Per il Var Marciniak, promosso dalla Uefa, il contatto Marega-Schick è meno grave di quello tra Florenzi e Fernando, sfuggito all'arbitro. Ma manca anche un rigore su Dzeko: il bosniaco viene colpito da Iker Casillas dopo il cucchiaio salvato da Pepe. Episodio giudicato non da Var
Un errore chiaro ed evidente, l'altro no. La spiegazione dell’Uefa del diverso trattamento dei due episodi da rigore nel finale di Porto-Roma è tanto semplice quanto disarmante. I Var si preparano e analizzano centinaia di casi per tirare una linea tra ciò che va rivisto e ciò che va lasciato alla decisione originale dell'arbitro, "supportato" come si dice in gergo. E' un confine sottile e, se ci ballano due episodi nella stessa partita, sono guai. Per il Var polacco Marciniak la trattenuta di Florenzi su Fernando - non in fuorigioco - è deliberata e palese, mentre lo sgambetto di Marega a Schick è fortuito e veniale. In aggiunta, secondo il concetto di "grave episodio non visto", nel primo caso Cakir non riesce a cogliere il fallo del romanista (e quindi l'aiuto del Var è automaticamente innescato), mentre dall'altra parte vede e valuta il contatto, trovando supporto nel Var.
Roma, manca un altro rigore ai giallorossi
Resta l'amaro in bocca per la Roma, ancora più forte se si considera un altro episodio, meno plateale, e infatti lì per lì sfuggito a tutti, ma comunque da rigore: il fallo di Casillas su Dzeko nell'occasione del cucchiaio del bosniaco, giudicato dall’Uefa come assolutamente non da Var. Andrà meglio col tempo, ha detto un mai tanto saggio De Rossi, offrendo un buon assist all'Uefa e al designatore Rosetti: anche se con arbitri esperti in fondo in Champions siamo solo al secondo giro di Var.