Tottenham Inter, Spalletti: "Popolo nerazzurro aspetta da anni una partita così, disposti a tutto per qualificarci"
Le parole dell'allenatore nerazzurro alla vigilia della sfida di Wembley contro il Tottenham: "Sapevamo dall'inizio che per qualificarci avremmo dovuto buttare fuori una delle migliori squadre d'Europa. Il popolo interista aspettava da tanti anni una partita così, ora siamo disposti a tutto per qualificarci. Il doppio risultato non ci dà nessun vantaggio, dobbiamo sudarci questo passaggio del turno fino all'ultima goccia. L'atmosfera di Wembley? Noi veniamo da San Siro, siamo abituati al calore. È una di quelle partite belle da giocare, non c'è pressione che tenga"
TOTTENHAM-INTER, TUTTO QUELLO CHE C'È DA SAPERE
Asamoah e D'Ambrosio probabilmente saranno della partita, ma abbiamo altre possibilità. Il numero di difensori che abbiamo ci permette di utilizzarne altri. Poi, per quello che sto vedendo, sarà sempre più difficile andare a comporre l'undici che andrà in campo. Ci sono tre o quattro calciatori che saranno freschi, che non si porteranno dietro i 90 minuti della gara contro il Frosinone. Ma i giorni sono sufficienti per il recupero, poi l'importanza della partita annulla qualsiasi difficoltà.
Non è un buon terreno di gioco per giocarci partite di questo livello, penso che lo spettacolo ne subirà. Ma il campo è uguale per entrambe le squadre, si gioca con lo stesso numero di calciatori. E poi non ci sarà tempo di aver paura, dobbiamo pensare allo scorrimento della partita momento dopo momento. E non si sta comodi dentro l'aver paura. Si viene a giocare su questo campo e si assorbono subito tutte le notizie per andare a sviluppare il nostro calcio.
Abbiamo giocato delle partite, siamo entrati dentro questa realtà. Abbiamo affrontato due delle squadre più forti d'Europa, nella gara d'andata siamo stati in difficoltà ma abbiamo fatto delle buone cose. Contro il Barcellona abbiamo imparato altre cose, poi nella partita di ritorno siamo riusciti a pareggiare e ho visto un atteggiamento corretto, forse abbiamo anche troppo giocato a viso aperto. Queste partite ci hanno dato delle notizie, i nostri calciatori secondo me hanno la testa giusta per il livello di squadra dove giocano.
È passato del tempo. Il Tottenham è in un ottimo momento, ma molto passa dalla qualità che riusciremo ad esprimere. Pensare di ottenere un risultato soltanto difendendo l'area di rigore sarebbe sbagliato, dobbiamo entrare in campo e non lasciare degli spazi, ma dobbiamo andare a fare la nostra partita. Siamo partiti per parlare di un calcio di questo tipo, non mi piace l'Inter che aspetta nella sua metà campo. Per cui si va a fare quello di cui si è sempre parlato, poi a volte non ci si riesce ma c'è un modo di confrontarsi quotidiano che indica quel che si vuol fare. E noi abbiamo sempre detto di voler fare la partita corretta, giocando sempre palla con la nostra identità. Poi ci sono gli avversari, se sono più bravi di noi bisogna andare indietro e difendersi.
L'ho vista bene questa partita e l'ho anche rivista e non è stato un maltrattamento così completo. È vero che loro sono entrati in campo benissimo e al Chelsea non è riuscito il palleggio delle squadre di Sarri, hanno sbagliato troppi palloni. Però è chiaro che il Tottenham ha la sua forza, una qualità di strappo sulle fasce in questo uno contro uno. Hanno forza fisica, sanno giocare bene a calcio in un campo così soprattutto. Però, se riesci a fare le cose che a loro poi danno fastidio e se riesci a ribaltare lo scenario che s'immaginano entrando in campo, si può avere uno scorrimento diverso della gara con il Chelsea. Penso che sia importante il blocco squadra nell'impatto della partita, che ci sia un atteggiamento concreto e convinto di quelle che sono le nostre qualità e caratteristiche. Altrimenti, andando a fargli gestire il pallino, può essere difficile per chiunque.
È una di quelle partite belle da giocare, ma non c'è pressione che tenga. Quando mi si dice che si va a giocare in uno dei monumenti del calcio europeo, rispondo che noi veniamo da San Siro e che siamo abituati a questo tipo di stadio e di calore intorno alla partita. Altrimenti non si ha la qualità per giocare in una delle squadre più forti della storia, come l'Inter. Questa partita è il termometro per vedere se si è da Inter e, per quello che ho visto, ormai ci siamo abituati a quei tipi di atteggiamento che hanno le squadre importanti e vogliamo migliorare ancora.
Se riesci a qualificarti in un girone così, poi non ti è precluso niente. Sarebbe un qualificarsi con una delle più grandi squadre, che ti può dare la convinzione di poter andare avanti anche negli scontri successivi. Ma mi sembra che questa cosa qui sia nelle teste della mia squadra, li ho visti cresciuti da un punto di vista di mentalità vincente. Quando si ha a che fare con un gruppo importante, composto da 20 calciatori forti, a volte si rischia che diventino tutte riserve andandoli a cambiare. Invece dentro la mia squadra, per come si parlano, li vedo tutti coinvolti.
Sono da tantissimi anni che il mondo interista aspetta di giocare questa partita, quello che diventa fondamentale è vedere che siamo disposto a tutto per questo risultato. Quello che è la possibilità di qualificarsi è una cosa reale, però è chiaro che la dobbiamo ancora sudare fino all'ultima goccia perché la qualificazione è ancora in ballo. Ma abbiamo la possibilità per quello che è il livello della nostra squadra.
Che provi a vincere le ultime due partite, hanno la forza per vincere contro qualsiasi avversario. Fin dal giorno del sorteggio sapevo che avremmo dovuto buttare sotto una delle migliori squadre d'Europa. Pochettino è un allenatore forte, la sua squadra cambia modulo però si vede in tutte le forme che scende in campo quella che è la mano dell'allenatore che conosce il suo lavoro. L'ho visto uno forte anche dal punto di vista psicologico, il che è una qualità fondamentale per allenare questi club. Quindi dico che può succedere quello che dice lui, ma anche il contrario perché dalle nostre parti il mondo gira.
No, conosco le mie qualità e conosco quelle dei miei compagni. Dobbiamo essere a disposizione dell'allenatore, anche se ci chiede di giocare pochi minuti.
Ho giocato anche contro il Tottenham, so cosa significa affrontarli. Siamo cresciuti tanto rispetto alla partita d'andata, per molti era la prima in Champions mentre ora abbiamo acquisito fiducia e confidenza. Anche io da un po' di tempo non giocavo titolare.
Tutti gli allenatori chiedono quello che vogliono, noi calciatori dobbiamo ascoltare e dare il massimo. A volte giochiamo con un altro sistema, ma quello che Spalletti chiede lo facciamo sempre.
I numeri dicono questo, ma non m'interessano. Penso solo alla vittoria della squadra. Ho riposato poco dopo il Mondiale, non c'è stato tempo di fare tutta la preparazione ma sto lavorando duramente tutti i giorni per arrivare al massimo della condizione.
Siamo qui per fare la nostra partita, non è facile contro questa squadra. Ma noi abbiamo la nostra mentalità, giocheremo per vincere.
L'ho sempre detto, è un campionato che mi affascina. Ma ora sono all'Inter e penso alle partite dell'Inter.