarezza. Era il 18 settembre 2013 quando nella fase a gironi di Champions League si affrontarono il Napoli di Rafa Benitez e il Borussia Dortmund, allora allenato proprio da Jurgen Klopp. Nel corso della partita, poi vinta 2-1 dagli azzurri – l’allenatore tedesco venne espulso dall’arbitro a causa delle furiose proteste dopo il gol siglato da Gonzalo Higuain. Fu così che avvenne l’incontro con Cerrone: anziché andare a seguire il secondo tempo della gara in tribuna, Klopp preferì guardare il resto del match proprio nella stanza del custode del San Paolo, il quale – stupito – si mise a disposizione, offrendo al particolare ospite anche una tazzina di buon caffè.
Il racconto del custode
A ricordare quel momento è stato lo stesso Vincenzo Cerrone, che ha svelato ciò che accadde in quegli strani 45 minuti all’interno della sua stanza: "Vidi dal televisore l’espulsione di Klopp – ha raccontato il custode del San Paolo a gianlucadimarzio.com -, era arrabbiatissimo. Pensavo che sarebbe andato in tribuna, come capita solitamente in queste situazioni. Invece lo portarono da me, negli spogliatoi. Ovviamente io l’ho accolto e gli ho immediatamente preparato un caffè, dopodiché abbiamo fumato una sigaretta insieme. Considerando come lo avevo visto in campo, è stato molto gentile e anche durante la partita è stato piuttosto tranquillo". Dopo la partita anche un gesto carino da parte di Klopp in segno di riconoscenza: "Al termine della gara mi chiese di aspettarlo – ha ricordato ancora il custode – e subito dopo tornò con la maglia di Marco Reus. Quel gesto mi ha emozionato".
Il ricordo di Klopp
Anche Jurgen Klopp ha ricordato con piacere l’episodio in conferenza stampa: "Ricordo bene quella partita – ha detto l’allenatore del Liverpool -, vidi il secondo tempo con il custode dello stadio e spero che lui sia ancora qui. Dopo l’espulsione i tifosi del Napoli in tribuna non mi dicevano certamente cose carine. Così andai nella stanza del custode, lui non parlava né inglese, né tedesco. Io non sapevo nessuna parola di italiano, ma quella fu un’esperienza davvero interessante". E ai microfoni di Sky Sport il tedesco ha assicurato di aver smesso con il caffè. "L'ultima volta che sono venuto qui non è stata la mia migliore performance, oggi ho letto i giornali e ho visto ancora l’espressione della mia faccia in quell’occasione: non è stato molto bello. Ma penso di poter dire che la situazione doveva essere gestita diversamente dall’arbitro. Non sarebbe dovuto succedere, ma forse la mia reazione è stata un po’ eccessiva. Ho preso due o tre giornate di squalifica, è tanto… Il caffé negli spogliatoi? Ora non bevo più caffè – ha concluso Klopp -, veramente. Sono più sul the". Chissà però se il ritorno a Napoli potrà fargli cambiare idea.